comunicazione inclusiva

Una Comunità di Pratica sulla comunicazione inclusiva per cambiare linguaggi e costruire alleanze

Il 12 giugno si è svolto un appuntamento speciale, nato dalla convergenza di bisogni delle Comunità di Pratica Parità di Genere e Comunicazione e co-progettato e facilitato da Monica Cerutti, in cui 22 persone si sono riunite attorno al tema della comunicazione inclusiva e – in particolare – alle esperienze di Enaip Piemonte e Puntozero.

Inclusività e linguaggio: la visione di Enaip

Dagli interventi di Enrica Moglia, responsabile PO Enaip Piemonte, Ilaria Miglio, Communication Manager e Laura Calgaro, Art Director di Enaip Piemonte, emerge una visione educativa radicata nel rispetto delle differenze: “formare persone, non solo competenze”. Enaip ha introdotto strumenti concreti come la Carriera Alias, e ha coinvolto l’intero staff in percorsi di formazione su linguaggio e comunicazione non ostile, con l’obiettivo di costruire ambienti accoglienti e sicuri, in cui tuttɐ possano sentirsi ascoltati e rappresentati.

Tra i principi guida condivisi:

  1. L’ascolto autentico
  2. L’educazione alla complessità
  3. La costruzione condivisa del linguaggio
  4. La cura delle relazioni significative

Puntozero: praticare il cambiamento attraverso il reframing

Con Carolina Lucchesini, founder & managing director di Puntozero, i partecipanti hanno esplorato i frame narrativi che condizionano il nostro modo di comunicare e di percepire. Attraverso un workshop pratico, i gruppi di lavoro hanno identificato narrazioni dominanti nei propri contesti e lavorato su nuovi frame più inclusivi, sviluppando statement e concept narrativi capaci di generare nuovi immaginari.

Il reframing è stato affrontato come uno strumento strategico di cambiamento sociale, capace di:

  1. intercettare il pubblico attraverso un gancio emotivo
  2. destrutturare infrastrutture invisibili del pensiero collettivo
  3. promuovere nuovi linguaggi più etici, accessibili, rappresentativi

Ancora una volta, la Comunità di Pratica si conferma uno spazio di apprendimento condiviso, in cui le differenze diventano risorsa per costruire nuove narrazioni di equità e impatto.

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cdp op4impact

Comunità di Pratica OP4Impact: verso il Manifesto

Il 10 giugno 2025, al Cottino Social Impact Campus, si è tenuto un nuovo appuntamento della Comunità di Pratica OP4Impact, facilitato da Caterina Soldi. Un pomeriggio di lavoro intenso e partecipato, che ha coinvolto 14 professionisti appartenenti a diversi Ordini, con l’obiettivo di costruire insieme le fondamenta del Manifesto OP4Impact.

Riprendere e rilanciare

Dopo una restituzione condivisa dei risultati del primo workshop, i partecipanti si sono immersi in un percorso di esplorazione individuale e collettiva ispirato alla leadership generativa: un approccio che mette al centro la capacità di trasformare la complessità in opportunità, di guidare il cambiamento con visione e audacia, e di generare contesti di apprendimento continuo.

Il modello Whole Brain

Attraverso lo strumento del Whole Brain Thinking di Ned Herrmann, ogni partecipante ha esplorato il proprio stile di pensiero prevalente (analitico, organizzativo, relazionale, creativo), riflettendo sulle proprie attitudini e sul valore della diversità cognitiva nei processi collettivi.

In seguito, i partecipanti sono stati divisi in gruppi misti per elaborare insieme, a partire dalle intuizioni individuali, una visione condivisa del progetto OP4Impact.

Verso il Manifesto

Attraverso un esercizio guidato con Mentimeter, ogni gruppo ha lavorato su quattro domande chiave:

  1. Qual è la visione di OP4Impact?
  2. Qual è l’obiettivo generale?
  3. Quali sono gli obiettivi specifici?
  4. Quali valori ci accomunano?

Tra le risposte più significative emerse:

  1. Visione: costruire una comunità professionale che ragiona in termini sistemici, superando la logica degli Ordini isolati.
  2. Obiettivo generale: stimolare sinergie concrete tra professionisti, valorizzando la complementarietà e generando impatto sociale.
  3. Obiettivi specifici: innovazione normativa e professionale, ecosistemi locali responsabili, nuove narrazioni delle professioni.
  4. Valori condivisi: complementarietà, innovazione, responsabilità, generatività, etica e collaborazione.

Il percorso di OP4Impact continua: le riflessioni emerse costituiranno la base per la stesura del Manifesto, che vuole essere uno strumento vivo, collettivo e trasformativo per ridefinire il ruolo delle professioni nell’ecosistema dell’impatto.

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CIAC Bench Mark

Bench-Mark | Ep. 89 – CIAC

CIAC Formazione è da più di cinquant’anni al fianco di chi vuole ripartire. Giovani, adulti, chi cerca un lavoro o nuove competenze: ognuno trova ascolto, cura e nuove possibilità.

Con Cristina Ghiringhello – Direttore Generale – scopriamo come una leadership gentile possa cambiare le vite, creando una comunità che cresce insieme.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Il primo Generative Breakfast arriva a Torino: libri, idee e connessioni il 13 giugno da Tomato

MyOrango porta per la prima volta a Torino il Generative Breakfast, l’evento che unisce libri, ispirazioni e connessioni autentiche.

L’appuntamento è per giovedì 13 giugno alle 9:00 presso Tomato Urban Retreat (via Silvio Pellico 11), uno spazio accogliente nel cuore della città, perfetto per dare il via alla giornata con ispirazione ed energia.

Pensato per freelance, professionisti e appassionati del mondo editoriale e culturale, il Generative Breakfast è un format che mette al centro l’incontro tra persone, parole e visioni, il tutto davanti ad una buona colazione. Un’occasione per rallentare, confrontarsi e lasciarsi sorprendere da intuizioni inaspettate.

Ospite speciale sarà Tiziana Rubano, autrice del libro “La leadership dei doveri: Il pensiero di Simone Weil per la cura delle organizzazioni contemporanee”, che condividerà il cuore del suo lavoro e dialogherà con i partecipanti.

Ma il vero protagonista sei tu: porta un libro che ti ha lasciato il segno, raccontalo, ascolta le storie degli altri e scopri nuove letture attraverso un momento collettivo di scambio e riflessione. Il tutto accompagnato da una colazione offerta, in un’atmosfera informale e generativa.

Trovi i biglietti qui.

viaggio nell'impatto sociale

Social procurement, la filiera responsabile è un lavoro di squadra tra profit e non profit

A Torino, profit e non profit si incontrano grazie a Buy Social Torino, la piattaforma nata all’interno di Torino Social Impact per favorire una filiera responsabile. Un ponte tra mondi diversi che condividono obiettivi e innovazione sociale.

Il progetto punta a valorizzare cooperative, imprese sociali e realtà benefit, creando connessioni concrete con le aziende profit. Una sperimentazione che parla di cultura del territorio, intenzionalità e cambiamento: perché generare impatto è una scelta strategica, non solo etica.

Leggi l’articolo di Daria Capitani su Vita

workshop amif

Un’occasione europea per promuovere l’integrazione: workshop all’Hub Progetti Europei sul Bando AMIF

Proseguono gli incontri di peer-learning dell’Hub Progetti Europei per l’Economia Sociale, un’iniziativa realizzata in coprogettazione con Weco Impresa Sociale e supportata dalla Camera di commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il 28 maggio, presso Vol.To, si è tenuto un nuovo appuntamento dedicato al bando AMIF – Asylum, Migration and Integration Fund, uno dei principali strumenti finanziari dell’Unione Europea per sostenere politiche di inclusione dei cittadini di Paesi terzi.

Cos’è il bando AMIF

Il programma AMIF finanzia progetti volti a migliorare l’integrazione sociale, economica e culturale delle persone migranti nei Paesi membri. Rientra tra le misure previste dall’Action Plan on Integration and Inclusion 2021-2027 e dal Piano Comune di Attuazione del Patto sulla Migrazione e l’Asilo, con l’obiettivo di favorire società più inclusive, coese e resilienti.

La call attualmente aperta prevede un budget complessivo di 34 milioni di euro e finanzia proposte progettuali su cinque topic strategici:

  1. integrazione socio-economica delle donne migranti;
  2. accesso alla sanità;
  3. sviluppo delle competenze digitali;
  4. percorsi complementari legati all’istruzione;
  5. supporto alla protezione dei minori migranti.

Le azioni devono essere costruite in partenariato transnazionale e coinvolgere attori pubblici e privati (ONG, enti formativi, autorità locali, organizzazioni di migranti), rafforzando il dialogo e la cooperazione tra Paesi europei.

Il workshop

Durante il workshop, ci si è concentrati in particolare su tre dei cinque topic: l’integrazione delle donne migranti, la salute e le competenze digitali.

Dopo la presentazione del programma AMIF, hanno condiviso buone pratiche attive sul territorio:

  1. ERI – European Research Institute, con il progetto SAFER,
  2. Caritas e S-NODI, con il progetto GROWTH.

A seguire, un approfondimento tecnico ha illustrato i criteri della call, le modalità di candidatura e gli elementi chiave per costruire una proposta competitiva, anche in vista della scadenza del bando fissata al 16 settembre 2025.

Il pomeriggio si è concluso con un laboratorio di europrogettazione, in cui i partecipanti hanno lavorato in piccoli gruppi per sviluppare idee progettuali, ragionando sulla catena del valore: input, attività, output, outcome e impatto.

Con appuntamenti come questo, l’Hub si conferma un punto di riferimento per rendere l’Europa più vicina e accessibile alle realtà del territorio, rafforzando le competenze locali nell’accesso ai fondi europei.

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testamento solidale

Indagine nazionale sui lasciti solidali

Per la prima volta in Italia prende forma un’indagine nazionale che entra nel vivo delle esperienze degli enti non profit in tema di lasciti solidali. Promossa dal Comitato Testamento Solidale in collaborazione con VITA, la survey ha l’obiettivo di raccogliere dati su volumi, trend, strategie e approcci adottati dalle organizzazioni che operano nel Terzo Settore.

Un’iniziativa importante che può rafforzare le attività di comunicazione e fundraising delle realtà sociali italiane, e a cui ogni ente può contribuire in prima persona.

Chi può partecipare
La survey è aperta alle organizzazioni che abbiano ricevuto almeno un lascito o realizzato campagne informative sul tema.

Quanto tempo richiede
Solo 15 minuti. Il questionario può essere compilato in più momenti, dallo stesso dispositivo.

Scadenza per partecipare
C’è tempo fino al 30 maggio 2025 per completare la compilazione.

Perché è importante partecipare
I risultati dell’indagine saranno presentati a settembre, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, e pubblicati su testamentosolidale.org e vita.it. Chi partecipa potrà ricevere in anteprima la pubblicazione completa dei risultati.

La raccolta dei dati è gestita da Eumetra e garantisce l’anonimato, con analisi effettuate solo in forma aggregata.

Non lasciare che siano gli altri a parlare: racconta anche la tua esperienza.
Partecipa alla survey ora e contribuisci a dare voce al valore sociale dei lasciti solidali in Italia.

Banner La goccia di lube

Bench-Mark | Ep. 88 – La Goccia di Lube

In un mare di indifferenza, anche una sola goccia di speranza può cambiare le cose.

Dal 2018, La Goccia di Lube opera nel cuore dell’ecosistema torinese dell’economia d’impatto, sostenendo il reinserimento lavorativo di detenuti a fine pena. Attraverso ascolto, accompagnamento e una rete di relazioni solide, l’associazione lavora per prevenire la recidiva e restituire dignità a chi vuole ricominciare.

Seduto sulla panchina di Bench-Mark, il Founder Adriano Moraglio ci racconta come il lavoro possa essere un ponte tra il passato e una seconda possibilità.

Non perdere l’intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

ACQUISTI AD IMPATTO

Acquisti ad Impatto – Generare Impatto Sociale attraverso politiche di acquisto sostenibile

3 giugno 2025 – ore 9.00 (accoglienza e welcome coffee dalle ore 8.30)
Sale Sindacali – Via Vela 21, Torino

Cosa significa generare Impatto Sociale sul territorio? Che ricadute positive può avere per me e per la mia impresa? E soprattutto, come farlo senza sconvolgere il proprio modello di business?

A queste domande cercheremo di rispondere nel corso dell’incontro “Acquisti ad Impatto“, un appuntamento promosso da Unione Industriali Torino, realizzato in collaborazione con Torino Social Impact, Camera di Commercio di Torino, con la partecipazione di Confcooperative Piemonte Nord e LegaCoop Piemonte.

L’evento nasce come prosecuzione del ciclo “Social Procurement – La scelta responsabile delle imprese” avviato nel 2024, e punta ad approfondire le opportunità offerte da un procurement orientato alla sostenibilità sociale.

Il Social Procurement rappresenta oggi una leva strategica per le imprese che vogliono coniugare competitività, impatto positivo e attenzione alle comunità locali.

Durante la mattinata, interverranno esperti del settore e verranno presentati casi aziendali concreti, per offrire strumenti pratici e replicabili a tutte le imprese interessate a questo approccio.

Per partecipare è sufficiente iscriversi cliccando qui.
Scarica il programma completo dell’incontro.

future week torino 2025

Reinven-TO 2025

28 maggio 2025
EDIT Torino, piazza Teresa Noce 15/A

Reinven-TO è un evento ideato per attraversare le molteplici anime della città e per stimolare un dialogo tra chi ogni giorno immagina e costruisce il futuro di Torino. Una giornata aperta, inclusiva, ispirata alla trasformazione e al confronto tra prospettive diverse.

Nel corso dell’intera giornata si alterneranno visioni, incontri e momenti di scambio pensati per raccontare una Torino in evoluzione, capace di innovare, generare impatto e attivare nuove energie.

Ore 15.00 – Torino Pulse: 48 ore nel cuore dell’innovazione d’impatto

Uno dei momenti centrali del programma è rappresentato da Torino Pulse, una doppia tavola rotonda che mette al centro le realtà e le persone che animano l’ecosistema dell’innovazione d’impatto.

A partire dalle 15.00, la tavola rotonda “People e Impatto” vedrà il confronto tra esponenti del mondo imprenditoriale, dell’innovazione e delle risorse umane:

  • Simona De Giorgio – Camera di Commercio di Torino e Torino Social Impact
  • Alessio Cini – Co-Founder & Managing Partner, DIKTON
  • Claudia Lupo – Consulente HR, Coach e formatrice, ArtGenerAzioni
  • Luca Lotterio – Founder, Restworld
  • Lorenzo Scialdone – Senior Innovation Manager, Talent Garden Torino

Un’occasione per riflettere su ciò che si sta muovendo nel territorio, tra modelli di impresa sostenibile, investimenti orientati all’impatto e nuove competenze per il cambiamento.

Il programma completo della giornata è disponibile qui

Per prenotazioni gratuite qui.

viaggio nell'impatto sociale

È l’impatto, bellezza. Il giornalismo che cerca la speranza

In un’epoca di disinformazione e sfiducia, il giornalismo può generare impatto positivo. A Torino, grazie all’Impact Journalism Spring Lab promosso da Torino Social Impact e dal Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, prende forma un nuovo modo di raccontare il mondo: costruttivo, orientato alle soluzioni, capace di attivare fiducia e cambiamento. Con ospiti internazionali come Richard Addy, la narrazione si fa strumento di trasformazione.

Leggi l’articolo di Daria Capitani su Vita

TSUNITE

Torino, Università e Terzo Settore uniscono le forze: il 29 maggio l’evento “TSUNITE” al Campus Einaudi

Il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino organizza “TSUNITE: Terzo Settore e Università insieme per una Torino più Equa”, un’importante occasione di incontro e collaborazione tra mondo accademico e realtà territoriali. L’evento si terrà giovedì 29 maggio 2025, dalle ore 9:00 alle 13:30, presso il Campus Einaudi.

Questa iniziativa segna l’avvio di un percorso di co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore, finalizzato alla creazione di interventi sociali, progetti di ricerca e tirocini formativi costruiti in sinergia tra università e attori locali. Il programma prevede un’alternanza di sessioni plenarie e tavoli di lavoro, con l’obiettivo di valorizzare il sapere esperienziale degli enti coinvolti, integrandolo con le competenze scientifiche per dare vita a soluzioni innovative e inclusive.

Al centro dell’evento c’è l’impegno concreto per contrastare le disuguaglianze e contribuire a costruire una Torino più equa e solidale.

La partecipazione è aperta a tutti gli enti interessati. Per aderire è necessario compilare il modulo di adesione

La presenza delle organizzazioni del territorio è considerata fondamentale per co-costruire risposte concrete e generare un cambiamento positivo nella comunità.

Locandina TSUNITE

rivestito live

RiVestiTo Live – Riparazione

Una giornata dedicata al tema della Riparazione!
Domenica 25 maggio il quartiere Barriera di Milano ospiterà il terzo appuntamento di RiVestiTo Live – dire, fare, giocare circolare, il ciclo di giornate cittadine organizzate dal progetto RiVestiTo e dedicate al tessile e all’economia circolare.
Si comincerà dalla mattina ai Bagni Pubblici di Via Aglié, con tanti appuntamenti per imparare a riparare i nostri capi e non solo.
Dalle 11 alle 13:
  • Restart Party
    Ripara e impara a riparae piccoli dispositivi elettronici con Artigianelli Digitali e Soluzioni Informetiche
  • We Redesign The Planet
    Esposizione e vendita capi con customizzazione live: porta il tuo capo imperfetto e diventerà unico.
  • Letture en plein air per bambine e bambini (3-6 anni)
    Con Elisabetta Tramacere nell’ambito del progetto Leggermente

Alle 13

  • Pranzo condiviso all’interno della festa dei Vicini. La Casa del Quartiere offrirà una pasta per tutte e tutti.
    Porta un piatto da condividere e le tue stoviglie.
Alle 14.30
  • Talk con il progetto RiVestiTo in dialogo con le startup Revivo e Reclò, attive nella riparazione dei capi

Tutto il giorno

  •  Reverse: sguardi su una moda sostenibile
    Mostra fotografica di
    Chiara Agostinetto
 Nel pomeriggio ci sposteremo ai giardini Saragat insieme ad ACMOS per l’evento Insieme ai giardini Saragat!
Dalle 16 alle 17
  • Laboratorio eRRRando
    Un viaggio attraverso le R dell’economia circolare

Alle 17

  • Progetto RiVestiTo
    si presenta ai Giardini Saragat

Oltre a tanti altri appuntamenti a tema riparazione (e non solo).
Tutti gli eventi sono a ingresso libero

RiVestiTo è un progetto di Atelier Riforma, Mercato Circolare e Huulke realizzato in collaborazione con la Città di Torino e finanziato dal progetto Horizon Europe Climaborough
essere fuori, essere dentro

Essere fuori, essere dentro: razzismo e corpi

In occasione del Salone OFF, Marianna Kalonda Okassaka, all’anagrafe digitale Marianna the Influenza, divulgatrice e autrice, e Barbara De Micheli , coordinatrice dell’Area Social Justice di Fondazione Brodolini, ci guideranno in una riflessione sul rapporto tra razzismo, corpi non conformi e multiculturalismo.

Tra vissuti personali e rappresentazioni sociali, parleremo di cosa significa vivere in un corpo razzializzato e di come le narrazioni dominanti influenzano la nostra percezione del sé e dell’altro.

Un momento aperto a tuttə, per ascoltare, confrontarsi e costruire consapevolezza.

Lunedì 19 maggio – ore 18
Open Incet, Piazza Teresa Noce 17 – Torino

Evento organizzato da Fondazione Giacomo Brodolini, Open Incet, con il contributo di Fondazione CRT e il patrocinio della Circoscrizione 6 della Città di Torino

lavoro domestico e formazione

Lavoro domestico e formazione. Professionalità, diritti e nuove sfide per il futuro del welfare

Oltre 1,6 milioni di lavoratori, il 90% donne, e un tasso di irregolarità del 50%.

Il lavoro domestico rappresenta oggi uno dei pilastri nascosti del welfare familiare italiano, ma anche uno dei comparti più fragili e sommersi. A partire da questo scenario, Nuova Collaborazione – Associazione Nazionale Datori di Lavoro Domestico ha promosso, in collaborazione con il Centro di Ricerca Luigi Einaudi di Torino, un nuovo studio dal titolo:

“Lavoro domestico e formazione – Strategie per colmare il Gender Gap e valorizzare il welfare per le famiglie”.

Un’indagine che fotografa con precisione le fragilità del comparto, ma anche il suo potenziale trasformativo. L’obiettivo è ambizioso: rimettere al centro il lavoro domestico come leva per l’inclusione, l’equità e la coesione sociale, attraverso politiche innovative, misure fiscali intelligenti e un nuovo paradigma di welfare condiviso tra famiglie, istituzioni e lavoratori.

Lo studio evidenzia:

  • Il persistente gender gap che penalizza le donne, soprattutto dopo la maternità.

  • Le disuguaglianze territoriali nell’accesso ai servizi di cura, con un divario marcato tra Nord e Sud.

  • L’età avanzata dei lavoratori domestici (media 51 anni) e il basso tasso di formazione certificata (solo il 4%).

Le proposte: un nuovo patto sociale per il lavoro di cura

Dallo studio emergono proposte concrete e strutturali, pensate per sostenere le famiglie e valorizzare il lavoro domestico:

  • Zainetto fiscale: un credito d’imposta flessibile e trasferibile, destinabile a spese di cura e assistenza.

  • Contributo pubblico per l’assunzione regolare di lavoratori certificati, legato all’ISEE.

  • Bonus per l’assunzione domestica, con rimborso fino all’84% della spesa per babysitter e badanti.

  • Investimenti in formazione, con incentivi per le famiglie, un registro nazionale dei lavoratori certificati e la standardizzazione dei percorsi regionali.

Un impatto che parte dal locale

Questa ricerca si inserisce nel percorso di Nuova Collaborazione, avviato nel 2023 con la pubblicazione dello studio “Il potenziale del lavoro domestico – Proposte d’intervento“, e mira a costruire un welfare più equo e sostenibile, in linea con i valori e gli obiettivi dell’innovazione sociale torinese. Il contributo del Centro Einaudi di Torino testimonia l’importanza di coniugare ricerca, advocacy e policy design per generare soluzioni sistemiche ad alto impatto sociale.

Clicca qui per leggere “Lavoro domestico e formazione – Strategie per colmare il Gender Gap e valorizzare il welfare per le famiglie”, lo studio di Nuova Collaborazione a cura del Centro Einaudi.

libro

Qomprendo BenchMark

Bench-Mark | Ep. 87 – Qomprendo

Nel cuore dell’ecosistema innovativo torinese, nasce Qomprendo, una start-up che ha scelto di affrontare le sfide del benessere lavorativo attraverso l’intelligenza artificiale. Con una piattaforma che raccoglie e analizza le esigenze dei lavoratori, questa realtà non solo aiuta le persone a esprimere i propri bisogni, ma fornisce anche alle aziende strumenti concreti per monitorare e migliorare il clima lavorativo.

A parlarcene oggi è Lorenzo Imperatrice, CEO & Co-Founder, che ci racconta come questo approccio innovativo stia creando un impatto positivo nel mondo del lavoro, rendendo ogni azienda più consapevole delle proprie dinamiche interne.

Non perderti l’intervista di Francesco Antonioli.

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Impatto sociale e Ordini Professionali

Impatto sociale e Ordini Professionali: la Comunità di Pratica OP4Impact si confronta con il caso Fondazione Oz

Il 7 maggio 2025, al Cottino Social Impact Campus, si è svolto un nuovo appuntamento della Comunità di Pratica OP4Impact, promossa da Torino Social Impact per valorizzare il contributo degli Ordini Professionali nell’ecosistema dell’impatto sociale.

Dopo aver esplorato nel 2024 l’impatto dal punto di vista aziendale, nel 2025 OP4Impact si apre all’imprenditorialità sociale. L’obiettivo? Analizzare modelli capaci di generare valore sociale e ispirare nuove forme di collaborazione.

Ad aprire il workshop è stata Caterina Soldi (Cottino Social Impact Campus), introducendo le attività previste per l’anno. A seguire, Enrica Baricco e Marco Canta, presidente e vicepresidente della Fondazione Oz, hanno presentato il caso studio della loro realtà, che da anni lavora per l’inclusione e l’autonomia di bambini e famiglie in situazioni di fragilità, attraverso progetti come CasaOz, MagazziniOz e Molino.

Fondata sul principio della quotidianità che cura, la Fondazione Oz propone un modello di intervento che parte dall’infanzia e accompagna i ragazzi fino all’età adulta, con percorsi educativi, lavorativi e abitativi. Particolare attenzione è dedicata al tema del “dopo di noi”, con progetti di autonomia abitativa e co-housing.

Durante la sessione laboratoriale, i partecipanti — appartenenti agli Ordini di Avvocati, Commercialisti, Consulenti del lavoro e Notai — hanno analizzato il caso da prospettive multidisciplinari: dalla governance alle tutele giuridiche, dalla sostenibilità economica all’inclusione lavorativa. Ogni gruppo ha offerto spunti per potenziare l’impatto e garantire la continuità del modello.

Il workshop ha dimostrato come una Comunità di Pratica possa diventare uno spazio generativo per il confronto tra professionisti e realtà del Terzo Settore, favorendo la nascita di nuove sinergie.

Scopri tutte le Comunità di Pratica di Torino Social Impact!

Italia Economia sociale

Italia Economia sociale: un incentivo per imprese sociali, cooperative sociali e loro consorzi, cooperative ONLUS e imprese creativo-culturali

Italia Economia sociale è un incentivo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy gestito da Invitalia, rivolto alle imprese che svolgono attività di interesse generale e perseguono valori di utilità sociale.

La dotazione finanziaria è di 223 milioni di euro.

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese socialicooperative sociali e loro consorzicooperative ONLUS e imprese creativo-culturali al fine di innescare processi di rigenerazione e innovazione attraverso investimenti sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

A partire da un minimo di 100.000 euro fino a un massimo di 10 milioni di euro, si possono realizzare piani di investimento – sia di start-up che di sviluppo di imprese e anche in forma congiunta al fine di sostenere la creazione di reti e collaborazioni tra imprese – che prevedano:

  • la realizzazione di investimenti produttivi
  • l’incremento dell’occupazione di lavoratori con disabilità

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transformative procurement

Giornata di in-formazione sul Transformative Procurement

Incontro di in-formazione con attori del mondo dell’imprenditoria sociale e delle Corporate dedicato al Transformative Procurement, promossa da Fondazione Opes-Lcef e Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del programma Rigenera, con la partecipazione di Raffaella Scalisi di Torino Social Impact.

Cos’è e come si configura il Transformative Procurement? Come può una Corporate generare impatto sociale e ambientale attraverso politiche di acquisto di beni e servizi? Come è possibile rispondere a bisogni aziendali e contemporaneamente essere generativi sul piano dell’impatto sociale e ambientale? E come può un’impresa o cooperativa sociale diventare attore di Transformative Procurement? Quali caratteristiche deve avere un’impresa per considerarsi fornitore sociale? E ancora quali possono essere gli elementi di maggior interesse per lo sviluppo del business e le principali opportunità di inserimento in un mercato?

Attraverso interventi e testimonianze, l’incontro si propone di offrire esempi e spunti di riflessione su come integrare nelle strategie aziendali politiche di transformative procurement, e su come inserire l’offerta delle imprese nel mercato del social procurement, nella logica del social Impact Marketplace.

L’evento si svolge mercoledì 7 maggio 2025, dalle 10:30 alle 14:00, presso il Circolo del Design in Via san Francesco da Paola 17. Scarica il programma completo dell’iniziativa.

Iscrizione obbligatoria entro oggi, 5 maggio qui

Cooperativa Sociale Barbara B_Cover banner

Bench-Mark | Ep. 86 – Cooperativa Sociale Barbara B

Dal 2007, la Cooperativa Sociale Barbara B promuove l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, costruendo percorsi di reinserimento attraverso il lavoro nel verde pubblico e nei servizi cimiteriali.

Insieme ad Alessandro Di Mauro, Vicepresidente e Socio fondatore della cooperativa, esploriamo come i valori di mutualità, sostenibilità e inclusione sociale siano sempre stati i pilastri di un progetto nato come testimonianza viva di un impegno concreto verso chi affronta situazioni di fragilità

Intervista di Francesco Antonioli.

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cdp Fit4Benefit

Comunicare e condividere la scelta di essere Società Benefit

Mercoledì 16 aprile 2025, presso la sede di Synesthesia in Corso Dante a Torino, si è svolto un nuovo appuntamento del percorso della Comunità di pratica Fit4Benefit, dal titolo: “Essere Benefit: comunicare, coinvolgere, condividere”. L’incontro ha riunito 9 organizzazioni del territorio in una sessione dedicata alla comunicazione valoriale, all’ascolto strategico e alla condivisione di strumenti e pratiche concrete per rafforzare l’identità e l’impatto delle Società Benefit.

Insieme ad Amapola e Synesthesia, due realtà benefit attive da anni nel campo della sostenibilità e della comunicazione, abbiamo riflettuto su come raccontare in modo autentico il proprio impegno, valorizzare l’ascolto come leva trasformativa e coinvolgere stakeholder interni ed esterni in un dialogo continuo e generativo.

Sostenibilità sotto attacco? Una risposta strategica e consapevole

L’intervento introduttivo di Micol Burighel (Amapola) ha messo a fuoco il contesto attuale, segnato da un clima internazionale sempre più ostile ai temi della sostenibilità, della diversità e dell’inclusione. Dai dietrofront delle grandi aziende statunitensi alle pressioni politiche sull’Unione Europea, il rischio è che i valori alla base delle imprese responsabili vengano messi in discussione.

Eppure, i dati raccontano un’altra storia: le Società Benefit italiane crescono più delle altre (+26% di fatturato nel triennio 2021-2023), investono di più nelle persone, si distinguono per una governance più inclusiva e dimostrano una maggiore capacità di attrarre e trattenere giovani talenti. Essere Benefit non è una moda né una scelta fragile, ma una visione strategica che resiste alle crisi e costruisce valore nel tempo.

Comunicazione e ascolto: strumenti per generare impatto

Nel secondo intervento, Valentina Capua e Benedetta Cioni (Synesthesia) hanno condiviso strumenti, metodi e casi studio per raccontare in modo coerente e coinvolgente il proprio percorso benefit.

A partire dal report di Impatto, che Synesthesia ha trasformato da obbligo normativo a strumento strategico e narrativo, è emersa l’importanza di uno storytelling accessibile, basato su dati misurabili e capace di trasmettere il valore umano dell’impresa. L’esperienza di Synesthesia ha offerto ai partecipanti spunti concreti su come costruire una narrazione autentica e multisensoriale.

Workshop partecipato e momenti di confronto

La seconda parte del pomeriggio è stata dedicata a un laboratorio partecipativo, che ha coinvolto tutte e tutti in un’attività di emersione del beneficio comune, per riflettere su strumenti e proposte capaci di rafforzare il dialogo con gli stakeholder.

Tra parole chiave, casi ispiranti e riflessioni collettive, si è confermato il valore del confronto tra pari come leva per crescere insieme e generare consapevolezza: il senso più profondo delle Comunità di pratica di Torino Social Impact!

Clover banner benchmark

Bench-Mark | Ep. 85 – Clover

Quante storie cominciano da un incontro su una panchina.
Quella degli innamorati, nel parco del Valentino, è il luogo da cui Isabella Antonioni, Co-Founder di Clover, ci ha raccontato come è nata questa realtà insieme a Sabrina Rapetti e Giulia Gallotti.
Un trifoglio, tre esperienze di vita diverse e una visione comune: creare relazioni di valore con gli enti del territorio, accompagnandoli nel loro percorso verso la sostenibilità e creando impatto sociale.

Scopri di più nell’intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Festival Internazionale di giornalismo

Uno sguardo sul mondo dell’informazione: a Perugia il Festival Internazionale di giornalismo

Dibattiti, reportage, incontri e testimonianze dirette sono stati anche quest’anno il cuore pulsante del Festival Internazionale di giornalismo che si è tenuto a Perugia dal 10 al 13 aprile. Un evento sempre più centrale nel panorama internazionale, capace di ridefinire i confini del mondo del giornalismo e offrire uno sguardo aggiornato della geopolitica dell’informazione, alla luce dei profondi cambiamenti globali in atto.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 500 speaker, tra cui Premi Nobel, Premi Oscar, Pulitzer, reporter pluripremiati, pionieri dell’innovazione mediatica e voci autorevoli del settore. I temi affrontati sono stati numerosi e cruciali: dai conflitti internazionali alla crisi del diritto internazionale, dal crollo dei finanziamenti al giornalismo alle sfide poste dall’intelligenza artificiale, e molto altro ancora. Ampio spazio è stato dedicato alle implicazioni dei conflitti in corso in Medio Oriente, Europa, Africa e Asia, con particolare attenzione alle situazioni in Ucraina, Palestina, Sudan e Siria, e al loro impatto sul diritto internazionale e sui diritti umani.

Uno spazio aperto al confronto tra eccellenze del mondo del giornalismo

Per l’occasione ha partecipato anche Torino Social Impact, in continuità con il lavoro portato avanti attraverso l’iniziativa Torino Impact Journalism, con la missione di alimentare la conoscenza sul ruolo cruciale dell’informazione nell’era dell’impact economy.
Numerosi i panel seguiti durante le giornate del festival, che, da prospettive differenti, hanno contribuito ad approfondire alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo. Tra questi:

Sono numerosi i panel a cui abbiamo assistito, e che, seppur da prospettive differenti, hanno contribuito ad approfondire alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo. Tra questi:

  • L’impatto del giornalismo e i metodi per misurarlo
  • Disinformazione e fact-cheching
  • Le regole europee sul digitale
  • Qual è oggi il ruolo del giornalismo
  • Come trattare le tematiche ambientali sui social media
  • Le sfide e gli strumenti dell’intelligenza artificiale per l’informazione
  • Raccontare la guerra attraverso le testimonianze dirette dei reporter

In un presente segnato da guerre, tensioni geopolitiche e disinformazione, il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia si conferma un punto di riferimento per chi crede nel valore di un’informazione libera, rigorosa e indipendente. Un appuntamento che, anno dopo anno, dà voce a una comunità di professionisti, attivisti e cittadini impegnati ogni giorno a costruire un giornalismo di qualità.

viaggio nell'impatto sociale

Il turismo sostenibile è la prossima destinazione

In epoca di overtourism, il mercato e il pubblico sono sempre più attenti alle scelte ambientali e sociali di un luogo. A Torino, grazie a un lavoro di squadra cucito dalla Camera di commercio, è nata una sperimentazione con il Cottino Social Impact Campus e la Istud Business School perché anche una destinazione turistica è in grado di generare un impatto positivo.

Leggi l’articolo di Daria Capitani su Vita

rivestito in dialogo

Seconda giornata di RiVestiTO Live

“Rivestito Live- dire, fare, giocare circolare” è un ciclo di giornate cittadine del progetto RiVestiTo dedicate al tessile e all’economia circolare. Pensate per sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza, ciascuna è dedicata all’approfondimento e alla promozione di una specifica pratica circolare. Sei appuntamenti, uno al mese, che affronteranno il tema dello scambio di abiti e accessori, del prendersi cura dei propri vestiti per farli durare più a lungo, dell’importanza di riparare i propri capi, dell’abitudine di acquistare di seconda mano, del concetto di dono, della pratica di upcycling.

La bellezza che cura è il titolo della seconda giornata che si tiene domenica 13 aprile presso gli spazi di Green Pea.

Un intero pomeriggio insieme a partire dalle 16 con Véstiti Slow, game conference sulla fast fashion a cura di Andrea Vico, giornalista divulgatore e scientifico. Alle 17.30 prendono il via due laboratori gratuiti, Ethichette e l’Armadio Felice. Con il primo, a cura di Maria Antonela Bresug di Atelier Riforma, andremo ad imparare a decifrare le etichette dei capi come mappe di sostenibilità. Sassi e Mercato Circolare ci guideranno invece alla scoperta dei nostri guardaroba come luoghi che ci rappresentino, ogni mattina quando li apriamo. Concluderemo la giornata alle 19 mettendo in dialogo il progetto RiVestiTo con Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber e CEO di Oscalito – Maglificio Po, eccellenza italiana che dal 1936 produce maglieria di qualità con filiera verticalmente integrata dal filo al capo finito. Ad accompagnare il pubblico anche “Reverse, sguardi su una moda sostenibile”, progetto fotografico di Chiara Agostinetto.

CdP Biennale Democrazia

Spazi civici e democrazia: a Biennale Democrazia, la Comunità di Pratica per la partecipazione attiva

Gli spazi civici sono il cuore pulsante della democrazia partecipativa: ambienti fisici e digitali in cui cittadini e organizzazioni possono confrontarsi, co-progettare soluzioni e rafforzare la partecipazione attiva.

In un’epoca segnata da polarizzazione e minacce ai diritti fondamentali, proteggere questi spazi è più urgente che mai. Da questa esigenza nasce il progetto europeo B.Right Spaces, finanziato dal programma CERV della Commissione Europea, che mira a sostenere e rafforzare la capacità delle istituzioni locali di difendere gli spazi civici.

Mercoledì 2 aprile, presso Beeozanam a Torino, si è tenuto il workshop “B.Right Spaces: gli spazi civici come luoghi di partecipazione e inclusione”, promosso da Torino Social Impact, Città di Torino e Labsus, in collaborazione con Biennale Democrazia.

Un laboratorio per la partecipazione democratica

L’evento ha riunito circa 20 organizzazioni del territorio e cittadini attivi, segnando l’inizio di un percorso verso la creazione di una Comunità di Pratica dedicata agli Spazi di Democrazia. Dopo gli interventi di Valeria Vacchiano (Città di Torino), Lorena Di Maria (Torino Social Impact) ed Emanuela Saporito (Labsus), i partecipanti hanno lavorato in un laboratorio collaborativo ispirato al metodo World Café. Le domande chiave su cui si è discusso sono state:

  • Quali fattori (istituzionali, legali, socio-economici, culturali) favoriscono la partecipazione negli spazi civici?
  • Quali ostacoli e minacce limitano l’accesso e l’efficacia di questi spazi?

Dai tavoli di lavoro a una strategia condivisa

Il confronto ha permesso di individuare punti di forza, opportunità e criticità per rendere gli spazi civici più inclusivi ed efficaci. Tra le tematiche emerse:

  • Il ruolo degli spazi civici come luoghi di innovazione sociale e partecipazione attiva
  • Il legame tra democrazia e libertà di espressione
  • Le sfide del coinvolgimento giovanile, con un tavolo dedicato alle esperienze delle organizzazioni che operano con e per i giovani.

L’incontro del 2 aprile è solo l’inizio: nelle prossime settimane verrà sviluppata un’indagine comparativa sulle pratiche civiche torinesi, mettendole in relazione con il quadro giuridico e socio-culturale locale, con l’obiettivo di fornire strumenti concreti per rafforzare la partecipazione democratica e il ruolo degli spazi civici nel lungo termine.

Vuoi far parte della Comunità di Pratica?
Scopri di più e resta aggiornato sulle prossime iniziative

Museo Nazionale della Montagna Cover banner

Bench-Mark | Ep. 84 – Museo Nazionale della Montagna

Al centro di Torino, con lo sguardo rivolto verso le vette, il Museo Nazionale della Montagna è un laboratorio culturale dove storia, innovazione e sostenibilità si incontrano.Attraverso mostre, archivi e progetti didattici, il Museo racconta l’evoluzione delle terre alte e il loro impatto sulla società.

Oggi, Daniela Berta, Direttrice del Museo Nazionale della Montagna, ci guida alla scoperta di come la cultura alpina possa diventare motore di cambiamento e strumento per affrontare le sfide globali.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Workshop CREA

Europa Creativa: strategie e idee per accedere ai fondi 2025

Come trasformare un’idea culturale in un progetto europeo vincente? Questa è stata la domanda centrale del workshop dedicato alla call CREA-CULT-2025-COOP, che si è tenuto il 28 marzo 2025 presso Relife, a Torino.

Organizzato nell’ambito dell’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale, l’incontro ha offerto un’occasione unica per esplorare le opportunità di finanziamento per il settore culturale e creativo, con momenti di confronto pratico e condivisione di esperienze.

Dal bando all’azione: un workshop pratico per progettare il futuro

Con un budget di 60 milioni di euro, il bando CREA-CULT 2025 finanzia iniziative che puntano su innovazione, cooperazione e sostenibilità nel settore culturale e creativo. Dall’inclusione sociale alla transizione digitale, dalla sperimentazione artistica alla circolazione delle opere, le opportunità sono molteplici per chi vuole sviluppare progetti con una visione europea.

Durante il workshop, Alessia Ibba di Torino Social Impact ha illustrato le linee guida del bando, fornendo consigli su come strutturare una candidatura efficace e massimizzare le possibilità di finanziamento. Luisella Carnelli di Fondazione Fitzcarraldo ha poi condiviso esperienze di successo nella progettazione europea, offrendo spunti pratici per rendere solide e credibili le proposte progettuali.

I partecipanti all’evento hanno potuto confrontarsi con esperti e altri professionisti del settore sulle proprie idee progettuali. 

E ora? Un percorso di supporto per le candidature

Il workshop è solo l’inizio: i partecipanti potranno ricevere supporto personalizzato nelle prossime settimane, grazie al percorso di mentoring dell’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale. L’obiettivo? Trasformare le idee emerse durante il laboratorio in progetti finanziabili.

call sdg impact standard

Social Impact Agenda per l’Italia e UNDP: al via la Call per sperimentatori degli SDG Impact Standard in italiano

Social Impact Agenda per l’Italia (SIA), in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), ha lanciato ufficialmente la versione italiana degli SDG Impact Standard nell’ambito del progetto “AGENDA 2030, Mind the Investment GAP”. L’iniziativa mira a promuovere l’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) nelle strategie aziendali e finanziarie, offrendo strumenti concreti per misurare e ottimizzare l’impatto sociale e ambientale.

Uno strumento per un’economia sostenibile

Gli SDG Impact Standard rappresentano un framework chiave per supportare organizzazioni finanziarie e imprese nell’adozione di approcci strategici all’impatto sociale. Sviluppati da UNDP, questi standard offrono linee guida su quattro aree principali: strategia, gestione, trasparenza e governance, fornendo un quadro per migliorare la rendicontazione e l’efficacia delle attività a impatto positivo.

Le categorie interessate includono:

  • Imprese
  • Emittenti di bond
  • Operatori finanziari
  • Governance e istituzioni

Call per sperimentatori: come partecipare

In occasione del webinar di presentazione, SIA ha lanciato una Call per sperimentatori, rivolta a responsabili di sostenibilità e manager interessati a promuovere un impatto positivo nelle loro organizzazioni. Le organizzazioni selezionate prenderanno parte a due workshop pratici, sviluppati in collaborazione con Human Foundation, per approfondire l’utilizzo degli SDG Impact Standard.

La Call resterà aperta fino al 24 aprile 2025.

Qui per scaricare gratuitamente gli SDG Impact Standard in italiano

Qui per saperne di più e per partecipare alla Call per sperimentatori e sperimentatrici

L’iniziativa si inserisce nel progetto “AGENDA 2030. Mind the Investment GAP”, finanziato da Banca d’Italia, che mira a educare e supportare la crescita degli investimenti orientati agli SDG e all’impact integrity.

viaggio nell'impatto sociale

Alla ricerca dell’impatto perduto: la lezione di una crisi industriale

La valutazione dell’impatto negativo generato dalla crisi di due grandi stabilimenti industriali offre uno spaccato sul circolo vizioso generato da una chiusura. Un lavoro di analisi innovativa promosso da Cgil Fiom, finanziato dalla Camera di commercio nell’ambito di Torino Social Impact e realizzata dal CeVIS, il Centro di competenze per la misurazione e valutazione dell’impatto sociale.

Leggi l’articolo di Daria Capitani su Vita

cerv

Workshop CERV: un nuovo appuntamento con la progettazione europea

Il 14 marzo 2025 si è svolto un nuovo incontro di peer-learning dell’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale, un’iniziativa sviluppata in coprogettazione con Weco Impresa Sociale e sostenuta dalla Camera di Commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’evento, ospitato presso la sede di Vol.To a Torino, ha offerto ai partner di Torino Social Impact un approfondimento sul programma CERV – Citizens, Equality, Rights and Values Programme, con un focus sulle call aperte e sulle migliori strategie di candidatura ai bandi europei.

Il programma CERV

Con un budget di oltre 1,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, il programma CERV finanzia organizzazioni della società civile, enti locali e istituzioni impegnate in temi come l’uguaglianza di genere, la lotta alla discriminazione, il contrasto alla violenza e il rafforzamento della partecipazione democratica.

Durante il workshop, Maria Chiara Pizzorno di Weco Impresa Sociale, progettista e valutatrice del programma CERV, ha illustrato le principali linee di finanziamento, fornendo indicazioni pratiche per accedere ai fondi disponibili e sviluppare progetti di impatto. In conclusione, i partecipanti hanno condiviso le proprie idee progettuali e le loro esperienze con la progettazione su queste tematiche.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto e mentoring, grazie a una panoramica dettagliata sui bandi attivi e a momenti di discussione sulle strategie più efficaci per accedere ai finanziamenti europei.

Prossimi passi

Il percorso di capacity building continuerà nelle prossime settimane con sessioni di accompagnamento individuale, durante le quali le organizzazioni partecipanti potranno affinare la propria idea progettuale e ricevere consulenza mirata da esperti di progettazione europea su ogni fase della candidatura.

Scopri di più sull’Hub Progetti Europei di Torino Social Impact!

itcilo

Prosperità inclusiva – La nuova economia sociale

Il 16 aprile 2025 si terrà presso il Sermig – Arsenale della Pace di Torino l’evento “Prosperità inclusiva – La nuova economia sociale,” un evento organizzato dall’International Training Centre of the International Labour Organization (ITCILO) nell’ambito del Pioneers Forum, per i 60 anni di attività del Centro.

Il Centro, nato a Torino nel 1964, vuole celebrare la città di Torino come simbolo di innovazione sociale e cooperazione. Questo evento sarà un’occasione per approfondire il ruolo dell’economia sociale sul territorio, il potenziale di nuovi spazi urbani e la valorizzazione delle periferie, e la creazione di soluzioni per affrontare le sfide future e favorire uno sviluppo inclusivo.

L’appuntamento si inserisce nel programma del Pioneers Forum, che si aprirà il 15 aprile, con un webinar internazionale dedicato all’impatto delle tecnologie quantistiche su istruzione, innovazione e giustizia sociale. Info e prenotazioni qui.

L’evento è organizzato da ITCILO, in collaborazione con Sermig, Università di Torino, Torino Social Impact e Comune di Torino – Assessorato Politiche Educative e Giovanili.

Data e ora: mercoledì 16 aprile 2025, 09:15-12:30
Luogo: Sermig – Arsenale della Pace (Auditorium). Piazza Borgo Dora 61, Torino
Programma

L’evento è gratuito e le iscrizioni sono aperte fino all’8 aprile. Registrati qui 

Nel pomeriggio del 16 aprile, ci sarà una seconda sessione al Polo del ‘900: “Come realizziamo inclusione sociale e lavorativa nel Piemonte?” Un’immersione profonda nelle sfide poste dai cambiamenti demografici e industriali, che riunisce esperti e policy maker per elaborare strategie efficaci per promuovere l’occupazione inclusiva e ridurre le disuguaglianze. Scopri il programma

Scopri di più sul sito: The Pioneers Forum

evento cevis

L’impatto sociale delle chiusure aziendali: il caso studio di Lear e TE in Piemonte

Analisi sugli effetti generati su dipendenti, indotto e territorio

È stata presentata il 18 marzo a Torino, nella sede della FIOM Cgil, la ricerca “Valutazione dell’impatto sociale determinato dalla possibile chiusura di due stabilimenti sul territorio piemontese”.

Un lavoro di analisi innovativo, fortemente voluto da CGIL e FIOM, finanziato dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito di Torino Social Impact e realizzata dal CeVIS – Centro di Competenze per la Misurazione e Valutazione dell’Impatto Sociale.

Lo studio si concentra sulle potenziali conseguenze della chiusura degli impianti industriali di LEAR Corporation e TE Connectivity, analizzando gli impatti negativi su dipendenti, indotto e territorio e dimostrando come la valutazione d’impatto sociale potrebbe divenire uno strumento utile non solo per la valutazione ex post, ma anche ex ante, per l’allocazione delle risorse e delle scelte strategiche di sviluppo territoriale.

La ricerca è stata svolta con una metodologia integrata che combina ricerca desk, questionari rivolti a dipendenti ed ex dipendenti e interviste con i principali stakeholder.

La ricerca ha analizzato gli effetti della chiusura di due stabilimenti industriali in Piemonte, esaminando le conseguenze per gli stakeholder interni – dipendenti e famiglie – e per quelli esterni, come l’indotto, il mercato del lavoro, le istituzioni e la comunità. Basandosi sulla teoria del cambiamento, lo studio ha approfondito le dinamiche di impatto sociale e le possibili strategie per affrontarle.

Per i lavoratori coinvolti e le loro famiglie, sono emerse cinque principali aree di impatto: status e capacità economica, salute psicofisica, capitale relazionale e coesione sociale, fiducia, autoconsapevolezza e autodeterminazione. La perdita del lavoro ha generato difficoltà economiche immediate e prospettive incerte per il futuro, con ricadute dirette sulla salute psicologica e sul benessere familiare. Inoltre, la chiusura degli stabilimenti ha inciso negativamente sulla coesione sociale, indebolendo reti di supporto e fiducia nel sistema produttivo e nelle istituzioni.

Per quanto riguarda gli stakeholder esterni, le interviste hanno evidenziato un quadro complesso, in cui emergono sfide ma anche potenziali opportunità. Da un lato, la chiusura degli stabilimenti ha avuto ripercussioni significative sull’indotto locale e sulle dinamiche del mercato del lavoro, con un aumento della pressione sui servizi di supporto all’occupazione e sulle istituzioni locali. Dall’altro, si delineano margini di intervento per sviluppare strategie di mitigazione più efficaci, come percorsi di riqualificazione professionale, incentivi alla riconversione produttiva e modelli di governance più proattivi nella gestione delle crisi industriali.

I risultati dello studio mettono in luce l’urgenza di un cambio di paradigma nella gestione delle crisi industriali: anziché agire in fase emergenziale, occorre sviluppare un approccio preventivo, basato sul dialogo tra aziende, istituzioni e comunità, per minimizzare gli impatti negativi e favorire una transizione più sostenibile per lavoratori e territori.

Le crisi di LEAR e TE hanno dimostrato, ancora una volta, quanto gli effetti generati su lavoratrici e lavoratori coinvolti, siano la concausa di azioni e reazioni di attori diversi, che si muovono all’interno di un territorio – dichiara Federico Bellono, Segretario Generale della CGIL Torino, che conclude – questa ricerca, che analizza l’impatto sociale, è una sperimentazione che può diventare uno degli strumenti dell’azione sindacale”.

Come spiegato da Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino: “L’ente camerale ha accolto lo stimolo della Cgil, attraverso il Comitato imprenditorialità sociale, a sperimentare la valutazione degli impatti sul tema delle dismissioni industriali in atto sul nostro territorio. Nell’ambito di Torino Social Impact è stato quindi attivato il CeVIS, che ha sviluppato un modello unico in Italia per questa indagine: si tratta di un metodo di valutazione degli impatti negativi, che può essere anche replicato su casi simili. L’iniziativa è unica anche per le dinamiche istituzionali e collaborative che hanno permesso di realizzarla, a testimonianza di un dialogo aperto a fronte di processi così delicati, che impattano sui lavoratori, sull’indotto e sul territorio”.

“Attraverso un metodo innovativo di ricerca abbiamo costruito un modello puntato a misurare l’impatto negativo della chiusura di uno stabilimento industriale. I dati – ha commentato Marella Caramazza, a cui è affidata la direzione strategica del CeVIS – hanno messo in luce come la chiusura di uno stabilimento produca non solo un danno economico, psicologico ed esistenziale delle persone coinvolte, ma soprattutto una crescente sfiducia rispetto alla possibilità di rimettersi in gioco e riavviare un circuito positivo di crescita e sviluppo. La conseguenza è un depauperamento delle risorse del sistema.” 

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FAIR ENOUGH.

Bench-Mark | Ep. 83 – FAIR ENOUGH.

Come si coniugano impatto ambientale e impatto sociale?

Oggi Roberto Tortia ci racconta di FAIR ENOUGH., brand di abbigliamento e accessori sostenibili. I capi sono realizzati con materiali organici e con la manodopera dei detenuti del carcere di Torino, che possono acquisire nuove competenze diminuendo la probabilità di recidiva.
Da anni, Fair Enough fa rete con le realtà di Torino Social Impact, collaborando per la sostenibilità e l’impatto sociale.
Tra una T-shirt per Eugenio in Via di Gioia e l’altra, scopri come Fair enough unisce la neutralità climatica e il riscatto sociale, creando un impatto al quadrato!

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

piano metropolitano per l'economia sociale

Il piano per l’economia metropolitana: una scrittura condivisa

Un ringraziamento va alle realtà e ai soggetti che hanno condiviso commenti partecipati e attenti alla bozza del Piano elaborata dalla Camera di commercio di Torino e dalla Città metropolitana di Torino, nella cornice di Torino Social Impact.

Un documento che mette al centro i giovani e promuove la collaborazione tra istituzioni, imprese e terzo settore per un’economia più equa e sostenibile.
I commenti saranno ora elaborati e integrati nella versione conclusiva del documento, oltre che pubblicati i relativi feedback.

Proseguirà infine l’iter di approvazione presso gli enti coinvolti e seguirà una presentazione pubblica del Piano metropolitano di Torino per l’economia sociale

viaggio nell'impatto sociale

Senza un’idea di giustizia sociale non c’è impatto

Come cambia una città quando sceglie di diventare uno dei migliori luoghi al mondo per fare impresa e finanza con uno sguardo al sociale? Quali sfide e opportunità emergono quando pubblico e privato, profit e non profit, collaborano per generare valore condiviso?

Per scoprirlo, il Viaggio nell’impatto sociale di VITA e Torino Social Impact parte da un dialogo con il portavoce Mario Calderini.

Un’esplorazione su come Torino stia ridefinendo il concetto di impresa, investimenti e comunità, la prima tappa di un itinerario giornalistico per comprendere come l’impatto possa radicarsi nella cultura di una città, fino a diventare parte del linguaggio collettivo.

Leggi l’intervista di Daria Capitani su Vita

capacity building

CREA COOP25: un webinar per i settori culturali e creativi

È in programma un webinar di capacity building dedicato al bando CREA COOP25, organizzato dall’Ufficio Cultura del Desk Italia Europa Creativa, in programma il 19 marzo 2025, dalle 10.30 alle 13.00, in modalità online.

Questo webinar è rivolto esclusivamente agli operatori e alle operatrici dei settori culturali e creativi che stanno preparando un progetto per il bando e si trovano in una fase semi-avanzata, con un partenariato già consolidato.

L’incontro ha l’obiettivo di approfondire la redazione della parte B del formulario progettuale e della tabella di budget, offrendo supporto tecnico attraverso una sessione di domande e risposte, per accompagnare gli applicant fino alla scadenza del 13 maggio 2025.

Per partecipare, è necessario compilare il questionario online  entro e non oltre il 15 marzo 2025. Solo i candidati ammessi riceveranno, il 17 marzo 2025, il link per accedere al webinar. L’incontro verrà registrato e successivamente reso disponibile a tutti e tutte.

A partire da quest’anno, il Desk Italia Europa Creativa organizzerà una serie di webinar di capacity building online, pensati per rispondere alle diverse esigenze dei settori culturali e creativi. Per chi non fosse ancora pronto a candidarsi per il bando 2025, saranno disponibili, a partire da giugno, webinar di orientamento dedicati alla preparazione del prossimo bando sui progetti di cooperazione europea.

Un workshop dell’Hub sui Progetti Europei

L’Hub progetti europei per l’economia sociale, coordinato da Torino Social Impact insieme a Weco Impresa Sociale, ha in programma un incontro informativo e di peer-learning sullo stesso bando, che si terrà il 28 marzo 2025 a Torino. L’evento, che si terrà in presenza, sarà un’ulteriore occasione per conoscere la call CREA COOP25, grazie all’intervento di progettisti esperti. La partecipazione all’evento è obbligatoria per coloro che sono interessati ad accedere  al percorso di accompagnamento alla progettazione offerto dall’Hub.
Un progetto realizzato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

touch

Al via Touch, verso il primo outcome fund in Piemonte

Il progetto TOUCH, approvato nell’ambito del bando ESF 2024-2026 “Actions to boost the development of finance markets for social enterprises”, ha l’ambizione di creare il primo outcome fund nella Regione Piemonte, in Italia, con l’intento di replicarlo in altre regioni italiane ed europee.

Il consorzio del progetto mira a strutturare un outcome fund concentrandosi sull’integrazione lavorativa e sullo sviluppo delle competenze per supportare i NEET, con un’attenzione specifica alle donne e ai migranti all’interno di questo gruppo.

A seguito delle interlocuzioni precedenti tra Torino Social Impact e i principali stakeholder locali, il progetto TOUCH segna l’inizio del percorso italiano verso l’adozione della outcome-based social finance, con il supporto di un ampio consorzio composto da 9 partner situati in 3 diversi Paesi europei (Italia, Belgio e Paesi Bassi): Associazione Torino per la Finanza e l’Innovazione Sociale; Fondazione Compagnia di San Paolo; Cottino Social Impact Campus S.r.l.; Human Foundation Do & Think Tank for Social Innovation; Social Finance NL; Politecnico di Milano – Tiresia; Finpiemonte S.p.A.; Diesis Network; Social Impact Agenda per l’Italia (Partner Associato).

Il progetto è iniziato a dicembre 2024 e stanno attualmente prendendo il via le prime attività previste. L’avvio del progetto è stato il Kick-Off meeting, il 22 gennaio 2025. Durante questo evento, i partner del consorzio si sono riuniti per discutere i primi passi del progetto, allinearsi sugli obiettivi e gettare le basi per le attività future.

Do Impact

Workshop Transnazionale del progetto DO Impact, 7-8 Aprile 2025

Il 7 e l’8 aprile si terrà a Torino il primo Workshop Transnazionale del progetto DO Impact, un’iniziativa finalizzata a promuovere una nuova consapevolezza sul potenziale trasformativo degli approcci digitali e basati sui dati nel settore dell’Economia Sociale (PSE). L’obiettivo del progetto è triplice: sensibilizzare le PMI del PSE sulle opportunità offerte dalla digitalizzazione per innovare i loro modelli di business e le loro operazioni; incoraggiare i principali stakeholder europei a riconoscere il ruolo chiave della digitalizzazione nell’innovazione sociale e nella sostenibilità; offrire opportunità di aggiornamento e riqualificazione alle Organizzazioni Abilitanti dell’Economia Sociale e alle PMI del settore.

Questo primo workshop internazionale – il primo di otto appuntamenti previsti – fa parte del programma sviluppato nell’ambito della DO Impact Strategy. L’iniziativa è pensata per fornire alle Organizzazioni Abilitanti e alle PMI dell’Economia Sociale strumenti concreti, conoscenze pratiche e risorse essenziali per affrontare con successo le sfide di un mercato in continua evoluzione. I workshop si concentrano sul potenziamento delle competenze digitali, sul miglioramento della gestione dei dati e sul supporto alle pratiche sostenibili.

Ospitato dal Cottino Social Impact Campus, l’evento è rivolto alle organizzazioni che supportano le PMI dell’ecosistema PSE e sarà poi adattato alle esigenze delle realtà locali provenienti da tutta Europa. Durante la prima giornata, il focus sarà sui benefici e sulle strategie di digitalizzazione per le organizzazioni di supporto all’economia sociale. I partecipanti avranno l’opportunità di esplorare le migliori pratiche della regione Piemonte, grazie ai contributi diretti di professionisti che le hanno già applicate con successo. La seconda giornata sarà dedicata al tema del “data for good” (dati per il bene comune), analizzando le possibili configurazioni di condivisione dei dati, i loro scopi e le sfide connesse. Il programma prevede anche due sessioni pratiche: una dedicata ai fondamenti di una piattaforma aperta per la gestione di progetti e una sulla visualizzazione e l’analisi dei dati.

Questo workshop rappresenta un’occasione per costruire nuove competenze, condividere esperienze e creare reti di collaborazione a livello europeo, contribuendo così alla crescita di un’economia sociale più innovativa, digitale e sostenibile.

evento cevis

L’impatto sociale delle chiusure aziendali: il caso studio di Lear e TE in Piemonte

Presentazione della ricerca sostenuta dalla Camera di commercio di Torino e realizzata dal CeVIS

Martedì 18 marzo  ore 10 – 13 Sede FIOM, via Sacra di San Michele 31, Torino

A Torino, il 18 marzo 2025, presso la sede della FIOM di via Sagra di San Michele 31, dalle 10 alle 13 verrà presentata la ricerca “Valutazione dell’impatto sociale determinato dalla possibile chiusura di due stabilimenti sul territorio piemontese”, fortemente voluta da CGIL e FIOM, finanziata dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito di Torino Social Impact e realizzata dal CeVIS – Centro di Competenze per la valutazione e la misurazione dell’impatto sociale.

L’indagine, innovativa soprattutto nel metodo, analizza gli impatti negativi sui lavoratori, sull’indotto e sul territorio derivanti dalla possibile chiusura degli stabilimenti di LEAR Corporation e TE Connectivity.

Questa iniziativa, unica a livello nazionale, anche per le dinamiche istituzionali che hanno permesso di realizzarla, dimostra che la valutazione d’impatto sociale potrebbe divenire uno strumento utile non solo per la valutazione ex post, ma anche ex ante, dell’allocazione delle risorse e delle scelte strategiche di sviluppo territoriale.

Dopo i saluti istituzionali di Edi Lazzi, Segretario Generale Fiom Torino e Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, verrà presentata la ricerca a cui seguirà una tavola rotonda con:

  • Federico Bellono, Segretario generale CGIL Torino
  • Dario Gallina, Presidente Camera di commercio di Torino
  • Marco Gay, Presidente Unione Industriali di Torino
  • Umberto D’Ottavio, Presidente del Patto Territoriale Nord-Ovest

Modera l’incontro Filomena Greco, giornalista de Il Sole 24 Ore.

gli spazi civici come luoghi di partecipazione e inclusione

B.Right Spaces: gli spazi civici come luoghi di partecipazione e inclusione

Gli spazi civici non sono solo luoghi fisici, ma veri e propri motori di cittadinanza attiva e partecipazione, pilastri fondamentali per la tutela dei valori democratici e dei diritti delle cittadine e dei cittadini.

Per rafforzare la capacità collettiva delle autorità pubbliche locali e delle organizzazioni territoriali di sostenere, promuovere e proteggere questi spazi, nasce “B.Right Spaces: gli spazi civici come luoghi di partecipazione e inclusione”.  

L’evento si inserisce nella programmazione di Democrazia Diffusa, nell’ambito dell’edizione 2025 di Biennale Democrazia, offrendo un’occasione per ripensare insieme il futuro della democrazia e dare vita a comunità più aperte, consapevoli e partecipative.

Sostenere, promuovere e proteggere gli spazi civici torinesi: incontro a Beeozanam

L’evento, promosso da Città di Torino, Torino Social Impact e Labsus, avrà luogo mercoledì 2 aprile dalle 15.00 alle 18.00 presso Beeozanam Community Hub. Al centro dell’incontro, un workshop ispirato al modello partecipativo del World Cafè, che coinvolgerà rappresentanti della pubblica amministrazione, organizzazioni dell’economia sociale, attivisti e cittadinanza, per esplorare e valorizzare le pratiche civiche e gli spazi in cui queste si concretizzano nel contesto torinese.

 L’attività prevede un approccio aperto e inclusivo, in cui i partecipanti sono invitati a contribuire a tavoli di discussione tematici, guidati da facilitatori esperti. L’evento sarà dedicato al ruolo degli spazi civici come luoghi di comunità, con una particolare attenzione all’attivazione della cittadinanza per favorire processi generativi. Verrà posto un focus sul tema della trasformazione dello spazio pubblico in un luogo partecipativo e dinamico, capace di stimolare nuove possibilità di utilizzo e condivisione, oltre che sulla prossimità dei servizi ai cittadini. Nel complesso, l’incontro stimolerà il dibattito sui diritti, sulla partecipazione attiva e sull’innovazione sociale come elemento trasversale.  

Il risultato atteso sarà un’indagine comparativa che metterà in relazione le pratiche civiche implementate sul territorio torinese con il quadro politico, sociale, culturale e giuridico locale, fornendo una visione integrata e operativa per il futuro.

Verso una nuova comunità di pratica sugli spazi di democrazia

Il workshop si inserisce nell’ambito del progetto europeo B.Right Spaces, avviato a Marzo 2024 e supportato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma CERV, allo scopo di rafforzare la capacità collettiva delle autorità pubbliche locali e delle organizzazioni territoriali di sostenere, promuovere e proteggere gli spazi civici locali.
L’iniziativa segna inoltre l’inizio di una comunità di pratica dedicata agli Spazi di democrazia, che ha l’ambizione di mantenere vivo questo luogo di confronto e discussione oltre l’evento stesso.

La partecipazione è gratuita ed è necessaria la registrazione al seguente link.

evento hypercritic democrazia diffusa

Anatomia del conflitto | Arte, politica e democrazia

“La guerra è pace”
1984, George Orwell

In occasione di Biennale Democrazia, Hypercritic presenta Anatomia del conflitto | Arte, politica e democrazia.

Con Alessandro Avataneo – regista, autore del saggio L’arte di raccontare storie e fondatore del progetto internazionale attore della rete Torino Social Impact – il pubblico realizzerà un viaggio tra epoche e linguaggi per esplorare il significato di conflitto attraverso l’arte e l’attualità.

Qual è il rapporto tra narrazione e verità? Quali strumenti abbiamo per decifrare il mondo che ci circonda? 

Partendo dall’arte della guerra e della battaglia, da Aristotele ai grandi autori russi come Tolstoj, Ėjzenštejn, Prokof’ev e Tarkovskij, fino alle rappresentazioni moderne in fumetti e videogame.

Un percorso tra letteratura, musica e cinema per riflettere sull’impatto delle narrazioni nei momenti di crisi e trasformazione, come il Risorgimento e la Resistenza.

Giovedì 27 marzo 2025, h 17:00 | Museo Nazionale del Risorgimento Italiano – Torino
Ingresso gratuito, prenotate il vostro posto su Eventbrite

Questo appuntamento si inserisce nel programma di Democrazia Diffusa di Biennale Democrazia

Immagine di copertina: Fine della civiltà di Louis Raemaekers presente nella collezione del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, che si ringrazia per l’ospitalità

democrazia diffusa

Democrazia Diffusa, le iniziative dei partner di Torino Social Impact

Torna la sezione Democrazia Diffusa, realizzata in sinergia con le realtà culturali del territorio e con Torino Social Impact, che ha coinvolto alcuni partner nella programmazione.

Un’ampia scelta di appuntamenti “ad impatto”, una varietà di temi collegati dal filo rosso di una cultura della democrazia che sappia tradursi in pratica democratica attraverso l’impatto sociale.

  • 26 marzo, ore 17:00Le nuove arene del dialogo: il ruolo delle organizzazioni per un’alleanza fra generazioni
    Organizzato da Cottino Social Impact Campus
    Relatori: Mario Calderini (PoliMI e Cottino Social Impact Campus), Giuseppe Dell’Erba e Caterina Soldi (Cottino Social Impact Campus), Luca Quaratino (IULM University & Istud Business School), Giorgia Garola (Unione Industriali Torino), Federico Bellono (CGIL), Anass Hanafi e Carolina Grossetti (Global Shapers Community).
    Luogo: Cottino Social Impact Campus (c.so Castelfidardo, 30)
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  • 26 marzo, ore 18:30Il gender pay gap: disparità salariale e battaglie per l’uguaglianza
    Organizzato da Associazione Acca
    Relatori: Alessandra Brogliatto, Caterina Giannottu, Monica Cerutti, coordina Miriam Colombero – Pink Community
    Luogo: Pink Coworking (Via Davide Bertolotti, 10)
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  • 27 marzo, ore 17:00Dialoghi sul patrimonio immateriale: comunità e partecipazione a Torino. Tavola rotonda nell’ambito di “Fiumi di Culture”
    Organizzato da Volontariato Torino ETS
    Relatori: Sara Bonfanti in dialogo con Hemegowda Mahdu; Anas Mghar, Fedoua El Attar; Marco Rossi in dialogo con Gu Ailian
    Luogo: Volontariato Torino ETS (Via Giolitti, 21)
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  • 27 marzo, ore 17:00Anatomia del conflitto | Arte, politica e democrazia
    Organizzato da Hypercritic-Rampart
    Relatori: Alessandro Avataneo
    Luogo: Museo del Risorgimento – Aula della Camera italiana (Via Accademia delle Scienze, 5)
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  • 27 marzo, ore 18:00Il soggiorno obbligato. Limitazioni e percorsi verso la libertà di scelta e la piena partecipazione
    Organizzato da Fondazione Time2
    Relatori: Ciro Tarantino, Cecilia Marchisio, Elisa Costantino, Samuele Pigoni
    Luogo: Open (Corso Stati Uniti 62/b)
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  • 28 marzo, ore 09:00Conflitti globali, risposte locali – il Terzo Settore come motore di cambiamento
    Organizzato da Forum Terzo settore in Piemonte
    Relatori: Elena Atzeni, Alice De Marco, Andrea De Giorgio, Valeria Ferraris, Bertrand Honoré Mani Ndongbou, Cecilia Strada, Francesco Vignarca, Gabriele Moroni, Lorenzo Siviero, Luca Misculin, Maria Teresa Martinengo, Marta Mosca, Silvia Stilli, Stefania Di Campli.
    Luogo: Polo del ‘900 (Piazzetta Franco Antonicelli)
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  • 28 marzo, ore 18:00Conflitto sociale e movimenti universitari
    Organizzato da Fondazione Collegio Universitario Renato Einaudi
    Relatori: Leonard Mazzone
    Luogo: Biblioteca, Sezione PO (Via Maria Vittoria, 39)
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  • 29 marzo, ore 15:00Dalla violenza economica all’autonomia finanziaria
    Organizzato da Kermasofia
    Relatori: Giulia Grignani, Francesca Giuffrida, Marta Andrate, Valentina Noya.
    Luogo: Cine Teatro Baretti (Via Baretti, 4)
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  • 2 aprile, ore 15:00B.Right Spaces: gli spazi civici come luoghi di partecipazione e inclusione
    Organizzato da Città di Torino, Torino Social Impact e Labsus
    Luogo: Beeozanam (Via Foligno 14)
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Biennale Democrazia - il ruolo del giornalismo

Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy

Teatro Gobetti, 28 marzo 2025 ore 18,30
Con Mario Calderini, Annalisa Cuzzocrea, Elisabetta Soglio.

Qual è il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy? Da questo interrogativo è partito nel 2024 in Torino Social Impact un percorso per approfondire come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. Giornalisti ed esperti nazionali ed esteri si sono confrontati in un dibattito che parte dall’analisi di realtà pioniere fuori dai nostri confini: il giornalismo costruttivo (constructive journalism) o giornalismo delle soluzioni (solutions journalism) si basa su un nuovo approccio orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi descritti nei fatti e nelle storie raccontate.

Cosa intendiamo quando parliamo di giornalismo d’impatto? In che modo oggi l’informazione può contribuire al cambio di paradigma economico, ambientale e sociale? Si può misurare l’impatto sociale delle notizie? 

Su questi ed altri quesiti si confronteranno Mario Calderini, economista, docente al Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact, con le giornaliste Elisabetta Soglio, responsabile di Buone Notizie – L’Impresa del bene, pagine settimanali del Corriere della Sera in uscita il martedì, ed Annalisa Cuzzocrea, editorialista e inviata di Repubblica.

Si può dire che il giornalismo sia già purpose driven, essendo l’informazione un elemento essenziale per una società più equa e democratica. Secondo questa logica, il giornalismo dovrebbe anche avere un ruolo nel diffondere best practices che aiutano la società a progredire, oltre ad informare.

In questo contesto, ad esempio, il cosiddetto solution journalism è in grado di aprire nuovi percorsi per un’informazione trasformativa: si concentra sulle risposte efficaci ai problemi sociali che possono ispirare le persone e le organizzazioni ad agire positivamente, prestando maggiore attenzione a una narrazione orientata alla soluzione, piuttosto che al racconto della negatività insita nel problema, pur reale.

Si tratta di un cambiamento di prospettiva nel racconto giornalistico: senza negare né il problema, né la complessità che lo ha determinato e le relative ricadute negative, ci si orienta a individuare e valorizzare soluzioni, possibilmente scalabili.

Oggi, in tutto il mondo, sono centinaia le esperienze che promuovono il giornalismo d’impatto grazie al lavoro di giornalisti, testate dedicate, network di media, ma anche premi e riconoscimenti. 

Persone e organizzazioni che stanno guidando un cambiamento globale nel giornalismo: ciò che li accomuna è l’impegno ad indagare le cause profonde di un problema sociale, mostrarne la  complessità e mettere in evidenza storie ed esperienze che hanno un impatto positivo sulla società, incentivando una cittadinanza più consapevole, partecipativa e informata.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Scopri di più sull’evento

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Per approfondire il tema, consulta la sezione Torino Impact Journalism

Biennale democrazia

TSI per Biennale Democrazia: un evento al Gobetti e il programma partecipato dai partner, Democrazia Diffusa

Torna a Torino dal 26 al 30 marzo 2025 Biennale Democrazia, un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, sostenuto da Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Con il titolo Guerre e Paci, la IX edizione di Biennale Democrazia sarà dedicata al conflitto, alla violenza e alla guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale.

Ancora una volta la Camera di commercio di Torino dà il proprio sostegno all’importante manifestazione internazionale dedicata alla diffusione della cultura della democrazia e partecipa attivamente alla costruzione del programma attraverso Torino Social Impact.

EVENTO: Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy

Teatro Gobetti, 28 marzo 2025 ore 18,30

Con Mario Calderini, Annalisa Cuzzocrea, Elisabetta Soglio.

Qual è il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy? Da questo interrogativo è partito nel 2024 Torino Impact Journalism, un percorso per approfondire come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. Giornalisti ed esperti nazionali ed esteri si sono confrontati in un dibattito che parte dall’analisi di realtà pioniere fuori dai nostri confini: il giornalismo costruttivo (constructive journalism) o giornalismo delle soluzioni (solutions journalism) si basa su un nuovo approccio orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi descritti nei fatti e nelle storie raccontate.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, prenota qui

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DEMOCRAZIA DIFFUSA

Le iniziative dei partner

Torna la sezione Democrazia Diffusa, realizzata in sinergia con le realtà culturali del territorio e con Torino Social Impact, che ha coinvolto alcuni partner nella programmazione.

  • 26 marzo, ore 17:00Le nuove arene del dialogo: il ruolo delle organizzazioni per un’alleanza fra generazioni
    Organizzato da Cottino Social Impact Campus
    Relatori: Mario Calderini (PoliMI e Cottino Social Impact Campus), Giuseppe Dell’Erba e Caterina Soldi (Cottino Social Impact Campus), Luca Quaratino (IULM University & Istud Business School), Giorgia Garola (Unione Industriali Torino), Federico Bellono (CGIL), Anass Hanafi e Carolina Grossetti (Global Shapers Community).
    Luogo: Cottino Social Impact Campus (c.so Castelfidardo, 30)
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  • 26 marzo, ore 18:30Il gender pay gap: disparità salariale e battaglie per l’uguaglianza
    Organizzato da Associazione Acca
    Relatori: Alessandra Brogliatto, Caterina Giannottu, Monica Cerutti, coordina Miriam Colombero – Pink Community
    Luogo: Pink Coworking (Via Davide Bertolotti, 10)
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  • 27 marzo, ore 17:00Dialoghi sul patrimonio immateriale: comunità e partecipazione a Torino. Tavola rotonda nell’ambito di “Fiumi di Culture”
    Organizzato da Volontariato Torino ETS
    Relatori: Sara Bonfanti in dialogo con Hemegowda Mahdu; Anas Mghar, Fedoua El Attar; Marco Rossi in dialogo con Gu Ailian
    Luogo: Volontariato Torino ETS (Via Giolitti, 21)
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  • 27 marzo, ore 17:00Anatomia del conflitto | Arte, politica e democrazia
    Organizzato da Hypercritic-Rampart
    Relatori: Alessandro Avataneo
    Luogo: Museo del Risorgimento – Aula della Camera italiana (Via Accademia delle Scienze, 5)
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  • 27 marzo, ore 18:00Il soggiorno obbligato. Limitazioni e percorsi verso la libertà di scelta e la piena partecipazione
    Organizzato da Fondazione Time2
    Relatori: Ciro Tarantino, Cecilia Marchisio, Elisa Costantino, Samuele Pigoni
    Luogo: Open (Corso Stati Uniti 62/b)
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  • 28 marzo, ore 09:00Conflitti globali, risposte locali – il Terzo Settore come motore di cambiamento
    Organizzato da Forum Terzo settore in Piemonte
    Relatori: Elena Atzeni, Alice De Marco, Andrea De Giorgio, Valeria Ferraris, Bertrand Honoré Mani Ndongbou, Cecilia Strada, Francesco Vignarca, Gabriele Moroni, Lorenzo Siviero, Luca Misculin, Maria Teresa Martinengo, Marta Mosca, Silvia Stilli, Stefania Di Campli.
    Luogo: Polo del ‘900 (Piazzetta Franco Antonicelli)
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  • 28 marzo, ore 18:00Conflitto sociale e movimenti universitari
    Organizzato da Fondazione Collegio Universitario Renato Einaudi
    Relatori: Leonard Mazzone
    Luogo: Biblioteca, Sezione PO (Via Maria Vittoria, 39)
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  • 29 marzo, ore 15:00Dalla violenza economica all’autonomia finanziaria
    Organizzato da Kermasofia
    Relatori: Giulia Grignani, Francesca Giuffrida, Marta Andrate, Valentina Noya.
    Luogo: Cine Teatro Baretti (Via Baretti, 4)
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  • 2 aprile, ore 15:00B.Right Spaces: gli spazi civici come luoghi di partecipazione e inclusione
    Organizzato da Città di Torino, Torino Social Impact e Labsus
    Luogo: Beeozanam (Via Foligno 14)
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comunità di pratica parità di genere

Intelligenza artificiale e parità di genere: un nuovo incontro della Comunità di pratica

Giovedì 6 marzo la Comunità di pratica sulla parità di genere si è riunita per un nuovo incontro dedicato ad esplorare il tema alla luce delle sfide poste dal digitale e dall’intelligenza artificiale.

L’evento si è svolto presso il Fondo Tullio De Mauro, negli spazi della Rete Italiana di Cultura Popolare, e ha visto la partecipazione di 14 persone appartenenti a 11 organizzazioni partner di Torino Social Impact, interessate ad approfondire le dinamiche della parità di genere.

L’incontro è stato guidato da Monica Cerutti, esperta in politiche di genere ed ex Assessora alle Pari Opportunità e all’Immigrazione della Regione Piemonte,  il cui intervento è stato seguito da quelli di Sloweb e Fondazione Piemonte Innova.

AI e gender gap: il rischio di riprodurre le disuguaglianze

Monica Cerutti ha aperto la discussione con un inquadramento sul tema, a partire da una precisa domanda: l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità o un ostacolo per la parità di genere? È emerso come la risposta non sia univoca ma, anzi, dipenda dall’approccio che si sceglie di adottare.

Uno degli aspetti più critici evidenziati riguarda il modo in cui l’AI, attraverso i suoi modelli generativi, replica e amplifica gli schemi preesistenti nei dati e nella società. Il cosiddetto “effetto moltiplicatore” può portare infatti a una perpetuazione degli stereotipi di genere, consolidando disparità già presenti nella popolazione.

Alla luce di questi rischi, l’obiettivo, nonché la sfida, è dunque quella di costruire un’alleanza tra intelligenza artificiale e parità di genere, al fine di ridurre lo squilibrio storicamente presente. 

Etica e digitale: quali sfide per il futuro?

La prima parte del pomeriggio ha visto l’intervento di Gianni Garbarini, membro di Sloweb, che ha approfondito il tema dell’etica nel digitale, riflettendo su come promuovere un uso più responsabile del web e sull’impatto delle tecnologie su ambiente e società. Per l’occasione ha condiviso esempi concreti e spunti di riflessione verso un approccio più consapevole verso il  mondo digitale.

Progetto DEA: uno strumento concreto per la riduzione del gender gap

Successivamente, insieme ad Alessandra Buffa e Federica Lombardi di Fondazione Piemonte Innova, siamo entrati nel vivo della discussione sulla parità di genere attraverso il racconto del Progetto DEA – Digitale, Equità, Azioni. Il Progetto, promosso da Fondirigenti e coordinato da Fondazione Piemonte Innova e Università degli Studi di Torino, ha esplorato da settembre 2024 a gennaio 2025 le strategie per ridurre il gender gap nelle carriere STEM e nei ruoli manageriali.

Durante l’incontro, le organizzazioni hanno avuto modo di conoscere il percorso progettuale, che si è sviluppato in tre fasi del progetto: analisi preliminare, co-design con le aziende e validazione, oltre che i risultati finali, quali azioni concrete e competenze chiave per promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo. Per la sua realizzazione, il progetto ha visto il coinvolgimento delle aziende del territorio, oltre che degli istituti superiori torinesi. 

A seguire, i partecipanti sono stati coinvolti in un’attività di gruppo, in cui hanno potuto valutare e proporre azioni concrete per ridurre il gender gap nelle loro realtà, partendo dalla propria esperienza e considerando fattibilità, sostenibilità, ostacoli e benefici. Un’occasione per condividere idee, ispirarsi a vicenda e contribuire a un cambiamento positivo e più equo nel mondo del lavoro.

dea ideazioni per il futuro

IDEAzioni per il futuro: strategie e competenze per la parità di genere

Il 13 marzo 2025 alle ore 16 si terrà l’evento finale del progetto DEA – Digitale, Equità e Azioni, presso Spazio Copernico in Corso Valdocco 2 a Torino: l’incontro è rivolto a imprese, manager e studenti interessati a conoscere strumenti e strategie per ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro, con un focus particolare sulle discipline STEM e sulle posizioni manageriali.

L’evento, promosso da Fondirigenti, coordinato da Fondazione Piemonte Innova e Università di Torino e supportato da Federmanager Torino e Unione Industriali Torino, sarà un’occasione per riflettere sulla parità di genere e su come le aziende possano adottare misure concrete per sostenere l’inclusione femminile e promuovere una leadership equa.

Durante l’incontro verranno presentati i principali risultati del progetto, co-progettati insieme ai manager delle PMI partecipanti, con il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori, in un percorso di ricerca e co-design. 

In particolare, verranno presentate la DEA Talent Guide, un catalogo di skill set innovativi, e la DEAction Map, una raccolta di azioni pratiche che le imprese possono implementare per favorire una cultura aziendale più inclusiva.

A seguire, è prevista una tavola rotonda con momenti di approfondimento e testimonianze di esperti e manager, al fine di stimolare il confronto e la condivisione di buone pratiche.

L’evento rappresenta un’opportunità preziosa per conoscere da vicino strategie efficaci per ridurre il divario di genere, scoprire strumenti concreti per favorire l’inclusione in azienda e confrontarsi con professionisti e realtà impegnate in questo ambito.

La partecipazione è gratuita ed è necessaria la registrazione al seguente link.

Maggiori informazioni e il programma completo dell’evento sono disponibili sul sito di Piemonte Innova.

cdp società benefit

Fit4benefit 2024-2025: un nuovo incontro dedicato alla comunicazione

Come comunicare l’essere Società Benefit in modo efficace? Quali sono le best practices e le strategie migliori da adottare?

Sono questi alcuni dei quesiti che hanno interessato l’ultimo appuntamento della Comunità di pratica delle Società Benefit, dal titolo “Comunicare Benefit”, che si è tenuto mercoledì 5 marzo e ha visto la partecipazione di varie organizzazioni dell’ecosistema di Torino Social Impact.

L’argomento oggetto dell’incontro è stato esplorato da Valentina Pelazza e Benedetta Cioni di Synesthesia, digital experience company impegnata in tutti gli ambiti della trasformazione digitale e che ha fatto del proprio essere Società Benefit un obiettivo centrale, da comunicare con attenzione tanto all’interno, quanto all’esterno dell’azienda.

I pilastri della comunicazione di una Società Benefit

Sotto la guida di Synesthesia, sono stati indagati in primo luogo i punti fondamentali da tenere a mente nel comunicare i valori alla base dell’essere Benefit. 

E’ stato infatti evidenziata l’importanza di una comunicazione chiara, coerente e trasparente, attraverso una strategia efficace e canali adeguati al contesto, che faccia tesoro tanto dei risultati raggiunti, quanto degli obiettivi ancora da perseguire. E’ stata inoltre sottolineata l’importanza del network, in quanto la collaborazione con organizzazioni del terzo settore permette di realizzare progetti concreti a favore della comunità o dell’ambiente.

A supporto delle organizzazioni è stato poi presentato il modello delle 4C, che vede come punti cardine della comunicazione la chiarezza, la credibilità, la coerenza e la competitività: elementi che, se tenuti in considerazione, risultano particolarmente strategici ed efficaci nel comunicare il proprio essere Benefit.

A partire da queste riflessioni, i 17 partecipanti hanno potuto confrontarsi sulle rispettive esperienze, oltre che sulle diverse modalità di comunicazione adottate. Dalla discussione è emerso infine come l’essere Società Benefit vada sempre valorizzato in quanto percorso di miglioramento continuo, capace di coniugare valore economico e impatto sociale.

Fit4Benefit: un ciclo di incontri per l’annualità 2024/2025

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto della Comunità di Pratica delle Società Benefit per il biennio 2024-2025, con l’obiettivo di creare un sapere condiviso attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze tra tutti i partecipanti.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Fondazione Piemonte Innova benchmark

Bench-Mark | Ep. 83 – Fondazione Piemonte Innova

Da più di vent’anni, Fondazione Piemonte Innova promuove l’innovazione come strumento di impatto sociale, supportando imprese e istituzioni nel percorso verso la sostenibilità e ponendosi come facilitatore di connessioni e catalizzatore di cambiamento.

Insieme a Donatella Maria Mosso, Responsabile della comunicazione, delle relazioni istituzionali e del welfare, scopriamo oggi come l’innovazione può essere un motore di trasformazione positiva.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

premio innovazione sociale

Fondazione CDP lancia il Premio Innovazione Sociale per promuovere l’inclusione in Italia

La Fondazione Cassa Depositi e Prestiti (CDP), in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha annunciato il lancio del Premio Innovazione Sociale, un’iniziativa volta a riconoscere e sostenere le migliori soluzioni innovative capaci di favorire l’inclusione sociale delle fasce più fragili della società italiana.

Il premio, che mette a disposizione complessivamente oltre 500.000 euro, è rivolto a enti non profit che abbiano sviluppato idee o progetti scalabili, orientati a risolvere bisogni sociali concreti in Italia. L’obiettivo è incentivare lo sviluppo di soluzioni già testate, ma con un potenziale di crescita su scala più ampia.

Le categorie del premio includono progetti focalizzati sull’utilizzo di nuove tecnologie, intelligenza artificiale o forme di vita di comunità, come il co-housing. Particolare attenzione è rivolta a iniziative che promuovono l’inclusione sociale e professionale di categorie fragili, tra cui anziani soli, persone senza dimora, con disabilità, affette da problemi di dipendenza e vittime di violenza.

Oltre ai premi in denaro, saranno messe a disposizione azioni di sostegno concreto per dare slancio ai progetti più innovativi del Terzo Settore. Le candidature possono essere presentate fino al 7 aprile 2025.

Per ulteriori dettagli e per partecipare al bando, è possibile visitare il sito ufficiale della Fondazione CDP

Youth Climate Action Fund

Bando “Youth Climate Action” per promuovere azioni dei giovani a favore del clima

La città di Torino ha pubblicato un avviso pubblico per l’assegnazione di contributi a sostegno della realizzazione di microprogettualità a favore del clima proposte dai giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni sul tema del contrasto al cambiamento climatico.

L’intervento è finanziato nell’ambito del programma Youth Climate Action Fund –  Fondo per l’Azione per il Clima dei Giovani, istituito dalla Bloomberg Philanthropies in collaborazione con United Cities and Local Governments (UCLG) e il Bloomberg Center for Public Innovation (BCPI) della Johns Hopkins University, finanziariamente sponsorizzato da Rockefeller Philanthropy Advisors (RPA), che ha scelto Torino, insieme ad altre città di tutto il mondo, per fornire assistenza tecnica e finanziamenti a giovani cittadini che abbiamo a cuore le tematiche ambientali.

I progetti dovranno avere l’obiettivo di contribuire al contrasto al cambiamento climatico attraverso interventi che ricadano nei seguenti ambiti tematici individuati nel Climat City
Contract di Torino (possibile scegliere tra uno o più ambiti):
  • mobilità e trasporti;
  • gestione dei rifiuti ed economia circolare;
  • sistemi energetici;
  • infrastrutture verdi e soluzioni basate sulla natura.
Le attività proposte dovranno svolgersi sul territorio del Comune di Torino.
Il termine per la presentazione delle proposte progettuali è fissato alle ore 12.00 del 11 aprile 2025.
viaggio nell'impatto sociale

Torino Social Impact entra nel Comitato editoriale di Vita: insieme si parte per un Viaggio nell’impatto sociale

Da febbraio 2025 Torino Social Impact fa il suo ingresso nel Comitato editoriale di Vita, la piattaforma da 30 anni al servizio del Terzo settore, dell’innovazione sociale e dell’attivismo civico.

Vita ha l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura e la pratica della solidarietà, del volontariato, dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale e civile. Lo fa creando attenzione sui grandi cantieri del welfare e sulle interconnessioni positive tra profit, non profit e pubbliche amministrazioni.

Siamo entusiasti di partecipare ad un confronto così fertile, e non ci fermiamo qui: presto partiremo con Vita per un viaggio nell’impatto sociale, una nuova rubrica editoriale di Torino Social Impact che sarà un vero itinerario giornalistico da condividere con chi ci segue.

Torino Social Impact guarda con attenzione ad un giornalismo che possa contribuire al cambio di paradigma economico, ambientale e sociale oggi necessario, promuovendo un impatto positivo. Lo fa con il filone di attività Torino Impact Journalism, che ha coinvolto giornalisti ed esperti nazionali ed esteri in un dibattito che parte dall’analisi di realtà pioniere fuori dai nostri confini: il giornalismo costruttivo (constructive journalism) o giornalismo delle soluzioni (solutions journalism), basato su un nuovo approccio orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi descritti nei fatti e nelle storie raccontate.

La collaborazione con Vita è un nuovo tassello che inseriamo in un puzzle che si sta componendo passo dopo passo.

cecchi point

RiVestiTo live – dire, fare, giocare circolare

Sabato 1 marzo dalle 16 al Cecchi Point il primo appuntamento del ciclo di giornate cittadine dedicate al tessile e all’economia circolare

Una giornata per riflettere e sensibilizzare sulle problematiche ambientali e sociali della filiera tessile, fare comunità e promuovere pratiche di consumo consapevoli ed ecologiche.

Sabato 1 marzo il Cecchi Point, la casa del quartiere di Aurora, ospita il primo appuntamento di “Rivestito Live- dire, fare, giocare circolare”, un ciclo di giornate cittadine a tema tessile organizzate dal progetto RiVestiTo per sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza, ciascuna dedicata all’approfondimento e alla promozione di una specifica pratica circolare.

La prima giornata, organizzata da Mercato Circolare e Atelier Riforma del progetto RIVestiTo, insieme a Swap Party Torino e Casa dell’Ambiente con la collaborazione di CinemAmbiente, Legambiente Metropolitano e Ortika odv Ets, sarà dedicata al tema #Scambio.

Il contesto

Ogni anno i cittadini e le cittadine europee acquistano quasi 26 kg di prodotti tessili e ne buttano circa 11 kg. In Italia, secondo i dati della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, nel 2022 il 5,7% dei rifiuti indifferenziati era costituito da prodotti tessili, lo stesso anno in cui l’Italia ha reso obbligatoria la raccolta separata dei tessili. Inoltre, anche quando vengono correttamente conferiti nella raccolta differenziata, abiti e tessili post consumo sono spesso di bassa qualità e molto difficili da riciclare, rendendo complicato trovare per ciascun capo la giusta destinazione. Una situazione che va affrontata rendendo la raccolta differenziata del tessile delle nostre città, più sostenibile, utile e trasparente e, ancora prima, riducendo la produzione dei rifiuti tessili.

Il Progetto RiVestiTo

RiVestiTo è un progetto ideato da Atelier Riforma, Mercato Circolare e Huulke, svolto in collaborazione con il Comune di Torino. Finanziato dal bando europeo Climaborough, è finalizzato a tracciare e incrementare il recupero dei prodotti tessili che vengono raccolti in città, valorizzando e connettendo iniziative di riutilizzo e recupero circolari già presenti sul territorio.

Il progetto RiVestiTo si avvale di due tecnologie. Re4Circular uno strumento – supportato dall’intelligenza artificiale – che facilita l’indirizzamento di ciascun materiale tessile verso la modalità di valorizzazione più adatta. E l’app Mercato Circolare che metterà in rete le realtà che danno una seconda vita ai materiali tessili, mappati dal progetto, con la cittadinanza e le istituzioni.

Per coinvolgere ulteriormente la cittadinanza sono state organizzate delle giornate cittadine. Occasioni pubbliche e collettive di sensibilizzazione sulle urgenze della filiera tessile, che vedranno la partecipazione degli attori attivi nella valorizzazione dei tessili dismessi.
Sei appuntamenti, uno al mese, che dopo il tema dello scambio, protagonista della giornata del 1 marzo, approfondiranno nelle prossime giornate usato, creatività, cura, dono e riparazione.

Il programma della prima giornata

A partire dalle 16, nel cortile del Cecchi Point si terrà lo swap party, aperto a tutte e tutti, organizzato da Swap Party Torino. Durante lo swap chi vorrà potrà anche sperimentare la tecnologia Re4Circular, provando a usare l’Intelligenza Artificiale per identificare le caratteristiche dei vestiti. Nella sala Teatro, invece si terranno i laboratori gratuiti, organizzati in due turni, alle 16.15 e alle 17. Ortika propone un laboratorio di autoproduzione per imparare a trasformare ingredienti naturali in un deodorante solido fatto a mano, mentre giocando con eRRRando RiVestiTo ci guiderà alla scoperta delle 10R che codificano e raccontano le pratiche di economia circolare della filiera tessile.

Alle 18, sempre in sala Teatro l’assessora alla Transizione ecologica e digitale della Città di Torino Chiara Foglietta introdurrà la presentazione del progetto RiVestiTo.

La giornata si concluderà con la proiezione, in collaborazione con CinemAmbiente, del documentario “Out of Sight, Out of Mind” di Anna-Maria Dutoit, incentrato sullo spreco tessile e vincitore del premio per il miglior cortometraggio internazionale all’edizione 2021 del Festival CinemAmbiente. La regista indaga sulla destinazione ultima del dilagante poliestere non riciclabile imposto dal fast fashion ed esplorando i luoghi in cui viaggiano i vestiti gettati nella spazzatura, decide di osservare e filmare, come farebbe uno sguardo nascosto, cosa succede “fuori dalla vista, fuori dalla mente”.
La proiezione, introdotta da CinemAmbiente, sarà seguita da una discussione partecipata che coinvolgerà il pubblico e tutte le realtà organizzatrici dell’evento.

Dalle 16.00 cortile
Swap Party

16.15 e 17 sala Teatro 2 turni di laboratori

  • Produciamo insieme un deodorante solido – a cura di Ortika odv
  • Giochiamo con eRRRando: la circolarità nel tessile – a cura di RiVestiTo

18.00 sala Teatro
Presentazione del progetto RiVestiTo con introduzione di Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale della Città di Torino

18.30 sala Teatro
Proiezione documentario “Out of Sight, Out of Mind” di Anna-Maria Dutoit. A seguire discussione partecipata con  CinemAmbiente e rappresentanti di Mercato Circolare, Atelier Riforma,  Casa dell’Ambiente, Swap Party Torino, Legambiente Metropolitano.

L’ingresso è gratuito, la registrazione consigliata qui


RiVestiTO è un progetto di Atelier Riforma e Mercato Circolare e Huulke selezionato dalla Città di Torino all’interno del progetto Climaborough.

Climaborough è un progetto, co-finanziato dall’Unione europea e Cinea, che ha l’ambizione di colmare il divario tra la progettazione e l’attuazione delle innovazioni urbane, in particolare di fronte al cambiamento climatico e alle conseguenti esigenze di adattamento e mitigazione. Mira a fornire strumenti alle città per migliorare la loro capacità di identificare, acquisire e implementare servizi a impatto zero sul clima, conformi con le loro strategie di pianificazione urbana.

locandina rivestito

aurora barriera

Un progetto di territorio per Aurora e Barriera di Milano

Sostenibilitàbellezza e inclusione sono le parole chiave che guidano il progetto di rigenerazione urbana nei quartieri di Aurora e Barriera di Milano. Questo grande progetto mira a riqualificare strade, spazi pubblici e servizi per migliorare la vita di chi vive, lavora e frequenta questa parte della città.

Il primo passo per la realizzazione del progetto è la creazione di un Masterplan, un piano generale che definisce le linee di indirizzo per gli interventi di rigenerazione urbana. Questo piano sarà sviluppato attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti e delle realtà locali.
Le sfide principali del progetto riguardano:

  • sostenibilità ambientale: promuovere la mobilità sostenibile e affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici;
  • inclusione sociale: migliorare le condizioni di vita, la salute e la sicurezza dei residenti;
  • promozione dell’identità: contrastare la percezione negativa associata ai quartieri e rafforzare l’immagine positiva di Aurora e Barriera.

Un aspetto fondamentale del progetto è il coinvolgimento degli adolescenti e dei giovani, considerati la risorsa più importante per il futuro. In linea con la strategia dell’Unione Europea per la gioventù, saranno promosse azioni che favoriscono:

  • spazio e partecipazione per tutti;
  • informazione e dialogo costruttivo;
  • società inclusiva;
  • benessere personale e sociale;
  • pari opportunità e uguaglianza di genere.

Il progetto è finanziato dal PN Metro Plus 2021 – 2027 con un importo totale di 25,8 milioni di euro, destinato a potenziare lo sviluppo urbano sostenibile e inclusivo nei quartieri interessati. Attraverso questo approccio integrato, Aurora e Barriera possono diventare modelli di rigenerazione urbana, contribuendo a una città più vivibile e accogliente per tutti.

Skills for transition

Skills for transition: pubblicate due call dedicate alla Social Economy

Nell’ambito del progetto Skills for transition – increasing the impact of small social economy enterprises, sono state pubblicate due call dedicate alle Social Economy Enterprise (SEE), finalizzate a supportarle nella comprensione più approfondita delle possibilità di transizione ecologica e aumentare l’impatto dei loro progetti di transizione.

Il progetto SKI.F.T. mira a sostenere lo sviluppo di Social Economy Enterprise (SEE)  per la transizione ecologica. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo di nuovi modelli di business nell’economia circolare e coinvolgere queste imprese in attività di transizione ecologica.

SKI.F.T. fornirà alle imprese cooperative e dell’economia sociale con meno di 50 dipendenti mentoring, supporto allo sviluppo aziendale e sostegno finanziario per adeguare i propri modelli di business. Il progetto mira a supportare le imprese nella loro collaborazione con partner locali e della filiera green, rafforzando la loro comunicazione e la valorizzazione dei loro risultati.

La prima call – Call for social economy enterprises to receive advisory services and coaching to support green transition – mira a rafforzare la resilienza, innovazione e sostenibilità delle piccole e micro imprese cooperative in Europa.
Le imprese selezionate riceveranno consulenza e coaching per sviluppare modelli di business sostenibili, che includono:

  • Analisi delle esigenze di transizione ecologica
  • Definizione di un percorso personalizzato
  • Webinar, workshop e supporto sul campo
  • Sessioni di coaching individuali o di gruppo
  • Valutazione finale del modello di transizione ecologica.

Le attività si terranno online o in presenza, in diverse lingue, tra cui inglese, italiano, danese e polacco.

La seconda call – Call For Social Economy Enterprises To Receive Financial Support For Purchasing Capacity Building Services To Support Green Transition – offre un supporto finanziario diretto alle SEEs per acquistare servizi aggiuntivi di rafforzamento delle capacità, utili a finalizzare e avviare l’implementazione dei nuovi modelli di business.
I candidati (singoli richiedenti e non partenariati) possono richiedere un supporto finanziario fino a 6.700 EUR.

Si invita a consultare le call sul portale Fundings and Tenders della Commissione Europea per verificare la eleggibilità delle singole SEEs interessate ad accedere ai servizi e ai fondi messi in essere dal progetto  SKI.F.T. 

Si invita inoltre a consultare il sito del progetto.

Vanni eyewear BenchMark

Bench-Mark | Ep. 82 – VANNI Società Benefit

Da Torino al mondo, con uno sguardo etico e sostenibile.

Vanni è un’eccellenza dell’eyewear made in Italy che coniuga artigianalità, design e responsabilità sociale. Produzione locale, riduzione delle emissioni e progetti di economia circolare sono al centro della sua missione.

Con Alessandra Girardi, Co-Founder di Vanni, scopriamo come un occhiale possa fare la differenza per le persone e per l’ambiente.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Microprogetti ALCOTRA

Microprogetti ALCOTRA, workshop dell’HUB progetti europei

Continuano le attività dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, un’iniziativa realizzata in coprogettazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo

Venerdì 14 Febbraio, ospitato da ESCP Business School, si è tenuto il workshop dedicato al Programma ALCOTRA, in particolare sui microprogetti.

Novità nel Programma Interreg Italia-Francia ALCOTRA, i microprogetti hanno budget e durata limitati. Il loro obiettivo è coinvolgere nuovi attori nella cooperazione transfrontaliera, sostenendo azioni che coinvolgono direttamente i cittadini, al fine di sensibilizzarli sui temi chiave del programma.

Il workshop, tenuto da Maria Chiara Pizzorno di Weco Impresa Sociale, ha visto la partecipazione di Davide Prette di Vol.To, organizzazione che ha ottenuto il finanziamento per un microprogetto ALCOTRA lo scorso anno.
Il workshop ha visto quindi momenti di informazione frontale sul programma, il bando e il formulario, una parentesi dedicata al peer-to-peer learning e alla condivisione di esperienze e, infine, una fase di Q&A, nella quale i partecipanti hanno potuto condividere le proprie idee progettuali e chiedere delucidazioni agli esperti.

Il percorso di capacity building continuerà nelle prossime settimane attraverso accompagnamenti individuali, che offriranno alle realtà coinvolte l’opportunità di presentare la propria idea progettuale a esperti di progettazione europea, i quali offriranno un supporto fondamentale in ogni fase del processo di candidatura.

Il programma ALCOTRA e i microprogetti

Il Programma Interreg ALCOTRA, finanziato dall’Unione Europea, ha l’obiettivo di rafforzare la coesione tra le regioni di confine tra Francia e Italia. ALCOTRA, supportato dal FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), promuove progetti che contribuiscono alla crescita economica, sociale e sostenibile delle aree transfrontaliere franco-italiane.

Una novità del Programma ALCOTRA 2021-2027 sono i microprogetti, iniziative di dimensioni contenute, comprese tra 25.000 e 75.000 euro, e che godono di procedure di candidatura e gestione semplificate. Questa tipologia di progetto mira a stimolare la cooperazione transfrontaliera coinvolgendo nuovi attori pubblici e privati.

Il secondo bando per i microprogetti si articola in due ambiti principali:

  • «Educazione, formazione e bilinguismo», con l’obiettivo di migliorare l’accesso paritario a servizi di qualità e inclusivi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento continuo, attraverso lo sviluppo di infrastrutture accessibili, e promuovendo la resilienza dell’istruzione e formazione online e a distanza. 
  • «Turismo e cultura», che mira a rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale.
webinar strumenti di finanza a impatto

“Strumenti di finanza a impatto per l’Agenda 2030, si può fare”: webinar SIA il 19 febbraio

Iscrizioni aperte per il webinar “Strumenti di finanza a impatto per l’Agenda 2030, si può fare”, in programma mercoledì 19 febbraio, dalle 14.30 alle 16.00.

L’evento rappresenta il secondo appuntamento del percorso Social Impact Agenda di educazione finanziaria e sperimentazione per gli investimenti orientati a SDGs, dal titolo “Agenda 2030, Mind the Investment Gap!”, realizzato con il contributo finanziario di Banca d’Italia.

In questa occasione saranno presentati gli strumenti della finanza a impatto e la loro peculiarità, ovvero la capacità di generare contestualmente rendimento finanziario e impatti sociali e ambientali positivi, intenzionali e misurabili. Sarà offerta una panoramica di tutti gli strumenti, dai più noti ai più innovativi, con un focus sul funzionamento di ciascuno, e sulle relative opportunità correlate, nonché sul ruolo e sulle responsabilità di ciascun attore dell’ecosistema dell’innovazione sociale e dell’impact economy.

Programma

  • Introduzione ai lavori, Anna Voltolini, Segretaria generale SIA
  • Keynote Speech “Oltre la retorica, gli strumenti di finanza a impatto o impact investing, in pratica”Leonardo Boni, Assistant Professor Politecnico di Milano – Tiresia
  • Sara D’Aulerio, Direttore Operativo Sefea Impact Sgr
  • Mara Airoldi, Direttrice  Government Outcomes Lab, Blavatnik School of Government
  • Raffaella Scalisi, Strategic Advisor Torino Social Impact
  • Q&A – interazioni con i partecipanti
    Modera: Chiara Buongiovanni, Advocacy & Comunicazione SIA

Clicca qui per registrarti al webinar

Scopri tutti gli appuntamenti del percorso “Agenda 2030, Mind the Investment Gap!”

comunità di pratica comunicazione

Al via la nuova Comunità di Pratica sulla Comunicazione

Mercoledì 5 febbraio si è svolto il primo incontro della Comunità di Pratica sulla Comunicazione, un’iniziativa nata per favorire la condivisione di esperienze, strumenti e riflessioni su un tema strategico: la comunicazione dell’impatto e per l’impatto. 

In un panorama in cui la comunicazione gioca un ruolo sempre più centrale nel dare visibilità e valore all’impatto sociale, la Comunità di Pratica intende offrire un luogo di apprendimento collaborativo dove le conoscenze si intrecciano. L’obiettivo è creare uno spazio di confronto attivo tra organizzazioni che operano o si interessano di comunicazione, mettendo a fattor comune competenze, idee e pratiche per accrescere il valore della rete.

Dalla Redazione Diffusa alla Comunità di pratica sulla comunicazione

L’incontro intende valorizzare soprattutto la ricchezza e le competenze della Redazione Diffusa di Torino Social Impact, che possiamo definire a tutti gli effetti una vera e propria Comunità di pratica che lavora sul tema della comunicazione.

L’evento, che ha visto la partecipazione di 22 organizzazioni, è stato ospitato negli spazi di Uomo e Ambiente, partner di Torino Social Impact, che in questi anni ha dato vita a un progetto multidisciplinare per offrire servizi specializzati nei settori della consulenza e della formazione.

L’incontro si è aperto con l’intervento di Grace De Girolamo, Responsabile Comunicazione di Torino Social Impact, che ha illustrato la missione e gli obiettivi della nascente Comunità di Pratica sulla Comunicazione. A seguire, Raffaella Scalisi, Strategic Advisor di Torino Social Impact, ha offerto una panoramica sulla comunicazione d’impatto e per l’impatto, fornendo spunti e riflessioni sul tema.

Nella seconda parte del pomeriggio il confronto si è arricchito con il contributo attivo dei partecipanti. Un primo giro di tavolo ha permesso a ciascuno di raccontare la propria realtà e il motivo per cui ha scelto di prendere parte alla Comunità di Pratica, facendo emergere la pluralità di esperienze e competenze presenti.

Successivamente, attraverso un’attività laboratoriale facilitata da Grace De Girolamo e dalla project manager Lorena Di Maria, sono state mappate le competenze e gli ambiti di interesse dei partecipanti, individuando i temi di maggiore rilevanza da approfondire nel percorso. Inoltre, sono state individuate le organizzazioni che desiderano farsi promotrici di specifiche tematiche, attraverso futuri incontri formativi e di condivisione delle conoscenze.
Questo momento iniziale di co-progettazione ha permesso di delineare le prime direttrici del lavoro comune, ponendo le basi per un cammino che si arricchirà di ulteriori contributi e approfondimenti nei prossimi incontri.

Un percorso aperto e inclusivo per la comunicazione d’impatto

Il cammino della Comunità di Pratica sulla Comunicazione è appena iniziato e punta a creare un ecosistema di apprendimento e collaborazione, attraverso momenti di formazione e networking, con l’obiettivo di costruire una visione condivisa su come comunicare in modo efficace e significativo, arricchendo le competenze dei partecipanti.
Per chi desiderasse unirsi a questo percorso e contribuire con la propria esperienza, le porte sono aperte!

voci di quartiere 2025

Voci di Quartiere 2025

Prosegue la campagna di ascolto per costruire insieme il futuro della città

Dal 19 febbraio Città di Torino e Urban Lab tornano nei quartieri.
Il lavoro di ascolto del territorio per la costruzione del nuovo Piano Regolatore prosegue con 10 incontri per fare il punto su cosa ci avete detto nel 2024 e per approfondire temi e luoghi con amministratori e tecnici della Città.
Segui la programmazione e partecipa all’incontro sul tuo quartiere!

La durata degli incontri è di circa 1h e 30 e la partecipazione è gratuita fino ad esaurimento posti.

Gli incontri

SAN SALVARIO, LINGOTTO, NIZZA MILLEFONTI, BORGO FILADELFIA
mercoledì 19 febbraio, ore 18
Casa del Quartiere di San Salvario
via Oddino Morgari 14

CAVORETTO, BORGO PO, MADONNA DEL PILONE, BORGATA ROSA-SASSI, CRIMEA
mercoledì 26 febbraio, ore 18
Biblioteca Geisser
corso Casale 5

BORGO VITTORIA, MADONNA DI CAMPAGNA, BARRIERA DI LANZO
mercoledì 19 marzo, ore 18
Cascina Fossata
via Ala di Stura 5

PARELLA, POZZO STRADA, BORGATA LESNA
mercoledì 2 aprile, ore 18
Biblioteca Luigi Carluccio
via Monte Ortigara 95

MIRAFIORI SUD, MIRAFIORI NORD, SANTA RITA
in via di definizione

SAN DONATO, CAMPIDOGLIO, CIT TURIN, CENISIA, SAN PAOLO, CROCETTA
in via di definizione

FALCHERA, PIETRA ALTA, VILLARETTO, BARCA, BERTOLLA
in via di definizione

CENTRO, AURORA, VALDOCCO, VANCHIGLIA, VANCHIGLIETTA
in via di definizione

BARRIERA DI MILANO, REGIO PARCO, REBAUDENGO
in via di definizione

VALLETTE, LUCENTO
in via di definizione

Per maggiori informazioni visita il sito.
Hypercritic Benchmark

Bench-Mark | Ep. 81 – Hypercritic

In pieno quartiere Borgo Po, nel cuore di una libreria, nasce un progetto assolutamente inedito e originale per dare cittadinanza, nel villaggio digitale, alla cultura umanistica e al valore della lettura e della documentazione.

Un progetto torinese che unisce archiviazione, divulgazione e aggregazione di talenti, portando l’impatto sociale della cultura a un nuovo livello. Scopriamo tutti i dettagli nel nuovo episodio di Bench-Mark con Alessandro Avataneo, Founder di Hypercritic.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

comunità di pratica società benefit

Organizzazioni positive e sistemi per la parità di genere: il nuovo incontro della Comunità di pratica sulle Società Benefit

Come si può promuovere il benessere in azienda? Quali strategie permettono di favorire una cultura inclusiva? E cosa significa essere un “manager della felicità”?

Quando, nel 2024, il gruppo della Comunità di pratica sulle Società Benefit ha iniziato a pianificare gli incontri della seconda edizione del percorso Fit4benefit, è emersa la necessità di dedicare uno spazio di approfondimento a un tema di grande attualità e rilevanza per le organizzazioni. Questo interesse ha portato alla definizione del titolo del primo incontro del 2025: “Organizzazioni positive e sistemi di gestione per la parità di genere”.

Per approfondire questo tema, la Comunità di pratica si è avvalsa della competenza di due partner esperti nel settore: Uomo e Ambiente Srl SB e Clover Srl SB. Durante l’evento di venerdì 24 gennaio, le due organizzazioni hanno avuto l’opportunità di condividere con il gruppo testimonianze ispiratrici, esperienze significative e preziose conoscenze. Per via della centralità dell’argomento affrontato, inoltre, l’incontro ha visto per la prima volta, nell’ambito del progetto Comunità di pratica, la convergenza tra la Comunità di pratica Società Benefit e quella sulla Parità di genere. Un’occasione preziosa, per favorire il dialogo e lo scambio su un tema di interesse comune.

Dopo i saluti di Torino Social Impact, Monica Cerutti – esperta di politiche di inclusione sociale e di genere, nonché guida della Comunità di pratica sulla Parità di genere – ha condiviso con il gruppo il percorso avviato a maggio 2024, sottolineando l’importanza di una maggiore attenzione, come singoli e come organizzazioni, al tema della parità di genere.

Benessere e felicità nelle organizzazioni

Durante l’incontro Nunzia Giunta, founder di Uomo e Ambiente, ha guidato la riflessione sui temi del benessere, della felicità – così come dell’infelicità – in ambito lavorativo, sottolineando l’impatto delle emozioni e l’importanza di favorire una cultura aziendale inclusiva.

Come ha illustrato, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un allarme globale, definendo la depressione come la principale causa di disabilità nel mondo e si prevede che, entro il 2030, diventerà la malattia mentale più diffusa. Ma allora, come è possibile invertire la rotta?

Dall’intervento è emerso come la felicità sia una competenza che può essere costruita e allenata: il 40% di essa dipende dalle nostre scelte intenzionali, ovvero dai comportamenti consapevoli con cui scegliamo di agire e vivere la nostra vita.

Con un focus sul tema delle organizzazioni, ha illustrato l’importanza di sviluppare processi organizzativi che facilitino l’attuazione dei 4 pilastri della scienza della felicità. Ad esempio, creando ambienti collaborativi e inclusivi che combattono l’individualismo, oppure attuando politiche di wellness che favoriscano il legame fra i lavoratori e l’azienda. Fondamentali sono poi la valorizzazione delle diversità e dei talenti, gli spazi di ascolto individuali o la creazione di un clima di fiducia dove le persone si sentono incluse e libere ad esporre le proprie idee.

L’intervento si è infine concluso con la condivisione di una frase di Adriano Olivetti, mai come oggi di grande attualità: “Io voglio che l’azienda non sia solo una fabbrica, ma un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici!”.

Parità di genere, disparità e stereotipi

Nella seconda parte dell’incontro, Giulia Gallotti e Sabrina Rapetti, founder di Clover Srl Sb, hanno approfondito il tema della parità di genere. Come hanno illustrato, il Global Gender Gap Report 2023 colloca l’Italia al 79° posto su 146 Paesi, con un arretramento di 16 posizioni rispetto all’anno precedente. Inoltre, si stima che l’Unione Europea raggiungerà la parità di genere tra 67 anni, mentre per l’Italia i tempi saranno ancora più lunghi.

Per colmare queste disparità, è necessario implementare azioni concrete. Tra queste, si è parlato di garantire che le donne e gli uomini siano parimenti retribuiti per lo stesso lavoro e per un lavoro di pari valore; rendere operative le norme dell’UE sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata, oppure di migliorare l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e ad altri servizi di assistenza di qualità elevata e a prezzi accessibili.

L’incontro ha affrontato anche il tema degli stereotipi, dei pregiudizi e delle molestie sul luogo di lavoro, evidenziando l’importanza di contrastare i bias che alimentano discriminazioni di genere, culturali ed etniche. È stato inoltre approfondito il tema della Certificazione sulla parità di genere, regolata dalla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, che mira a misurare e colmare i gap esistenti, integrando il principio della parità di genere nel DNA delle organizzazioni.

L’evento si è infine concluso con un’attività laboratoriale dedicata alla parità di genere, offrendo al gruppo l’opportunità di esplorare il tema in modo pratico e interattivo. Un momento prezioso per riflettere su come contribuire in prima persona a costruire un futuro più inclusivo e rispettoso dei diritti di tutti e tutte. 

Bench-mark Keart

Bench-Mark | Ep. 80 – Keart

Da sempre l’arte e la cultura sono pilastri fondamentali per la crescita di una comunità, ma come trasformarli in strumenti di impatto sociale concreto?

È proprio questa la sfida raccolta da Keart, un servizio nato nel 2022 grazie alla visione di Benedetta Bodo di Albaretto e Paolo Gili, Conservatrice e Restauratore dei beni culturali Keart.

In questo nuovo episodio di Bench-Mark, scopriamo insieme a loro come questa realtà, parte dell’ecosistema di Torino Social Impact, stia tracciando nuove strade per connettere impresa e cultura, creando un circolo virtuoso in cui tutti, dai cittadini alle aziende, possano sentirsi protagonisti del cambiamento.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

intelligenza artificiale e terzo settore

In arrivo risorse per progetti di Intelligenza Artificiale dedicati al Terzo Settore

Grazie alle risorse previste dal Codice del Terzo settore, sono stati stanziati 2.500.000 euro per promuovere un uso etico, consapevole e inclusivo dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’iniziativa è rivolta a organizzazioni di volontariato (Odv), associazioni di promozione sociale (Aps) e fondazioni del Terzo Settore, iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), che potranno partecipare singolarmente o in partenariato, anche attraverso reti associative.

Sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è disponibile l’Avviso 3/2024 per il finanziamento di progetti di rilevanza nazionale. L’obiettivo è favorire l’applicazione dell’IA in settori strategici per il benessere sociale, con particolare attenzione a:

  • Salute e benessere: promuovere l’uso etico e sicuro delle nuove tecnologie;
  • Educazione di qualità: sviluppare iniziative educative rivolte a giovani e famiglie per un uso consapevole dell’IA;
  • Uguaglianza di genere: incentivare competenze in IA tra le giovani donne;
  • Crescita economica: fornire conoscenze sull’IA per sostenere l’occupazione giovanile.

I progetti finanziabili dovranno avere una durata compresa tra i 12 e i 18 mesi e coinvolgere almeno 10 regioni italiane. Il contributo ministeriale previsto varia tra i 250.000 e i 600.000 euro per progetto, coprendo fino all’80% del costo totale per Odv e Aps, e fino al 50% per le fondazioni. Il cofinanziamento richiesto è pari ad almeno il 20% per Odv e Aps e il 50% per le fondazioni.

Le domande potranno essere presentate tramite la piattaforma online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a partire dalle ore 12:00 del 29 gennaio 2025 e fino alle ore 16:00 del 4 marzo 2025.

I progetti saranno valutati sulla base di criteri quali l’esperienza del proponente, le caratteristiche progettuali, l’innovatività e l’entità del cofinanziamento. La graduatoria finale sarà pubblicata sul sito del Ministero e le iniziative selezionate saranno soggette a monitoraggio semestrale e finale, con obbligo di rendicontazione delle spese sostenute.

Per ulteriori dettagli e per accedere alla modulistica necessaria, è possibile consultare il sito ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali o inviare quesiti tramite PEC.

Cooperation Partnership workshop hub progetti europei

Cooperation Partnership, un nuovo workshop dell’HUB progetti europei

Con l’avvio del nuovo anno, riprendono anche le attività dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, un’iniziativa realizzata in coprogettazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo

Mercoledì 15 gennaio si è tenuto il webinar dedicato al Programma Erasmus+, sicuramente il più conosciuto tra quelli dell’Unione Europea.

Dopo che negli ultimi due anni aveva supportato i partner nella presentazioni di candidature per i progetti di partenariato su scala ridotta, per la prima volta l’HUB dei progetti europei si è proposto di avviare un incontro di capacity building dedicato ai Partenariati di Cooperazione (KA220), che prevedono partnership più ampie, obiettivi e risultati da raggiungere più ambiziosi, maggiori risorse disponibili ma anche una maggiore complessità progettuale. 
Al webinar, tenuto da Maria Chiara Pizzorno e Gaia Bacin di Weco Impresa Sociale, hanno partecipato 10 organizzazioni della rete di Torino Social Impact.
Il percorso di capacity building proseguirà nelle prossime settimane grazie agli accompagnamenti individuali, che permetteranno alle realtà interessate di condividere la propria idea progettuale con progettisti esperti, che da anni si confrontano con la progettazione europea e che potranno fornire un prezioso supporto in tutte le fasi di candidatura. 

Il Programma Erasmus Plus

Il programma Erasmus, nato nel 1987 come un programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea, nel 2014 si è trasformato in Erasmus+: un programma semplificato, che combina tutti i precedenti meccanismi di finanziamento dell’Unione Europea nel settore dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, compresi il programma di apprendimento permanente (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig), Gioventù in Azione e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati). 

Nell’ambito del programma si possono presentare progetti rispetto a tre azioni chiave (key action):

  • KA1 Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento
  • KA2 Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche (Suddiviso nelle sottosezioni Adulti, Giovani, Sport etc.)
  • KA3 Sostegno alla definizione delle politiche e alla cooperazione

Nel programma 2021-2027 viene posta attenzione su alcune priorità, in particolare: 

  • l’inclusione sociale 
  • la sostenibilità ambientale 
  • la transizione verso il digitale
  • la promozione della partecipazione dei giovani alla vita democratica
Polo Culturale “Cultures And Mission”_Cover banner

Bench-Mark | Ep. 79 – Polo Culturale “Cultures And Mission”

Dal 2023, il Cultures and Mission (CAM) di via Cialdini a Torino è un punto di incontro tra culture diverse.

Fabio Malesa, responsabile del CAM, ci racconta come il Polo culturale dei Missionari della Consolata promuove l’inclusione, abbattendo barriere fisiche, economiche e comunicative nel tentativo di creare un ponte tra Torino e il resto del mondo grazie a percorsi accessibili e attività sociali, culturali ed educative.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Cover banner BenchMark Engim

Bench-Mark | Ep. 78 – ENGIM Piemonte ETS

Dal 1979, ENGIM Piemonte ETS supporta chi è in difficoltà, offrendo formazione, orientamento e servizi al lavoro per giovani, adulti, stranieri, persone con disabilità e chi affronta situazioni di disagio sociale.

Al Collegio Artigianelli di Torino abbiamo incontrato Marco Muzzarelli per approfondire il loro impegno e conoscere meglio questa realtà partner di Torino Social Impact!

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

social innovation trail

Innovazione sociale: al via il programma Social Innovation Trail

Il Terzo Settore italiano si trova di fronte a sfide cruciali: crescente complessità, nuove esigenze dei beneficiari e la necessità di adottare modelli operativi più efficienti e sostenibili. In questo contesto, l’innovazione tecnologica e digitale rappresenta un fattore chiave per garantire la capacità di risposta e l’impatto degli interventi sociali. 

Nasce Social Innovation Trail (SIT), un ecosistema dedicato all’innovazione sociale italiana, promosso da ELIS, in collaborazione con AICCON e con il supporto di UniCredit. SIT si pone l’obiettivo di favorire l’incontro e la collaborazione tra Enti del Terzo Settore e startup/PMI innovative, creando sinergie per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di rispondere alle sfide sociali del nostro tempo. 

“Favorire nuove collaborazioni tra organizzazioni del Terzo Settore e soggetti innovatori – spiega Luciano De Propris, Head of Open Innovation & Sustainability ELIS – significa rafforzare la sostenibilità degli enti non-profit e potenziare la rete di soggetti in grado di unire dimensione economica e sociale nello sviluppo dei territori”. 

Il 20 novembre, in occasione dell’evento di lancio, sono state aperte le candidature ai bandi rivolti a Enti del Terzo Settore e a Soggetti Innovativi: 

  • Call4Project“: rivolta agli Enti del Terzo Settore, offre l’opportunità di presentare progetti a forte impatto sociale che necessitano di supporto con soluzioni tecnologiche innovative. 
  • Call4Solution“: dedicata a startup e PMI Innovative, consente di presentare soluzioni tecnologiche capaci di supportare il Terzo Settore. 

“Il bando di SIT vuole essere una piattaforma per integrare e potenziare la relazione fra progetti sociali e imprese digitali orientate all’impatto sociale. L’obiettivo del progetto non si limita a realizzare un “matching” ma aspira a creare dei prototipi d’innovazione sociale su base territoriale.” – Paolo Venturi, Direttore AICCON 

Un elemento distintivo di SIT è la presenza di una rete nazionale di fondazioni, cooperative e altri enti, organizzati in sette board territoriali, che garantiscono al programma linee di sviluppo coerenti con le esigenze dei differenti ecosistemi locali distribuiti da nord a sud in Italia. 

Tra le organizzazioni coinvolte nei sette board territoriali figurano: Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI), Confcooperative Piemonte, Consorzio Nazionale CGM, Fondazione Caritro, Fondazione Cariverona, Fondazione Cariparo, Fondazione con il Sud, Fondazione Italiana Accenture – Ente Terzo Settore, Fondazione ITS Academy per le nuove tecnologie della vita di Roma, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Isola Catania, L’Altra Napoli, Legacoop Friuli-Venezia Giulia, Legacoop Piemonte, Legacoop Sicilia, Torino Social Impact. 

“L’innovazione sociale è un elemento chiave per affrontare le sfide attuali – afferma Stefano Gallo, Responsabile Sviluppo Territoriale di UniCredit – perché promuove sinergie tra organizzazioni, imprese e istituzioni facilitando la condivisione di risorse e competenze. Siamo convinti che attraverso le collaborazioni strategiche con le organizzazioni del Terzo Settore basate sull’innovazione sociale, possiamo attivare cambiamenti significativi e duraturi essenziali per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.” 

Il programma SIT rappresenta un’opportunità concreta per gli Enti del Terzo Settore di: 

  • Accedere a competenze e tecnologie innovative per migliorare i propri servizi e raggiungere un maggior numero di beneficiari. 
  • Sviluppare nuove partnership e rafforzare il proprio ruolo all’interno dell’ecosistema di innovazione sociale. 
  • Contribuire alla creazione di un futuro più inclusivo e sostenibile per il nostro Paese. 

Enti non-profit e soggetti innovatori avranno tempo fino al 7 febbraio 2025 per presentare progetti e proporre soluzioni. 

Fit4benefit 2024-2025

Fit4benefit 2024-2025: un nuovo incontro dedicato all’oggetto sociale

Si è tenuto mercoledì 11 dicembre 2024 l’ultimo appuntamento dell’anno della Comunità di pratica delle Società Benefit, che ha coinvolto le organizzazioni dell’ecosistema di Torino Social Impact per un confronto sul tema dell’oggetto sociale benefit.

L’incontro è stato realizzato in collaborazione con l’avvocata Emanuela De Sabato, presidente e fondatrice di Futura Law Firm, grazie alla quale si è aperta una riflessione importante sulla redazione dell’oggetto sociale benefit e sul ruolo che questo riveste.

L’incontro ha visto la partecipazione di dieci diverse realtà, tra cui alcune impegnate a valorizzare l’impatto positivo delle proprie attività intraprendendo un percorso di trasformazione verso la forma di Società Benefit.

Definire l’oggetto sociale benefit: esperienze, strumenti e obiettivi

Il tema dell’incontro è stato approfondito mettendo a fattor comune esperienze concrete e spunti pratici, al fine di comprendere come rendere il proprio oggetto sociale benefit uno strumento funzionale e allineato agli obiettivi dell’impresa. Partendo da questo focus, ci si è quindi concentrati su come definire e declinare al meglio gli obiettivi benefit in relazione al proprio oggetto sociale, nonché sui motivi per cui potrebbe essere utile modificarlo nel tempo.

I partecipanti all’incontro, eterogenei per background ed esperienza, hanno avuto così l’opportunità di confrontarsi sulle diverse modalità di redazione dell’oggetto sociale benefit e sulle strategie più efficaci per valorizzare nel tempo l’impatto positivo generato dalle proprie attività.

Fit4Benefit: un ciclo di incontri per l’annualità 2024/2025

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto della Comunità di Pratica delle Società Benefit per il biennio 2024-2025, con l’obiettivo di creare un sapere condiviso attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze tra tutti i partecipanti.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Europa Social

Torino Social Impact a Barcellona per la conferenza Europa Social

Torino Social Impact è stata invitata come modello di cooperazione pubblico-privato-sociale a parlare all’incontro annuale di politica sociale dell’UE, la conferenza “Europa Social”, che si terrà a Barcellona in collaborazione con il Governo della Catalogna il 10 dicembre dal 10 all’11 dicembre.

L’esperienza di Torino Social Impact porta un contributo ai dibattiti che si stanno svolgendo in tutta Europa per affrontare le sfide sociali e costruire una nuova agenda sociale europea dal basso: politiche e pratiche locali.

Alla conferenza si sono iscritte oltre 150 persone, tra cui rappresentanti del terzo settore catalano e internazionale, amministrazioni pubbliche e ricercatori. La conferenza Europa Social è un’iniziativa comune di Taula e Catalonia International (il principale consorzio catalano per l’impegno internazionale) con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza locale sui processi politici dell’UE e mostrare le prospettive locali all’interno dei processi politici dell’UE. All’organizzazione dell’evento partecipano anche il Ministero catalano dei diritti sociali, il Comune e il Consiglio provinciale di Barcellona.

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

Il racconto del webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14 alle 16, si è tenuto il corso “Sostenibilità economica dell’impact journalism: il quarto di un ciclo di webinar inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

 Strategie e modelli per una sostenibilità economica: le testimonianze degli esperti

Nel panorama attuale, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e mutamenti nelle abitudini di consumo dell’informazione, le testate giornalistiche si trovano di fronte a una sfida fondamentale: garantire la propria sostenibilità economica nel medio-lungo termine. In un contesto in cui la qualità dell’informazione è essenziale per il funzionamento delle democrazie, diventa sempre più importante affrontare l’equilibrio tra la ricerca di nuove fonti di ricavi e l’indipendenza editoriale.

A partire da questo contesto, il webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism” ha visto la partecipazione di esperti del settore per confrontarsi sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Un’occasione di confronto tra realtà nazionali e internazionali, che hanno portato consigli ed esempi concreti, affinché le strategie adottate possano contribuire a costruire un futuro sostenibile per il giornalismo.

Organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, il webinar ha registrato la partecipazione di 80 professionisti, tra giornalisti, comunicatori, esperti di media e di impatto. Moderato da Pietro Saccò, il corso ha visto la partecipazione di relatori e relatrici di rilievo, tra cui: Styli Charalambous, Co-fondatore del Daily Maverick; Annalisa Eichholzer, Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters; Lucy Nash, Impact Producer nel team Enablers del Bureau of Investigative Journalism ed infine Francesco Zaffarano, Head of content presso Will Media.

Il webinar si è sviluppato in due sessioni principali: la prima ha approfondito esperienze e modelli sostenibili di impact journalism, mentre la seconda si è concentrata su come costruire una redazione da zero.

Per iniziare, Styli Charalambous ha raccontato l’evoluzione del Daily Maverick, testata nata a Città del Capo e cresciuta da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Tra gli strumenti chiave per il successo, Styli Charalambous ha descritto il programma di membership Maverick Insider, un modello economicamente sostenibile basato sulla community. La sua testimonianza ha offerto spunti preziosi sulle strategie di coinvolgimento dei lettori e sulle lezioni apprese nella creazione di una redazione orientata all’impatto in Sudafrica, applicabili anche in altri contesti.

Successivamente, Annalisa Eichholzer ha presentato il lavoro della Thomson Reuters Foundation, che sostiene progetti di impact journalism in tutto il mondo. Ha spiegato come l’organizzazione identifica e sviluppa partnership strategiche per garantire la sostenibilità economica delle redazioni, offrendo inoltre consigli pratici per accedere a finanziamenti e bandi di gara, utili soprattutto a chi desidera avviare progetti da zero.
Inoltre, nell’ottica della costruzione di una redazione da zero, ha raccontato quali elementi rendono un progetto particolarmente promettente dal punto di vista di un funder or donor, per quanto riguarda l’impatto sociale e la sostenibilitá economica.

Tra i pionieri del giornalismo d’impatto in Italia vi è Francesco Zaffarano, Head of content di Will Media, progetto che in poco tempo è riuscito a coinvolgere un pubblico giovane e digitale. Il focus del suo intervento si è concentrato sulle strategie di distribuzione e monetizzazione necessarie per raggiungere un equilibrio tra sostenibilità economica e l’impatto sociale, garantendo un giornalismo di qualità.
Ha inoltre approfondito il ruolo della New Media Academy, sviluppata da Will Media, nel supportare la formazione di giornalisti nell’ambito dell’impact journalism, evidenziando i percorsi formativi essenziali per costruire una redazione innovativa e sostenibile.

Infine, la testimonianza del Bureau of Investigative Journalism è stata portata da Lucy Nash, Impact Producer che ne ha descritto il modello di impatto adottato, raccontando in che modo l’organizzazione si impegna a generare un cambiamento reale a partire da notizie e inchieste, condividendo tecniche e strategie adottate per amplificarne la portata e l’efficacia.

Nel complesso, il webinar ha offerto una panoramica ricca di spunti pratici, dimostrando come un giornalismo orientato alle soluzioni e a un approccio costruttivo possa rendersi economicamente sostenibile. Le esperienze condivise dai relatori rappresentano pertanto una guida preziosa per giornalisti e redazioni interessati a sviluppare un modello di giornalismo d’impatto che sia concreto ed efficace.

La comunicazione inclusiva attraverso il gioco

La comunicazione inclusiva attraverso il gioco: il quarto incontro della Comunità di pratica sulla parità di genere

Dopo aver approfondito il tema della Certificazione della parità di genere, il quarto appuntamento della Comunità di pratica è stato dedicato alla comunicazione inclusiva, attraverso in un’esperienza dinamica e immersiva per esplorare le dinamiche della parità di genere in modo coinvolgente e formativo.

A guidare l’incontro è stata Monica Cerutti, esperta in politiche di genere ed ex Assessora alle Pari Opportunità e all’Immigrazione della Regione Piemonte. Durante la sessione, sono state illustrate le recenti linee guida ISO sulla comunicazione inclusiva, che mirano a promuovere un linguaggio che “non esclude che non limita ma che anzi pone ogni persona al centro senza discriminare per via del genere, etnia o abilismo, contribuendo a rompere quelli che sono i pregiudizi e gli stereotipi che le parole hanno costruito nel tempo”.

 Una comunicazione efficace

L’evento si è svolto nel laboratorio tecnologico di Redrim, società cooperativa impegnata nell’innovazione dei processi produttivi con particolare attenzione alla sostenibilità e all’inclusione, nonché partner di TSI che ha sostenuto fin dall’inizio la creazione di una comunità di pratica dedicata alle tematiche di genere.

Durante l’incontro, il gruppo ha riflettuto sull’evoluzione del linguaggio nel tempo e sugli stereotipi che sono radicati nelle parole e nel nostro linguaggio quotidiano. Un approfondimento è stato dedicato alle strategie per comunicare in modo consapevole e inclusivo, sia per quanto riguarda la comunicazione verbale che quella digitale. Abbiamo inoltre analizzato come le immagini possano rinforzare gli stereotipi e l’importanza di diversificare i protagonisti rappresentati nelle fotografie o nei contenuti visivi.

Gli applied games come strumento per l’inclusione

Il gioco si è dimostrato essere uno strumento efficace che permette non solo di apprendere in modo attivo e coinvolgente, ma che può contribuire alla sensibilizzazione verso una cultura della diversità e dell’inclusione. Durante l’incontro, il gruppo ha avuto modo di conoscere alcuni applied games, videogiochi e applicazioni digitali che sfruttano le logiche del game design e progettati per simulare situazioni reali, facendo immedesimare i giocatori e le giocatrici in temi complessi. L’immedesimazione nel gioco riveste un ruolo essenziale: non solo sensibilizza, ma stimola anche l’empatia e una maggiore consapevolezza.

Attraverso un applied game innovativo sviluppato da Drimlab in collaborazione con la Cooperativa Fiordaliso, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in un’esperienza ludica e coinvolgente, progettata per esplorare e approfondire il tema della parità di genere. Il gioco, caratterizzato da dinamiche interattive e stimolanti, ha rappresentato un’occasione preziosa di apprendimento attivo, offrendo ai partecipanti la possibilità di riflettere su questioni cruciali legate alla parità  e all’inclusione, imparando attraverso il fare. Un’esperienza che ha unito intrattenimento ed educazione, promuovendo consapevolezza e sensibilità su un tema di grande rilevanza sociale.

CER A IMPATTO

Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta: la ricerca di SIA

Il prossimo 11 dicembre Social Impact Agenda per l’Italia (SIA) presenta i risultati della Ricerca “Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta” realizzata con il contributo di Amundi, Coopfond, CGM e Intesa Sanpaolo, e sviluppata con BIP in partnership con AzzeroCO2, Bonelli Erede, ESTÀ, Kyoto Club.

La Ricerca ha visto la partecipazione attiva della base associativa di SIA, che rappresenta il network della finanza a impatto in Italia, e il coinvolgimento dei principali stakeholder di settore e ha identificato e analizzato le soluzioni di investimento e finanziamento a impatto più efficaci all’interno del contesto delle CER, a partire da una loro modellazione tecnico-finanziaria.

Quali sono le evidenze e le istanze che risultano dal lavoro di ricerca? E ancora, come si possono calare e sviluppare nell’attuale panorama legislativo e tecnico-operativo delle CER? È davvero possibile utilizzare strumenti di finanza come leva per potenziare la natura generativa di impatti sociali delle CER sui territori italiani?

Di questo e altro si discuterà mercoledì 11 dicembre, dalle ore 15.00 a Roma e on line. A discuterne: i policymaker e gli esperti del settore energia e della valutazione di impatto, gli amministratori territoriali, i finanziatori pubblici e privati, gli attori del mercato e del terzo settore. L’obiettivo è verificare le condizioni per avviare sperimentazioni utili sui territori italiani.

L’evento è patrocinato e ospitato da Legacoop, presso la sede di Via Giuseppe Antonio Guattani, 9, Roma.

L’evento sarà trasmesso in streaming.

Per partecipare:

Programma e iscrizioni sul sito di Social Impact Agenda per l’Italia: CER A IMPATTO. Strumenti di impact investing per la transizione giusta. Presentazione dei risultati della Ricerca SIA.

Info: c.buongiovanni@socialimpactagenda.it

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

“Sostenibilità economica dell’impact journalism”: chi sono gli ospiti del webinar

Come si può creare una redazione da zero e rendere economicamente sostenibile nel tempo un progetto di giornalismo d’impatto? 

Si terrà lunedì 2 novembre, dalle ore 14 alle 16, il corso “Sostenibilità economica dell’impact journalism“, il quarto di un ciclo di webinar che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism.

 Il webinar sarà dedicato alle sfide economiche e alle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Ciò include la discussione sui modelli di finanziamento innovativi come bandi di gara, crowdfunding e partnership strategiche, attraverso esempi concreti e case studies.

Il corso si concentrerà anche sulla costruzione di una redazione di impact journalism da zero, incoraggiando la partecipazione attiva della comunità e dimostrando come il giornalismo possa essere utilizzato per affrontare le sfide locali, promuovere la consapevolezza e ispirare azioni concrete per un cambiamento sociale positivo.  

L’evento è parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Styli CharalambousStyli Charalambous. Co-fondatore del Daily Maverick, che ha contribuito a far crescere da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

 

Annalisa Eiccholzer

Annalisa Eichholzer. Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters, il suo ruolo consiste nel ricercare e sviluppare nuove opportunitá per partnership strategiche con enti filantropici e aziende interessate a sostenere il giornalismo indipendente ed un servizio legale pro bono attivo a livello globale.

 

Lucy NashLucy Nash. Impact Producer nel team Enablers del Bureau of Investigative Journalism, si occupa di garantire che le inchieste abbiano un impatto tangibile oltre la pubblicazione. Scrive inoltre la newsletter Spark, interamente dedicata ai cambiamenti positivi derivanti dal giornalismo investigativo.

 

Pietro Saccò Pietro Saccò. Vice caporedattore di Avvenire, è responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile. Insegna giornalismo all’Università Pontificia Salesiana di Roma ed è co-autore del libro “Corso base di giornalismo”. Ha vinto i premi State Street Institutional Press Award nelle categorie “Giovane Talento” e “Miglior articolo di approfondimento”.

 

Francesco Zaffarano Francesco Zaffarano. Responsabile dei contenuti di Will Media, startup che mette la comunità al centro e che si dedica a raccontare le grandi storie e i trend di un mondo in rapida evoluzione. È anche direttore della New Media Academy. In precedenza, ha ricoperto ruoli legati allo sviluppo del pubblico presso The Telegraph, The Economist, GEDI Digital e La Stampa.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

FuTOURiSME

Stimolare l’innovazione turistica ad impatto sociale: nuove iniziative supportate dall’HUB sui progetti europei

Attrarre fondi comunitari stimolando la partecipazione attiva dell’ecosistema locale ai bandi europei: è questa la missione dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, che si pone come punto di riferimento per enti e imprese interessati a cogliere le opportunità offerte dai finanziamenti UE.

​In quest’ottica, l’HUB ha recentemente lavorato su una open call nell’ambito del progetto FuTOURiSME – Fostering Digital & Sustainable Transition of TOURism SMEs for FUture Innovation and Resilience, co-finanziato dal Single Market Programme della Commissione Europea. 

L’obiettivo del bando: innovazione e tween transition per il turismo

Il bando mira a sostenere lo sviluppo, l’implementazione e la scalabilità di soluzioni innovative – siano esse prodotti, processi, servizi o modelli di business – da parte delle piccole e medie imprese europee (PMI) del settore turistico. L’obiettivo è duplice: favorire l’innovazione nell’offerta turistica e accelerare la transizione verde e digitale del settore.

Un percorso strutturato per supportare la candidatura dei progetti

Per facilitare la partecipazione degli enti interessati, l’HUB ha attivato un percorso di accompagnamento progettuale, articolato in più fasi e guidato da Gaia Bacin e Maria Chiara Pizzorno, esperte in europrogettazione di Weco Impresa Sociale. 

Il percorso è iniziato con un webinar collettivo, focalizzato sui punti chiave del bando:

  • Compilazione del formulario descrittivo;
  • Realizzazione dello schema di attività in Excel;
  • Interpretazione della griglia di valutazione.

A seguito del webinar, i partecipanti hanno sviluppato le loro proposte progettuali con un supporto articolato in alcune fasi:

  1. Abstract dell’idea progettuale: condivisione via mail di una sintesi di max 3.500 caratteri contenente:
    1. Descrizione dell’ente o del partenariato;
    2. Obiettivo del progetto in relazione ai topic della call;
    3. Dimensione innovativa della proposta;
    4. Macro-azioni previste;
    5. Impatti attesi sul proponente e sul settore turistico.
  2. Revisione dell’abstract: restituzione di osservazioni e indicazioni per migliorare la proposta.
  3. Sviluppo dei documenti progettuali: redazione del formulario descrittivo e dello schema di attività.
  4. Revisione dei documenti progettuali: feedback dettagliati per affinare la proposta.
  5. Call individuale di un’ora: confronto diretto per una revisione finale della candidatura.

Grazie a questo approccio strutturato e collaborativo, sono stati candidati alla open call due progetti a forte impatto sociale, coinvolgendo complessivamente cinque enti del territorio torinese. Tra i temi trattati, la proposta di un’offerta turistica che coniuga sostenibilità ambientale e partecipazione sociale, e la creazione di una piattaforma di dialogo tra le organizzazioni culturali di tutta Europa.

​L​’HUB progetti europei è avviato in co-progettazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo​.

Lucy Nash

Lucy Nash interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism”, il quarto webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

Tra gli ospiti che interverranno al webinar c’è Lucy Nash, membro del Bureau of Investigative Journalism, nonché impact producer nel team Enablers, dove si occupa di garantire che le inchieste abbiano un impatto tangibile oltre la pubblicazione. Il team indaga su come i dirigenti, gli avvocati e i contabili del Regno Unito consentano il riciclaggio di denaro nel Paese. Lucy scrive inoltre la newsletter Spark, interamente dedicata ai cambiamenti positivi derivanti dal giornalismo investigativo.
Prima di unirsi al Bureau of Investigative Journalism, Lucy Nash ha lavorato in Parlamento, dove si è concentrata sul miglioramento delle relazioni parlamentari con i paesi africani e mediorientali. Ha collaborato con parlamentari e deputati appartenenti a tutte le forze politiche e ha guidato numerose delegazioni in missioni internazionali.

Il Bureau of Investigative Journalism: indipendenza e impegno per la verità

Oggi il giornalismo di interesse pubblico è più vitale che mai. La fiducia e la verità sono sotto attacco ed è sempre più necessario mantenere in vita un’informazione di qualità. Per questo motivo, al centro della missione del Bureau of Investigative Journalism vi è la convinzione che il giornalismo investigativo svolga un ruolo chiave nel rafforzare la democrazia e nel rendere le società più giuste.

Fondata nel 2010 da David ed Elaine Potter, l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro si occupa di analizzare temi di grande rilevanza attraverso un giornalismo approfondito che porta alla luce la verità. Guardando oltre alle notizie a breve termine e al bisogno di generare clic, il lavoro del Bureau si concretizza in articoli e inchieste che cercano di dare voce a chi spesso viene ignorato.

Il Bureau collabora con testate giornalistiche in tutto il mondo per garantire che le sue storie raggiungano il maggior numero possibile di persone. In questi anni gli articoli e le inchieste sono stati pubblicati su tutti i principali quotidiani e canali televisivi britannici, nonché su numerose testate internazionali, tra cui il New York Times, Al Jazeera e Newsweek. Inoltre, ha prodotto oltre 50 inchieste e servizi per i telegiornali e le sue indagini sono frequentemente oggetto di citazione da parte di avvocati, accademici e decisori politici.

L’impatto di notizie e inchieste del Bureau of Investigative Journalism

Il Bureau of Investigative Journalism monitora i cambiamenti che innesca attraverso un impact tracker. Strumento, che consente di seguire ciò che accade dopo la pubblicazione delle storie, classificando l’impatto in cinque categorie: comunitario, politico/legale, economico, organizzativo e mediatico. Inoltre, analizza sia la portata geografica, sia il numero di persone raggiunte dal suo giornalismo.

Le inchieste del Bureau of Investigative Journalism hanno avuto, nel corso degli anni, un impatto significativo, contribuendo a incidere su politiche e leggi sia a livello locale che nazionale nel Regno Unito e in molti altri Paesi. I risultati delle indagini sono stati utilizzati in processi giudiziari per assicurare i responsabili di violazioni dei diritti umani alla giustizia; hanno fornito supporto e nuovi strumenti a ONG e accademici, rafforzandone il lavoro e, infine, hanno dato voce alle persone emarginate, offrendo loro una piattaforma per esprimersi, farsi ascoltare e intraprendere azioni concrete.

Pietro Saccò webinar

Pietro Saccò interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

A moderare il webinar sulla “Sostenibilità economica dell’impact journalism” è Pietro Saccò, vice caporedattore di Avvenire e responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile.
Insegna giornalismo all’Università Pontificia Salesiana di Roma. Insieme a Paola Springhetti ha scritto il Corso base di giornalismo (Las 2014). In precedenza ha vinto i premi State Street Institutional Press Award nelle categorie “Giovane Talento” e “Miglior articolo di approfondimento” e il premio “Pasquale De Vita” per il giornalismo sui temi dell’energia.

L’impegno nel giornalismo di Avvenire

Quotidiano di ispirazione cattolica fondato nel 1968, nasce dalla fusione dei quotidiani cattolici L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna.
Avvenire oggi è al centro di un vero e proprio sistema editoriale che comprende, oltre al quotidiano con i suoi inserti dedicati a tematiche specifiche, un sito web con un servizio di lettura vocale degli articoli e accessibilità di lettura per persone con disabilità

Tra i suoi contenuti sono presenti siti verticali dedicati, una newsletter che esce ogni sabato mattina con il meglio della settimana, i social e un canale podcast con mini serie dedicate. Attraverso una App dedicata è possibile consultare il quotidiano digitale e tutte le sue edizioni locali (diocesane), il mensile Luoghi dell’Infinito, che racconta di arte, cultura e itinerari, una produzione libraria che annovera anche una collana in collaborazione con Vita e Pensiero, il giornale di attualità per bambini che ha un’ampia diffusione presso le scuole primarie italiane.

Avvenire si presenta come un giornale d’informazione e di idee che offre una visione armonica della realtà e di ciò che accade ogni giorno nel mondo, sostenuta da un solido assetto valoriale che ne caratterizza l’identità nel panorama editoriale italiano.

scintille di claudio pasceri

Scintille

Gli ambienti della RELIFE Foundation ospitano un laboratorio di Claudio Pasceri in collaborazione con EstOvest Festival all’interno del progetto Armonie dal Mondo – Torino Che Cultura!

“Con il mio violoncello, attraverso ascolti dal vivo e registrazioni storiche, racconti di esperienze individuali e collettive, intendo affrontare un “viaggio collettivo” nella musica.”

La voce, quando si sente l’esigenza di comunicare qualcosa, è uno strumento unico, personalissimo eppure ancestrale.
Il pensiero, la voce umana, gli strumenti musicali che a ogni latitudine veicolano e sostengono i messaggi dell’essere umano, sono un bagaglio di inestimabile valore.

Le diverse culture, le radici che raccontano la storia di ogni individuo e di tante società straordinarie e in continua trasformazione, sono anche la musica che ascoltiamo e quella che immaginiamo e suoniamo.

L’evento è gratuito ma la prenotazione è obbligatoria! Prenota il tuo posto cliccando qui.

Annalisa Eichholzer webinar

Annalisa Eichholzer interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

“Lavoriamo per rafforzare la resilienza dei media indipendenti, migliorare l’accesso ai servizi legali e promuovere modelli di business responsabili“: queste parole incarnano l’essenza del Thomson Reuters Institute, un punto di riferimento globale che unisce professionisti del settore legale, aziendale, fiscale e governativo per analizzare tendenze, stimolare il dibattito e fornire strumenti concreti per affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.

Annalisa Eichholzer è Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters, ente di beneficenza indipendente, registrato nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il suo ruolo consiste nel ricercare e sviluppare nuove opportunità per partnership strategiche con enti filantropici e aziende interessate a sostenere il giornalismo indipendente ed un servizio legale pro bono attivo a livello globale.

In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Partnerships Manager all’Open Data Institute. Ha ottenuto un Master in Media and Communications alla London School of Economics e si è laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università di Pavia.

Un impegno per il giornalismo libero e indipendente

La Fondazione è profondamente impegnata nel promuovere e sostenere il giornalismo libero e indipendente, riconoscendolo come un pilastro fondamentale per una società libera, equa e informata. Il giornalismo accurato, bilanciato e imparziale è infatti oggi più che mai essenziale per garantire trasparenza e responsabilità, rafforzando così i principi della democrazia.

In questo contesto, la Thomson Reuters Foundation rappresenta un ecosistema mediatico libero e indipendente che combina la sua vasta esperienza nel giornalismo e nel diritto al fine di rafforzare la resilienza dei media indipendenti a livello globale.

Offre una gamma completa di servizi legali gratuiti, formazione e risorse per contrastare le minacce ai giornalisti, sostenere la sostenibilità delle testate giornalistiche e potenziare il supporto alle organizzazioni che promuovono la libertà di stampa.

Le sfide dei media indipendenti

Oggi i media indipendenti affrontano sfide senza precedenti. Dagli attacchi volti a silenziare o screditare il giornalismo critico, ai modelli di business destabilizzati dai rapidi progressi tecnologici e dai cambiamenti nel consumo delle notizie: la necessità di proteggere una stampa libera non è mai stata così urgente.

In questo contesto, la Fondazione rappresenta un attore chiave nello sviluppo dei media. Il suo impegno per rafforzare la resilienza dei media indipendenti include programmi di sviluppo per giornalisti e redazioni, oltre alla collaborazione con tutti coloro che sono in prima linea nella creazione di un ambiente favorevole a una stampa libera.

I servizi  a sostegno della libertà di stampa

Dal formare i giornalisti per adottare i più alti standard editoriali, al rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle testate giornalistiche, fino a lavorare con i governi per migliorare i quadri normativi a sostegno della libertà di stampa, l’approccio olistico della Thomson Reuters Foundation è ampio e affinato dalla sua lunga esperienza.

Con questa missione, la Fondazione utilizza l’analisi dei dati per guidare e migliorare continuamente i propri programmi e prodotti, affrontando le questioni più critiche e attuali con strumenti pertinenti ed efficaci. Inoltre, fornisce approfondimenti basati sui dati a investitori, aziende, professionisti dei media e del settore legale, dando loro il potere di svolgere un ruolo positivo all’interno della società.

Attraverso i suoi progetti e iniziative, la Fondazione si impegna concretamente a garantire che i media indipendenti possano prosperare, continuando a informare il pubblico con un giornalismo responsabile e orientato al bene comune.

BenchMark Il Sogno di una Cosa

Bench-Mark | Ep. 77 – Il Sogno di una Cosa

Dal 1982, c’è una realtà che lavora per fare la differenza: è Il Sogno di una Cosa, una cooperativa sociale impegnata a migliorare la qualità della vita di adulti con disabilità intellettive, attraverso servizi e iniziative che mettono al centro l’inclusione e la comunità.

Ce lo racconta Alessandro Giampaolo, educatore della cooperativa, che condivide con noi la loro mission: creare un impatto sociale che duri nel tempo, attraverso la contaminazione positiva tra il territorio, le persone e le realtà che lo animano.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

the role of journalism in the impact economy

Il giornalismo d’impatto alla Impact Week di Bilbao con Torino Social Impact

In questi giorni Torino Social Impact partecipa alla Impact Week 2024 di Bilbao, evento che riunisce la comunità globale dei changemaker impegnati nell’impact investing. La Impact Week offre ad ogni edizione un’occasione per esplorare idee innovative, stringere collaborazioni e scoprire tendenze emergenti a beneficio delle persone e del pianeta. 

Alla Impact Week chiunque operi nel campo dell’impatto è il benvenuto e l’edizione che si tiene dal 27 al 29 novembre, incentrata sul tema “Madness, Boldness, Brightness”, ne è la testimonianza concreta. 

Il panel sul giornalismo d’impatto, 28 novembre ore 17.45

Nell’ambito dell’agenda di questo evento internazionale, Torino Social Impact porta un panel dal titolo “The role of journalism in the impact economy“, che avrà luogo il 28 novembre dalle ore 17.45 alle 19.00.

La sessione approfondirà come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati a impegnarsi nell’affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. I partecipanti apprenderanno come il cosiddetto “impact journalism” possa essere un veicolo per la diffusione di buone pratiche che favoriscono il progresso della società.

Il panel vedrà partecipazione di tre relatrici, esperte nel campo del giornalismo d’impatto:

  • Julie Pybus. Redattrice di Pioneers Post, la rete indipendente di notizie per la comunità globale dell’impatto. Il suo lavoro è basato sui principi del solutions journalism, per offrire una copertura di notizie positive che indaghi come possono essere affrontate le sfide della società.
  • Zoe McDonagh. Fa parte del team globale Outreach and Strategy del Media Development Investment Fund e si occupa di finanziamenti e relazioni con gli investitori. Ha trascorso quasi un decennio presso la Fondazione CRT, dove ha acquisito una vasta esperienza nell’attuazione di progetti internazionali in materia di imprenditorialità d’impatto.
  • Paula Garrero. Giornalista e membro di Impact Investor, canale di notizie dedicato alla finanza d’impatto e responsabile. Impact Investor esplora il mercato degli investimenti a impatto, dove il ritorno finanziario incontra i benefici sociali e ambientali.

La sessione si inserisce nell’ambito della più ampia iniziativa Torino Impact Journalism, lanciata nel mese di marzo da Torino Social Impact, con l’obiettivo di portare al centro dell’attenzione la discussione sul giornalismo. Grazie al contributo di esperti e alle collaborazioni avviate sul territorio, l’iniziativa esplora come il giornalismo possa avere un ruolo attivo nel promuovere il cambiamento sociale, oltre che nell’informare.

Siamo orgogliosi di portare questo tema alla Impact Week 2024 di Bilbao e di contribuire al dibattito globale sull’importanza del giornalismo nel promuovere un’economia a impatto positivo per le persone e il pianeta.

Styli Charalambous Banner Webinar

Styli Charalambous interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e le possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

Styli Charalambous è il co-fondatore del Daily Maverick, testata giornalistica online e quotidiano cartaceo sudafricano partito da una start-up di 5 persone per arrivare a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

Quello che propone è un giornalismo indipendente che si basa sui principi di verità, onestà e profondità analitica. Conscio dell’importanza di un giornalismo che non solo informi ma che ispiri anche a un cambiamento positivo, il Daily Maverick rivolge l’attenzione alle sfide globali della nostra società: dalle questioni sulla sostenibilità ai diritti umani, dalla politica interna alla giustizia sociale. È così che, oltre a essere testata giornalistica, si propone di promuovere una società più equa e consapevole.

Un giornalismo ad impatto

Finanziato da organizzazioni filantropiche, attività commerciali (come la proprietà digitale e cartacea della testata, eventi e sponsorizzazioni), oltre che dal sostegno dei lettori, negli anni il Daily Maverick ha creato più di 100 posti di lavoro, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato.

Informazione costruttiva, misurazione dell’impatto sociale delle notizie e coinvolgimento della cittadinanza caratterizzano questo progetto editoriale, grazie a un team di giornalisti convinti che l’informazione debba indirizzare la società nel prendere decisioni migliori e più consapevoli. 

Così, al di là della mera informazione, il Daily Maverick si pone oggi come un punto di riferimento per la comunità, promuovendo attivamente la partecipazione dei suoi lettori attraverso forum e piattaforme social dove il dialogo e lo scambio di idee vengono incoraggiati. Questo spirito comunitario rafforza il legame tra il giornale e il suo pubblico, per creare uno spazio online dove diverse voci possono coesistere e arricchire il dibattito pubblico.

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Francesco Zaffarano interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e le possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

Lanciato nel 2020, oggi Will Media è uno dei più seguiti – e apprezzati –  progetti italiani di divulgazione giornalistica. Se dovessimo spiegare di cosa si occupa, non basterebbe una sola definizione. Will Media è, infatti, tante cose insieme: una startup che mette la comunità al centro e che si dedica a raccontare le grandi storie e i trend di un mondo in rapida evoluzione, uno spazio di approfondimento dedicato ai curiosi, ma anche un progetto realizzato da giovani e capace di coinvolgere un pubblico altrettanto giovane e digitale.

All’interno del suo team, Francesco Zaffarano è responsabile dei contenuti, oltre che direttore della New Media Academy. In precedenza, ha ricoperto ruoli legati allo sviluppo del pubblico presso The Telegraph, The Economist, GEDI Digital e La Stampa. È stato uno degli organizzatori del capitolo londinese di Hacks/Hackers, una comunità internazionale che riunisce giornalisti e tecnologi per ripensare il futuro del giornalismo. Dal 2018 partecipa alle Predictions for Journalism del Nieman Lab, offrendo il suo contributo sull’evoluzione del settore.

Will Media, uno spazio dedicato ai curiosi

Oggi Will Media è una community online che conta oltre 1,9 milioni di persone, unite dal desiderio di comprendere e affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

La sua missione è ispirare il cambiamento, promuovendo una maggiore consapevolezza su temi cruciali che riguardano la società contemporanea. Will Media non si limita a raccontare il mondo ma, attraverso i suoi contenuti, si impegna attivamente a sensibilizzare le persone e generare un impatto positivo.

Video, podcast e articoli: raccontare il cambiamento mettendo la comunità al centro

Will Media produce una varietà di contenuti multimediali tra cui video, podcast e articoli, approfondendo tematiche che spaziano tra attualità, politica economica e innovazione tecnologica, passando per geopolitica, storia e sostenibilità. 

A distinguersi è soprattutto per l’uso di formati coinvolgenti che catturano l’attenzione e creano connessioni autentiche con il pubblico, sfruttando al massimo il potenziale dei canali social, come nel caso di Instagram, Facebook o Tiktok. I suoi podcast, come raccontano, sono “il modo per affrontare in qualsiasi momento temi di attualità” e rappresentano una delle colonne portanti della piattaforma, approfondendo temi e argomenti complessi in modo accessibile. Inoltre, ogni settimana, Will Media racconta una storia di cambiamento dal mondo attraverso LOOP, uno spazio di approfondimento pensato per i curiosi. 

Questi contenuti hanno un approccio data-driven, realizzati in collaborazione con brand che ne condividono i valori e diffondendo messaggi capaci di ispirare il cambiamento. Grazie a queste partnership, Will Media riesce a parlare a una community giovane, attenta e desiderosa di essere parte attiva nel costruire un futuro migliore.

Nel 2021, è stato lanciato Will Meets, un tour dal vivo che ha attraversato l’Italia con 20 tappe in città e piccoli borghi, percorrendo oltre 5.000 km e coinvolgendo 1.500 persone. L’obiettivo era quello di portare il dialogo offline, favorendo un confronto diretto con la sua community.

Will Media si distingue per il suo impegno nel costruire un rapporto di fiducia con la sua community: ogni progetto viene sviluppato per amplificare messaggi che ispirano il cambiamento, per raccontare il mondo che cambia.

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

Webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Dopo l’incontro introduttivo sui principi e i fondamenti dell’impact journalism, seguito da un approfondimento sugli strumenti utili per misurare l’impatto sociale delle notizie e sulle “storie che fanno la differenza”, proseguiamo con il quarto webinar dal titolo “Sostenibilità economica dell’impact journalism”, che si terrà lunedì 2 dicembre, ore 14-16. 

Il webinar sarà dedicato alle sfide economiche e alle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Ciò include la discussione sui modelli di finanziamento innovativi come bandi di gara, crowdfunding e partnership strategiche, attraverso esempi concreti e case studies.

Il corso si concentrerà anche sulla costruzione di una redazione di impact journalism da zero, incoraggiando la partecipazione attiva della comunità e dimostrando come il giornalismo possa essere utilizzato per affrontare le sfide locali, promuovere la consapevolezza e ispirare azioni concrete per un cambiamento sociale positivo. 

Il corso fa parte di un ciclo di webinar nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, che intende esplorare il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy. L’iniziativa, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, approfondisce come il giornalismo possa realmente contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

 Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori che a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!

Lingue di lavoro: italiano/inglese

Nei prossimi giorni non mancherà il racconto degli ospiti che porteranno la loro esperienza al webinar.
Per partecipare – e ricevere prima dell’evento il link di accesso al webinar – è necessario iscriversi al seguente Google Form.

 I relatori:

  • Styli Charalambous, Co-fondatore del Daily Maverick
  • Annalisa Eichholzer, Business Development Manager presso Thomson Reuters Foundation
  • Pietro Saccò, Vicedirettore di Avvenire, responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile
  • Francesco Zaffarano, Head of content presso Will Media e Direttore della New Media Academy
  • TBD
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Assemblea Torino Social Impact 

Cinque progetti a impatto sociale per la Città al centro dell’evento aperto ai 330 partner e alla cittadinanza

Si è svolta il 18 novembre l’Assemblea dei 330 partner di Torino Social Impact, aperta a tuttə lə cittadinə, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale.

350 persone hanno partecipato all’incontro, che è stato una preziosa opportunità di dialogo con espertə e figure di rilievo nazionale, con al centro uno scambio su cinque progetti a impatto per la città e un’ampia sessione dedicata alle attività collaborative e di peer learning. Torino Social Impact nasceva a novembre 2017 da una iniziativa della Camera di commercio di Torino che, attraverso l’attività dal Comitato per l’imprenditorialità sociale e con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, dava ufficialmente il via alla piattaforma immaginata per rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza, perseguendo allo stesso tempo obiettivi di redditività economica e di impatto sociale.

Dopo i saluti di apertura di Cristopher Cepernich, Vice Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio Torino, Carlotta Salerno, Assessora della Città di Torino all’istruzione, edilizia scolastica, giovani, periferie e rigenerazione urbana, Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino e Paolo Mulassano, Responsabile Direzione Innovazione d’Impatto Fondazione Compagnia di San Paolo, Mario Calderini, Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact, è entrato nel vivo dell’evento, immaginato come un percorso aperto da condividere con la numerosa platea su Cinque progetti per la città, per un futuro a impatto positivo. Ad ogni progetto è stato dedicato un panel coinvolgendo vari soggetti, tra cui il Sottosegretario di Stato On. Lucia Albano.

“Mi complimento per l’iniziativa odierna e, più in generale, per la preziosa attività che svolgete con la finalità di mettere in rete progetti, attività, competenze, opportunità per trovare soluzioni a bisogni sociali del territorio. Oltre ai contenuti affrontati dalla vostra organizzazione, condivido anche il metodo di lavoro: voler mettere in rete le competenze per rispondere al meglio alle esigenze sociali. Un metodo che ho applicato nell’operatività di due mie deleghe, quella alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e quella all’economia sociale.

Lo scorso 7 novembre, si è insediata al Ministero dell’Economia la Cabina di regia sulla valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici, da me coordinata. Istituita dal Governo, la Cabina di regia, per la prima volta, coinvolge tutti gli attori istituzionali che saranno partecipi di un percorso comune, così da classificare e valorizzare il real estate pubblico per la funzione di servizio alla comunità. Per rispondere alla raccomandazione dell’Unione Europea dello scorso 27 novembre 2023, riguardante lo sviluppo delle condizioni quadro per l’economia, ho istituito un gruppo di lavoro sull’economia sociale composto dalle principali rappresentanze del settore. Questo tavolo mira a dare ai partecipanti un ruolo attivo e propositivo per valorizzare l’economia sociale, sensibilizzando in merito al suo potenziale e agevolandone la crescita”, ha dichiarato l’On. Lucia Albano.

“Torino Social Impact sempre più si configura come un incubatore e acceleratore di grandi progetti sistemici caratterizzati da elevata innovazione e rischio. Questa Assemblea, volutamente aperta a cittadinə, organizzazioni, imprese ed enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale è stata occasione di un dialogo con espertə e figure di rilievo nazionale su cinque progetti a impatto per la città: dalla costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto, tra cui la Borsa dell’Impatto Sociale, alla valorizzazione del patrimonio pubblico per l’impatto sociale, fino a varie forme di partenariati per l’impatto sociale come il social procurement e gli investimenti a impatto per i giovani neet. Infine, nel solco delle evoluzioni delle politiche e delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale, cui Torino Social Impact ha contribuito attivamente in questi anni, la redazione del Piano Metropolitano per l’Economia Sociale” ha dichiarato Mario Calderini.

I 5 progetti a impatto per la Città

  1. La costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto. La Borsa dell’Impatto Sociale
    Laura Cosa, project manager Borsa dell’Impatto Sociale
    Guido Romano, Responsabile Monitoraggio ed Analisi di Impatto Cassa Depositi e PrestitiSi tratta della creazione di un mercato di capitali dedicato a imprese che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo.Il progetto della Borsa dell’Impatto Sociale partiva da uno studio di fattibilità nel 2019, e nel 2021 è stato costituito il Comitato promotore. Tra il 2022 e il 2023 si è lavorato ad una quotazione simulata con 8 imprese italiane e 100 professionisti coinvolti.Oggi, grazie ad un accordo di collaborazione siglato con il partner finanziario Vorvel SIM S.p.A., si compie un ulteriore passo verso la creazione del nuovo mercato di capitali dedicato alle imprese ad impatto. È partita infatti una fase di lavoro che consentirà di definire le regole peculiari di funzionamento del mercato, con particolare attenzione alla dimensione dell’impatto. Nell’attività esplorativa in corso è inoltre prevista anche la creazione di strumenti dedicati al supporto della liquidità del mercato, per crearne le condizioni sufficienti di dinamicità e sostenibilità.
  2. Disegnare la città valorizzando il patrimonio pubblico per l’impatto sociale. La sperimentazione del Comune di Torino
    Marella Caramazza, Direzione strategica CeVIS, Board member Cottino Social Impact Campus e Istud Business School
    Paolo Mazzoleni, Assessore della Città di Torino all’urbanisticaIl progetto si propone di predisporre un modello di misurazione di impatto per la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana della Città di Torino. L’obiettivo è arrivare ad un metodo per poter concedere uno sconto a chi voglia acquistare un immobile per progetti con valore sociale: la Città ha da una parte il problema degli immobili invenduti, dall’altra l’esigenza di rispondere alle sfide sociali.Dopo una fase di analisi preliminare ed analisi dei vincoli di finanza pubblica, associati ai profili giuridici e contrattuali, è in corso la fase di calcolo dell’impatto e di definizione dello sconto. Si prevede il lancio e la comunicazione nel 2025, a conclusione della sperimentazione e modellizzazione.
  3. Partenariati per l’impatto. Il social procurement
    Raffaella Scalisi, advisor Torino Social Impact
    Marco Piccolo, Vice Presidente Piccola Industria con delega alla Sostenibilità
    Irene Bongiovanni, Vicepresidente Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di TorinoIl social procurement è la scelta di una organizzazione, pubblica o privata, di prediligere fornitori a impatto sociale per la propria catena di fornitura e il proprio funzionamento aziendale.In concreto si tratta di incentivare sul territorio forme innovative di fornitura, nel sistema pubblico ed in quello privato, al fine di sostenere la crescita delle imprese e delle attività ad impatto sociale. Torino Social Impact si è concentrata sulle potenzialità del social procurement in ambito privato ed a seguito di una indagine sulla propensione agli acquisti sociali da parte delle imprese profit ed alla correlata capacità operativa del settore non profit, ha avviato un programma di capacity building, b2b e comunicazione nell’ambito di un finanziamento della Commissione Europea e con la collaborazione di Unione Industriali, in occasione di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024. La campagna di comunicazione All Included, basata sul messaggio “Attenzione al profitto, attenzione al sociale. Tutto incluso e tutti inclusi”, prevede anche un portale sperimentale per reperire le imprese a impatto sociale. Nel portale si trovano differenti realtà di imprenditorialità sociale, quali cooperative e imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale, ed è possibile filtrarle in base al servizio o prodotto offerto, al tipo di impresa e alla missione sociale prevalente. A breve sarà integrato anche con le informazioni relative alla possibilità di stipula di convenzioni finalizzate all’integrazione nel mercato del lavoro delle persone con disabilità che presentino particolari difficoltà d’inserimento nel ciclo lavorativo ordinario ai sensi dell’art 14 del D lgs 10 settembre 2003 n 276.
  4. Partenariati outcome-based. Un fondo a impatto per i NEET in Piemonte
    Gianluca Gaggiotti, co-fondatore IMPACTips
    Marco Romei, Deputy Chief Innovation Officer Banca SellaL’outcome fund è un’iniziativa finalizzata alla costruzione di un meccanismo pubblico privato di finanza ad impatto per affrontare il problema dei NEET. Grazie all’approvazione del progetto europeo TOUCH da parte della componente occupazione e innovazione sociale (EaSI) del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), si definiranno i dettagli del meccanismo che permetterà agli enti del terzo settore e alle imprese sociali di partecipare a bandi per l’ottenimento di risorse funzionali al raggiungimento dei loro risultati d’impatto. Partendo dalle prime sperimentazioni sul territorio piemontese che vedrà coinvolti attori pubblici e privati in qualità di investitori ed outcome payers, il modello sarà poi condiviso a livello nazionale.
  5. L’evoluzione delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale. Il piano metropolitano di Torino
    Simona De Giorgio, coordinamento Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino e Torino Social Impact
    Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
    On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle FinanzeLa Camera di commercio di Torino e la Città Metropolitana nel luglio scorso firmavano un accordo per la redazione di un Piano metropolitano per l’economia sociale.Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva.Già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030 quali obiettivi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire, nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di Azione per l’Economia Sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, essendo i soggetti dell’economia sociale fortemente radicati sul territorio.Nel mese di maggio 2024 presso il Ministero economia e finanze è stato avviato un gruppo di lavoro “Economia sociale”, coordinato dalla sottosegretaria On. Lucia Albano, con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.Il piano metropolitano terrà conto dei lavori in atto al MEF ed è strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’accesso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.

    Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro inizio 2025, a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.

Stakeholder meeting: le comunità di pratica, l’HUB Progetti Europei per l’economia sociale e gli strumenti di peer learning

A conclusione dei lavori, una sessione dedicata alle Comunità di pratica e agli strumenti di peer learning, gruppi di lavoro tematici nati dall’iniziativa di alcuni partner: per favorire il rafforzamento dell’ecosistema e la dimensione collettiva, è obiettivo della piattaforma Torino Social Impact abilitare il coinvolgimento e il protagonismo dei partner, attivando e facilitando gruppi di lavoro su tematiche e sfide condivise e attingendo alle competenze dei partner della rete per collaborare su progettualità emergenti. Le Comunità di pratica attualmente attive sono: Società Benefit, Economia circolare, Parità di genere, OP4Impact – Ordini professionali per l’impatto, NEET.

Tra le attività di supporto al partenariato c’è l’HUB Progetti Europei per l’Economia sociale. In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario. Venerdì 15 novembre 5 enti hanno firmato un accordo potenziare l’iniziativa: Camera di commercio di Torino, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino. La firma è avvenuta a due giorni di distanza dall’importante riconoscimento che la Commissione europea ha voluto dare alla Città di Torino quale città all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini: l’economia sociale è ormai uno degli strumenti riconosciuti quali più validi ed efficaci.

È stato infine presentato il progetto Firstlife, che è una piattaforma collaborativa e un social network di comunità, sviluppato dal Gruppo Territori e Comunità Digitali del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, co-progettato insieme a cittadini e istituzioni locali. Attraverso Firstlife Torino Social Impact lancerà a breve la mappatura dell’ecosistema, con l’obiettivo di scoprire le opportunità offerte, creare nuove connessioni di networking, geolocalizzare i partner che promuovono l’impatto sociale sul territorio.

convegno imprese a impatto sociale

“Imprese ad Impatto Sociale”: il 23 novembre un convegno su Diversità, Equità e Inclusione al Sermig di Torino

Torino si prepara ad accogliere il convegno “Imprese ad Impatto Sociale”, un appuntamento di rilievo nel calendario delle iniziative per Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024. Organizzato da Unione Industriali Torino, l’evento si terrà il 23 novembre 2024, dalle 10:00 alle 12:00, presso il Sermig Arsenale della Pace.

L’incontro sarà un’occasione per riunire esponenti del mondo imprenditoriale, istituzionale e del terzo settore, con l’obiettivo di riflettere sul ruolo delle aziende nella promozione della responsabilità sociale. I temi centrali saranno diversità, equità e inclusione, con un focus sul supporto alle imprese nella definizione di strategie capaci di generare valore sociale e condiviso.

Programma

Il ricco programma è consultabile in allegato, e vedrà un contributo artistico a cura del Teatro Stabile di Torino, un keynote speech d’eccezione dell’artista-imprenditore Francesco Canale, e la presentazione del Tavolo Diversity, Equity and Inclusion di Unione Industriali Torino.
L’evento si concluderà con una tavola rotonda animata da esperti del settore, che offriranno approfondimenti e spunti pratici per le imprese.

A conferma del suo impegno concreto, Unione Industriali Torino compenserà le emissioni prodotte dall’evento con la piantumazione di un albero, un gesto simbolico per lasciare un segno positivo anche sull’ambiente.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione qui.

programma imprese ad impatto

accelerating social impact with ai

Call for Applications: Social Tides – Grow AI Accelerator

Siamo lieti di condividere un’importante opportunità per le organizzazioni a impatto sociale: è ufficialmente aperta la call for applications per l’acceleratore Grow AI, un programma europeo gestito da INCO con il supporto di Google.org.

Grow AI è un programma di accelerazione equity-free della durata di 6 mesi, rivolto a organizzazioni che utilizzano l’intelligenza artificiale o il machine learning per generare impatto positivo.

Cosa offre Grow AI?

Le organizzazioni selezionate potranno accedere a:

  • Formazione e mentoring da esperti di IA e business;
  • Networking e visibilità in un contesto internazionale;
  • Grant fino a 250.000 dollari per supportare la crescita dei progetti.

Scadenza e modalità di candidatura

La call for applications è aperta fino al 16 dicembre 2024. Per conoscere tutti i dettagli e candidarsi, visita il sito ufficiale del programma Grow AI.

Orange The World di UN Women Italy

Partecipa alla campagna Orange the World – UNITE contro la violenza di genere

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, vi invitiamo a unirvi alla campagna italiana Orange the World – UNITE, promossa da UN Women Italy, il Comitato Nazionale recentemente accreditato dalle Nazioni Unite per sostenere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile nel nostro Paese.

La campagna globale UNiTE to End Violence Against Women di UN Women, attiva dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata internazionale dei diritti umani), sottolinea come la violenza di genere rappresenti una grave violazione dei diritti umani. Orange the World è un invito a sensibilizzare e mobilitarsi contro questa piaga, illuminando simbolicamente di arancione spazi e monumenti.

Maggiori dettagli sulla campagna qui

Come aderire:

  1. Diffondendo il materiale informativo predisposto da UN Women Italy sui vostri canali social.
  2. Illuminando di arancione la vostra sede il 25 novembre e durante i giorni della campagna.

Noi di Torino Social Impact abbiamo già aderito, certi che un’ampia partecipazione possa rafforzare il messaggio e contribuire al superamento di questa grave problematica.

Per ricevere ulteriori informazioni o materiali per partecipare, potete contattare il team di UN Women Italy scrivendo a communication@unwomenitaly.org.

HUB Progetti Europei per l’Economia sociale

L’HUB Progetti Europei per l’Economia sociale raduna 5 enti per potenziare l’attività

Nel primo anno di sperimentazione, vinti 4 progetti sul territorio.
L’economia sociale è uno strumento per attrarre risorse finalizzate alla fornitura di soluzioni innovative a vantaggio della collettività

Camera di commercio di TorinoCittà di TorinoCittà Metropolitana di TorinoUniversità degli Studi di Torino e Politecnico di Torino hanno firmato il 15 novembre un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale nell’ambito di Torino Social Impact. La firma è avvenuta a due giorni di distanza dall’importante riconoscimento che la Commissione europea ha voluto dare alla Città di Torino quale città all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini: l’economia sociale è ormai uno degli strumenti riconosciuti quali più validi ed efficaci.

In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio, è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building dei partner di Torino Social Impact ed alla partecipazione concreta ai bandi.

“L’HUB progetti europei per l’economia sociale prevede la creazione di una Cabina di Regia a cui contribuiscono tutti gli enti firmatari con l’obiettivo di pianificare le attività, proporre iniziative, monitorare i risultati. Siamo convinti che questa sinergia non potrà che moltiplicare il potenziale che l’iniziativa ha già mostrato di avere nel primo anno di sperimentazione, realizzata nell’ambito di Torino Social ImpactFare sistema tra istituzioni per favorire la capacità di attrarre fondi per l’economia sociale è strategico per supportare il territorio nel perseguire congiuntamente obiettivi di sostenibilità sociale ed ambientale”, ha dichiarato Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino.

Per Chiara Foglietta, assessora all’Innovazione della Città di Torino: “L’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale rappresenta una straordinaria opportunità per il territorio torinese, non solo come punto di riferimento locale, ma in una prospettiva di crescita più ampia. Lavorare in rete è fondamentale per potenziare le competenze, condividere risorse e valorizzare le buone pratiche che possono avere un impatto su scala europea. Torino, con il suo ricco ecosistema di istituzioni, imprese e terzo settore, è il luogo ideale per far nascere queste iniziative innovative. L’HUB, attraverso un approccio di capacity building, mira a sfruttare le numerose opportunità finanziarie dell’Unione Europea, promuovendo la crescita dell’economia sociale. Si tratta di un’occasione da cogliere per la nostra città: grazie alla sinergia tra i partner di Torino Social Impact, si possono infatti creare condizioni per attrarre investimenti, stimolare l’imprenditorialità sociale e dare un ulteriore contributo attivo a un’Europa più inclusiva e sostenibile”.

Sonia Cambursano, consigliera di Città metropolitana di Torino delegata allo sviluppo economico: “La Città metropolitana di Torino aderisce con convinzione all’HUB progetti europei per l’economia sociale nell’ambito di Torino Social Impact: attrarre investimenti e idee imprenditoriali per risolvere problemi sociali è una mission che condividiamo totalmente e alla quale lavoriamo attraverso l’attuazione del Piano strategico metropolitano, perché le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi individuati della ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e della ‘Inclusione sociale’. Investiamo già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiano messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.

Alessandro Zennaro, Vice-Rettore Università degli Studi di Torino per la valorizzazione del patrimonio umano e culturale: “Trasferire le proprie competenze al territorio con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale è parte integrante della missione dell’Università. Fare rete è essenziale per potenziare l’impatto di progetti e iniziative del territorio, specie in un ambito come l’economia sociale, dove la risposta alle sfide sociali emergenti richiede la collaborazione di diversi soggetti pubblici e privati e il coinvolgimento attivo del terzo settore. Per questo, come Atenei, siamo particolarmente orgogliosi di mettere a disposizione del nuovo HUB il patrimonio di competenze ed esperienze maturate nel nostro Ateneo per contribuire all’individuazione di nuovi modelli economici sostenibili sul piano sociale e ambientale, in grado di attrarre i finanziamenti europei”.

Elena Maria Baralis, prorettore del Politecnico di Torino: “Il Politecnico di Torino è da sempre al fianco del Torino Social Impact, ed è pronto a mettere a disposizione tutto il suo know how affinchè siano sfruttate al massimo le possibilità offerte dai finanziamenti europei nel campo dell’imprenditorialità sociale, in linea con gli obiettivi individuati da questo mandato rettorale.”

Un contesto di policy europea ed internazionale per supportare l’economia sociale

Nel 2023 il Consiglio della UE approva la Recommendation on developing social economy framework conditions indicando la social economy come settore strategico per il raggiungimento di un’Europa più sostenibile sul piano sociale ed ambientale, in continuità con i precedenti documenti comunitari, in primis l’Action Plan per la Social Economy approvato nel 2021 e con l’inserimento dei proximity and social economy ecosystems tra i 14 ecosistemi industriali per la ripresa economica europea. Tra le diverse raccomandazioni del documento del Consiglio della UE che gli Stati dovranno recepire nelle politiche e legislazioni nazionali, emerge anche la centralità dei sistemi territoriali e la loro capacità di fungere da elemento di snodo per le opportunità finanziarie. Si parla di istituire punti di contatto per l’economia sociale nazionali, locali o regionali che svolgano la funzione di ambasciatori dell’economia sociale e promuovano il settore, offrano sostegno tra pari, agevolino l’accesso ai finanziamenti nazionali e dell’Unione e agiscano come intermediari con le autorità nazionali e regionali che gestiscono i fondi dell’Unione.

Analogamente anche a livello delle Nazioni Unite, il ruolo dell’economia sociale prende un posto importante come strumento di raggiungimento degli SDGs, con l’approvazione nel 2023 della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Promuovere l’economia sociale e solidale per lo sviluppo sostenibile”.

Le attività dell’HUB

Il meccanismo di funzionamento dell’HUB si basa su un sistema Hub&Spoke, dove vengono coinvolti enti esperti, europrogettiste/i ed enti abilitanti del territorio per facilitare la partecipazione dell’ecosistema ai bandi europei.

Il progetto prevede, tramite la realizzazione di differenti workshop e info session sui programmi della Commissione Europea, il coinvolgimento dell’ecosistema tramite un processo di capacity-building e di peer-learning, mettendo in rete i partner di TSI per facilitare la condivisione di esperienze e stimolare processi di progettazione e «idea generation». L’ecosistema ha l’opportunità di prendere parte ad un vero e proprio apprendimento sul campo, potendo inoltre accedere ad un supporto per l’elaborazione e candidatura delle proposte.

Le attività dell’HUB sono co-progettate insieme a Weco Impresa Sociale, partner di Torino Social Impact impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit.

I risultati attuali dell’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale

Nel corso del 2023, con il supporto della Camera di commercio e della Compagnia di San Paolo, nell’ambito di Torino Social Impact sono state avviate le attività propedeutiche alla creazione di un HUB progetti europei per l’economia sociale attraverso una mappatura sugli interessi dei partner con 40 risposte, l’organizzazione di 3 incontri con 20 tavoli di idea generation, la gestione di 45 ore di accompagnamento, il coinvolgimento di 22 esperti, oltre 50 partner partecipanti, 12 enti accompagnati alla candidatura Erasmus+.

Nel 2024 sono stati consegnati 11 progetti europei (di cui 7 Erasmus+), organizzati 3 workshop sulla progettazione europea e 1 infosession online per un totale di oltre 40 partner e 19 esperti coinvolti. Inoltre, sono stati avviati 9 percorsi di accompagnamento 1to1 alla progettazione europea con il coinvolgimento di 5 europrogettisti. 4 progetti sono andati a buon fine ed hanno vinto il relativo bando. La cooperativa sociale Progetto Tenda ha portato in conferenza stampa la testimonianza relativa all’accompagnamento sperimentato per uno dei progetti vincitori, un Erasmus+ il cui focus è l’inclusione linguistica per migliorare l’occupabilità degli adulti migranti.

impact deal

Torino Social Impact è partner di sistema di Impact Deal, programma di accelerazione sostenuto da Fondazione CRT

Impact Deal è un programma di accelerazione per start-up, scale-up e PMI impegnate ad avere un impatto ambientale e sociale positivo e che intendono intraprendere un percorso di crescita che contempli l’uso di dataset, messi a disposizione gratuitamente da partner privati e pubblici (Windtre, Sella Bank, Almawave, TIM, Città di Torino ecc.) e valorizzati dalle imprese attraverso specifiche applicazioni (es. Intelligenza Artificiale). Il bando di Impact Deal è aperto fino al 2 dicembre.

Si prefigge i seguenti obiettivi: 

  • Favorire la crescita di attività imprenditoriali con finalità sociali e ambientali attraverso la valorizzazione di dataset proprietari (ovvero di proprietà di specifiche aziende e organizzazioni);
  • Promuovere la creazione di modelli di collaborazione tra pubblico e privato o tra grandi e piccole imprese per la messa in comune di dati, utili ad azioni orientate a un misurabile impatto sociale (es. per rafforzare le capacità di previsione e azione in campo sanitario, ambientale, di lotta alla povertà, ecc.); 
  • Favorire collaborazioni, partecipazioni e investimenti di natura commerciale, operativa, finanziaria o strategica tra le imprese partecipanti, i partner del programma e la comunità di investitori;
  • Promuovere lo sviluppo del territorio quale hub per la creazione di valore a partire dai dati e dalle tecnologie da essi alimentate (come ad esempio l’Intelligenza Artificiale).

La partnership. Già realizzato in due edizioni, Impact Deal è promosso e sostenuto da Fondazione CRT, in collaborazione con:

  • OGR Tech (che è sede del programma e gestisce, insieme ad Impact Deal, altri 14 altri programmi di accelerazione);
  • Fondazione ISI (partner scientifico, eccellenza nel campo della scienza dei dati);
  • TOP-IX (partner operativo, specializzato nella valorizzazione di asset tecnologici per lo sviluppo e l’impatto sociale).

L’elemento centrale nel funzionamento di Impact Deal è la presenza di un Data Club, ovvero di un gruppo di organizzazioni che sostengono il programma mettendo a disposizione dataset proprietari e individuando collaborazioni con le imprese a impatto selezionate.

Sostengono inoltre Impact Deal anche vari “Partner di sistema”, tra cui Torino Social Impact, che mettono a disposizione conoscenze, competenze, risorse tecnologiche e reti nei settori dell’imprenditoria sociale, dell’accelerazione d’impresa, dell’innovazione tecnologica, del digitale e dell’ICT.

Impact Deal coinvolge infine i rappresentanti di potenziali investitori, che forniscono alle imprese partecipanti la possibilità di accedere a varie forme di finanziamento, partecipazione finanziaria e investimento a impatto.

Come funziona. Impact Deal prevede un bando aperto a imprese a impatto europee con prospettive di crescita “data-driven”, ovvero stimolate dall’utilizzo sistematico e consapevole di dataset. Le imprese candidate sono selezionate sulla base delle loro potenzialità in termini economici, di investimento, di creazione d’impatto e di potenziale utilizzo dei dati. A seguire, Impact Deal si sviluppa secondo il seguente format:

  • Kick-off (15 gennaio): momento di lancio del programma, alla presenza delle 30 imprese selezionate e dei partner di progetto;
  • Fase 1: la prima parte del programma è dedicata ad attività di formazione sull’utilizzo dei dati per lo sviluppo del business e sui temi tipici dell’accelerazione d’impresa a impatto. Prevede inoltre incontri dedicati online con gli organizzatori del programma. Al termine viene organizzato il Data Pitch in cui le imprese presentano ai membri del Data Club e agli altri partner le loro prospettive e come intendono utilizzare i dati messi a disposizione. A seguito del Data Pitch viene effettuata un’ulteriore selezione di 12 delle imprese, sulla base della corrispondenza tra dataset a disposizione e prospettive di utilizzo;
  • Fase 2: il gruppo selezionato accede a una seconda fase che prevede per ciascuna impresa un supporto con mentori, dedicato ad approfondire nell’accesso ai dataset e il loro utilizzo. Vengono inoltre approfondite le opportunità di investimento con investitori a impatto;
  • Demo Day: alla fine del programma viene organizzata una giornata di presentazione in cui ciascuna impresa illustra il suo percorso, le sue prospettive e i suoi progetti ai potenziali investitori.

Impact Deal vuole rappresentare l’inizio di possibili collaborazioni più strutturate (basate sui dati, e/o di natura commerciale, operativa, finanziaria o strategica) tra le imprese partecipanti, i partner del progetto e, più in generale, il mondo imprenditoriale e finanziario, dell’impresa sociale e dell’impact investing a livello locale, nazionale e internazionale.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare il sito web

Torino Capitale Europea dell’Innovazione 2024

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital)

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital), riconoscimento che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

L’annuncio poco fa a Lisbona, città che aveva vinto questo premio lo scorso anno. A consegnare il premio al Sindaco Stefano Lo Russo sul palco principale del Web Summit, uno degli appuntamenti dedicati all’innovazione più interessanti d’Europa e sicuramente uno dei più importanti al mondo, la Commissaria europea all’innovazione, ricerca, cultura, istruzione e gioventù Iliana Ivanova.

“L’assegnazione del ‘Premio Capitale Europea dell’Innovazione 2024’ è un riconoscimento all’impegno e al lavoro per delineare una visione del futuro che abbia cittadini e comunità sempre al centro dei processi innovativi. L’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili.  Grazie alle nuove tecnologie e alla pianificazione urbana è possibile migliorare sia la qualità di vita dei cittadini sia i livelli di servizio pubblico rivolgendo la nostra attenzione a sostenibilità, efficienza energetica, comunicazioni e gestione delle emergenze” commenta il Sindaco Stefano Lo Russo.

“La nostra città – ricorda l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta, anche lei a Lisbona – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

Per supportare la candidatura di Torino erano presenti all’evento tecnologico nella città portoghese diversi attori rappresentativi dell’ecosistema locale dell’innovazione e coinvolti nelle progettualità torinesi premiate: i due Atenei – Università di Torino e Politecnico di Torino -, la Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Piemonte Innova.

La giuria ha evidenziato come fattori per l’assegnazione di questo premio il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio. Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio, giunto quest’anno alla sua decima edizione, identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale.

A Torino – preferita a Espoo (Finlandia) e West Midlands (Regno Unito) nella categoria ‘Capitale Europa dell’Innovazione’ – andranno anche 1 milione di euro. Nella categoria ‘Città Innovative Emergenti’ ha vinto la città Braga (Portogallo), davanti Linz (Austria) e Oulu (Finlandia) .

Tra i vincitori delle precedenti edizioni Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017), Atene (2018), Nantes (2019), Lovanio (2020), Dortmund (2021), Aix-Marseille Provence Metropole (2022) e Lisbona (2023). come Capitali europee dell’innovazione. Nella categoria delle città innovative emergenti, i vincitori precedenti sono Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

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Il racconto del webinar “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14 alle 16, si è tenuto il corso “Impact journalism: storie che fanno la differenza”: il terzo di un ciclo di webinar inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

Storie e testimonianze dei pionieri del giornalismo d’impatto

Nell’attuale panorama mediatico, approcci innovativi stanno rivoluzionando il modo di raccontare le notizie. Esperienze come il solutions journalism negli Stati Uniti e il constructive journalism in Europa dimostrano come sia possibile andare oltre la semplice informazione, mettendo al centro storie che offrono soluzioni concrete e promuovono un cambiamento positivo. L’obiettivo di questi approcci è creare una narrativa capace di ispirare e coinvolgere le comunità, affrontando i problemi con uno sguardo orientato all’azione.

Il webinar “Impact Journalism: storie che fanno la differenza” ha dato voce a queste esperienze, riunendo relatori nazionali e internazionali per condividere le proprie storie e mettere in luce esperienze concrete e di successo. Il corso, moderato da Maria Chiara Voci, giornalista e autrice del gruppo Sole 24 Ore, è stato un’occasione per far dialogare il giornalismo italiano con quello internazionale, fornendo utili spunti di riflessione e confronto.

Ad aprire il dialogo è stata Mariia Bohdanovska, Digital Analyst di Rubryka. Grazie alla sua testimonianza, ha offerto una prospettiva sull’impact journalism in un contesto di guerra, raccontando l’esperienza di Rubryka, testata ucraina che affronta questioni complesse attraverso il solutions journalism. Bohdanovska ha condiviso esempi di come una storia, che documentava le difficoltà di una comunità colpita dalla guerra, abbia ispirato azioni concrete per il suo sostegno. Ha inoltre illustrato come Rubryka utilizzi strumenti specifici per misurare l’impatto delle sue storie e di come un approccio costruttivo possa ridurre la polarizzazione nei lettori, favorendo un senso di comunità e speranza.

Camilla Soldati è Content coordinator di LifeGate, organizzazione che supporta le imprese per migliorare la propria sostenibilità attraverso un’attività di consulenza, comunicazione strategica e l’adesione a progetti ambientali. Ha raccontato come la testata stia sviluppando storie di impatto e illustrato qual è il criterio che la guida attraverso esempi concreti e casi studio che hanno avuto un impatto tangibile sulle comunità e sull’ambiente.

In seguito, Alberto Puliafito ha raccontato qual è la visione che muove Slow News, progetto editoriale che ha co-fondato e di cui è il Direttore. Grazie a un recente grant per il giornalismo d’impatto, Slow News sta attualmente sviluppando un’inchiesta specifica. Inoltre, Alberto Puliafito ha illustrato le difficoltà quotidiane incontrate, come il bilanciare le esigenze economiche con la necessità di approfondire storie di slow journalism.

Infine, Christian de Boisredon ha chiuso il webinar raccontando la nascita di Sparknews, un’organizzazione che da anni lavora con media di oltre 50 Paesi per promuovere l’impact journalism. De Boisredon ha condiviso le sfide affrontate nel coordinare una rete globale di giornalisti con culture e priorità diverse. Progetti come l’Impact Journalism Day sono stati esempi concreti di come Sparknews riesca a mantenere un approccio costruttivo e orientato alle soluzioni, garantendo che le storie pubblicate abbiano un impatto misurabile.

Nel complesso, il webinar ha rappresentato un momento di confronto su progetti che stanno concretamente generando un cambiamento positivo sulle persone e sulle comunità di tutto il mondo. Dalle diverse testimonianze, è emerso un messaggio potente: non basta raccontare notizie interessanti, è fondamentale che queste siano capaci di ispirare azioni concrete e generare un impatto reale.

diventare digitali

Incontro sui NEET il 4 dicembre per Diventare digitali. Le storie e le esperienze del Fondo per la Repubblica Digitale

La Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale ha organizzato due eventi rivolti a Enti del Terzo Settore e professionisti delle tematiche digitali.

Dopo un primo appuntamento a novembre dedicato alle competenze digitali per le donne, segue mercoledì 4 dicembre un evento incentrato sulle competenze per i NEET (giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano né lavorano), utili a facilitare il loro ingresso nel mercato del lavoro.

In apertura ad entrambi gli eventi, il racconto di due progetti vincitori di bandi del Fondo (rispettivamente “Futura” e “OnLife”), per poi proseguire con una tavola rotonda sul tema dell’incontro.

Al termine sarà lasciato spazio a una sessione di domande e risposte, seguita da un momento di networking, durante il quale i partecipanti potranno conoscersi e scambiare idee e opinioni sulle sfide e le opportunità legate alla digitalizzazione.

Per partecipare è possibile effettuare la registrazione tramite il presente link.

Scarica iprogramma

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Bench-Mark | Ep. 76 – NATworking

Nata a Porta Palazzo, NATworking è un’associazione che ha l’obiettivo di avvicinare agli spazi di lavoro nelle aree rurali e interne i lavoratori e le lavoratrici che possono lavorare da remoto.

Oggi, con Chiara Guidarelli e Francesca Albera, rispettivamente Co-founder e parte del team management di NATworking, esploriamo come questa realtà cerchi di instaurare connessioni con le comunità locali per avviare processi di rigenerazione duraturi, che vadano oltre un’esperienza temporanea.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

 

comunità di pratica società benefit

Relazione annuale: un nuovo incontro della Comunità di pratica sulle Società Benefit

Continua il percorso della Comunità di Pratica sulle Società Benefit!

In collaborazione con Futura Law Firm e FL20 Studio, si è tenuto un nuovo incontro della Comunità di Pratica – Società Benefit, che ha riunito le organizzazioni facenti parte dell’ecosistema di Torino Social Impact per un momento di dialogo e confronto. Ospitati anche questa volta nella sede di Futura Law Firm, ci siamo concentrati sulla “Funzione e redazione della Relazione Benefit,” esplorando insieme il valore e l’importanza dello strumento annuale, richiesto alle Società Benefit per illustrare il perseguimento del beneficio comune.

Sono dieci le organizzazioni che hanno preso parte all’incontro: alcune sono Società Benefit già coinvolte nel percorso di Fit4Benefit, altre hanno recentemente aderito a TSI, mentre altre ancora stanno valutando di intraprendere questa trasformazione.

Generare impatto sociale: un’occasione di confronto condiviso

L’incontro si aperto con una riflessione iniziale: “Qual è la funzione della Relazione Benefit?”. Una domanda che ha stimolato un confronto vivace, dove ciascuno ha condiviso esperienze e sfide incontrate lungo il percorso. È emerso come la Relazione Benefit rappresenti un potente strumento comunicativo: una sorta di “carta d’identità” che mostra l’impegno dell’organizzazione verso la sostenibilità, l’impatto sociale e la governance. Un documento, quindi, che esprime l’anima della propria scelta aziendale.

Successivamente, i partecipanti hanno discusso degli aspetti essenziali da considerare nella redazione della relazione e degli elementi che devono essere inclusi obbligatoriamente. Ci si è confrontati su come mappare gli obiettivi e le azioni intraprese dalle organizzazioni, oltre che sulle sfide incontrate nella valutazione dei risultati raggiunti.

L’incontro ha offerto un momento prezioso di scambio, arricchito da esperienze, punti di vista, esempi pratici e la condivisione di criticità e opportunità. La Comunità di Pratica si propone proprio di favorire questo tipo di confronto, dove ogni domanda trova uno spazio di ascolto e riflessione.

Fit4Benefit: un ciclo di incontri per l’annualità 2024/2025

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto della Comunità di Pratica delle Società Benefit per il biennio 2024-2025, con l’obiettivo di creare un sapere condiviso attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze tra tutti i partecipanti.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

eu project hub weco

Networking e innovazione sociale: imprenditori lituani e realtà torinesi a confronto con l’HUB progetti europei per l’economia sociale

Giovedì 7 novembre si è svolto un incontro dedicato al networking e allo sviluppo di progetti innovativi a livello europeo nell’ambito dell’economia sociale, promosso dall’HUB progetti europei per l’economia sociale, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale e supportato dalla Camera di commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Organizzato in collaborazione con la Cooperativa Sociale Didaxé, l’evento ha rappresentato un’importante occasione per conoscere diverse realtà di impresa sociale provenienti dalla Lituania e ampliare le opportunità di collaborazione europea per le organizzazioni del territorio. 

L’incontro si è svolto presso la sede di Impact HUB Torino, spazio di coworking che ospita e mette in rete i professionisti del territorio con organizzazioni, investitori e settore pubblico, nonché incubatore certificato di startup e community impegnata sui temi dell’innovazione sociale.

Le organizzazioni provenienti dalla Lituania, in tutto dodici, hanno presentato le proprie attività e progetti innovativi: tra queste, Katalista Ventures,  un acceleratore che supporta startup e organizzazioni orientate a generare un impatto positivo sulle persone, sull’ambiente e sul mondo dell’impresa. Hanno preso parte all’incontro anche rappresentanti di organizzazioni locali del terzo settore e dell’economia sociale, tra cui la Cooperativa Sociale Liberitutti, Vol.To, Mercato Itinerante e Discentis

Durante l’evento è stato realizzato un workshop interattivo che ha permesso ai partecipanti di conoscersi reciprocamente, confrontarsi sulle sfide affrontate all’interno dei propri ambiti di intervento e condividere le competenze che le varie realtà avrebbero potuto offrire o cercare in vista di una collaborazione futura.

In una seconda fase, il dibattito si è articolato in tavoli tematici dedicati a quattro ambiti principali: integrazione, innovazione, salute e artigianato.

Il confronto tra realtà provenienti da contesti diversi ma orientate agli stessi obiettivi nell’innovazione e nell’economia sociale si è rivelato molto arricchente, offrendo una molteplicità di prospettive, esperienze e visioni, con l’obiettivo di costruire e consolidare relazioni collaborative a livello internazionale ed europeo.

assemblea partner torino social impact

L’Assemblea del 18 novembre è un evento pubblico aperto a tuttə!

Non perdere l’appuntamento con l’Assemblea Generale di Torino Social Impact!

All’evento è confermata la partecipazione del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze On. Lucia Albano.

Ti aspettiamo lunedì 18 novembre dalle ore 14.30 alle ore 18.00, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino all’interno della Cavallerizza Reale, in via Giuseppe Verdi 9 a Torino.

L’Assemblea è aperta a tuttə lə cittadinə, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale: ti invitiamo a unirti a noi e a diffondere questo evento a tuttə coloro che possano essere interessatə a partecipare!

L’incontro sarà una preziosa opportunità di dialogo con espertə e figure di rilievo nazionale. Al centro uno scambio su cinque progetti a impatto per la città e un’ampia sessione dedicata alle attività collaborative e di peer learning.

Per permetterci di organizzare al meglio l’incontro, ti invitiamo a registrarti se non l’hai ancora fatto!

REGISTRATI QUI

AGENDA

14.30
Registrazione

15.00
Benvenuto e Saluti di apertura
Cristopher Cepernich, Vice Rettore dell’Università degli Studi di Torino
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio Torino
Carlotta Salerno, Assessora della Città di Torino all’istruzione, edilizia scolastica, giovani, periferie e rigenerazione urbana
Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
Paolo Mulassano, Responsabile Direzione Innovazione d’Impatto Fondazione Compagnia di San Paolo

15.15
Un futuro a impatto positivo: cinque progetti per la città
Introduzione e moderazione dialoghi a cura di Mario Calderini, Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact

15.30
La costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto. La Borsa dell’Impatto Sociale
Laura Cosa, project manager Borsa dell’Impatto Sociale
Guido Romano, Responsabile Monitoraggio ed Analisi di Impatto Cassa Depositi e Prestiti

15.45
Disegnare la città valorizzando il patrimonio pubblico per l’impatto sociale. La sperimentazione del Comune di Torino
Marella Caramazza, Direzione strategica CeVIS, Board member Cottino Social Impact Campus e Istud Business School
Paolo Mazzoleni, Assessore della Città di Torino all’urbanistica

16.00
Partenariati per l’impatto. Il social procurement
Raffaella Scalisi, advisor Torino Social Impact
Marco Piccolo, Vice Presidente Piccola Industria con delega alla Sostenibilità
Irene Bongiovanni, Vicepresidente Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino

16.20
Partenariati outcome-based. Un fondo a impatto per i NEET in Piemonte
Gianluca Gaggiotti, co-fondatore IMPACTips
Marco Romei, Deputy Chief Innovation Officer Banca Sella

16.35
L’evoluzione delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale. Il piano metropolitano di Torino
Simona De Giorgio, coordinamento Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino e Torino Social Impact
Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze

17.00
Stakeholder meeting: le comunità di pratica e gli strumenti di peer learning
Team Torino Social Impact

18.00
Conclusione dei lavori

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“Impact journalism: storie che fanno la differenza”: chi sono gli ospiti del webinar

Come funziona una redazione focalizzata sul giornalismo d’impatto e quali sono le principali sfide che deve affrontare nel contesto mediatico odierno?

Si terrà lunedì 11 novembre, dalle ore 14 alle 16, il corso “Impact journalism: storie che fanno la differenza“,  il terzo di un ciclo di webinar che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism.

Il webinar sarà un’occasione per immergersi nelle esperienze di giornalismo d’impatto a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie, già affrontate nelle sessioni precedenti, nelle pratiche giornalistiche quotidiane. Attraverso l’intervento di giornalisti ed esperti del settore, scopriremo testimonianze dirette, consigli pratici e casi studio di successo.

L’evento è parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Christian-de-BoChristian de Boisredon. Imprenditore d’impatto, pioniere del solutions journalism, consulente nella trasformazione culturale e speaker motivazionale. Nel 2011 ha fondato Sparknews per creare programmi collaborativi di solutions journalism con i principali media in 50 paesi, promuovendo un cambiamento culturale positivo.

 

Mariia-BohdanovskaMariia Bohdanovska. Ex giornalista e attualmente analista digitale presso Rubryka, prima testata che in Ucraina si occupa di solutions journalism. Per promuovere un giornalismo orientato alle soluzioni, come analista digitale si occupa di tracciare, analizzare e misurare l’impatto che le storie hanno sulla vita delle persone.

 

Alberto-PuliafitoAlberto Puliafito. Giornalista, regista e analista dei media, co-fondatore e direttore di Slow News. Con un background in ingegneria biomedica, oggi studia comunicazione interculturale ed è impegnato nella formazione, copertura giornalistica e sperimentazione di tutto ciò che riguarda le intelligenze artificiali.

 

camilla-soldatiCamilla Soldati. Coordinatrice della redazione di LifeGate per cui scrive di conservazione, diritti umani e ambientali, per amplificare le voci di chi fa la differenza per il nostro Pianeta e raccontare storie che possono ispirare un cambiamento positivo. È anche curatrice della pagina di Instagram della testata e del libro Cose belle dal mondo.

 

Maria-Chiara-VociMaria Chiara Voci. Giornalista, da oltre 15 anni si occupa di sostenibilità e salubrità nell’ambito di costruzioni, architettura, recupero dell’esistente e rigenerazione urbana, innovazione, smart city e tecnologica in edilizia. È autrice del gruppo Sole 24 Ore e direttrice editoriale della rivista di bioedilizia Casa Naturale.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

Maria Chiara Voci

Maria Chiara Voci interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Impact journalism: storie che fanno la differenza, il terzo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di giornalisti ed esperti che si confronteranno sulle esperienze di impact journalism a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie nelle pratiche giornalistiche quotidiane.

A moderare il webinar e gli interventi degli ospiti, protagonisti delle “storie che fanno la differenza,” è Maria Chiara Voci.

Un viaggio a 360 gradi nella sostenibilità

Giornalista professionista, da oltre 15 anni Maria Chiara Voci si occupa di sostenibilità e salubrità nel comparto delle costruzioni, architettura, recupero dell’esistente e rigenerazione urbana, innovazione, smart city e tecnologica in edilizia. Appassionata – e affascinata – dall’evoluzione del settore e dalle opportunità di crescita e sviluppo della filiera, lavora come autrice del gruppo Sole 24 Ore.

È direttrice editoriale della rivista di bioedilizia Casa Naturale, oltre che autrice e conduttrice del podcast “Non solo Voci – Dialoghi costruttivi sul futuro dell’abitare”: un viaggio multidisciplinare che esplora le intersezioni tra edilizia, architettura, urbanistica e società, proponendosi di offrire una visione a 360 gradi sul futuro delle nostre città, analizzando tanto le grandi trasformazioni urbanistiche quanto le dinamiche interne al settore edile.

 Dai cantieri alla progettazione, dalla formazione alla ricerca, il podcast offre una piattaforma di confronto e dialogo per tutti coloro che sono interessati a costruire un futuro più sostenibile e inclusivo.

Nel 2019 Maria Chiara Voci ha ideato e lanciato il progetto Home, Health & Hi-Tech (casaesalute.com) per lo sviluppo di una comunicazione e formazione informata sul tema della salubrità indoor.

Spazi inclusi: una “redazione” collettiva che stimola il confronto tra i saperi

Nel 2011, a Torino, Maria Chiara Voci ha fondato il service di giornalisti Spazi Inclusi, realtà partner di Torino Social Impact. Il nome del progetto richiama l’espressione “spazi inclusi,” che si riferisce alla competenza professionale di scrivere rispettando precise battute, un’abilità che fa parte della professionalità di giornalisti e comunicatori. Nato nel 2013 come progetto di condivisione dello spazio e come “redazione” collettiva, moderna e multimediale, Spazi Inclusi è oggi una società strutturata che favorisce la logica del network professionale e il confronto fra i saperi.

La società promuove l’interazione tra giornalisti, comunicatori di impresa, esperti multimediali, foto e videomaker, grafici, organizzatori di eventi, startupper e creativi della comunicazione. Studia strategie ad hoc, gestisce in outsourcing strumenti e prodotti editoriali – cartacei, web e video – e realizza eventi e campagne di media relations.

Camilla Soldati - IJ

Camilla Soldati interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Camilla Soldati è coordinatrice della redazione di LifeGate, per cui scrive di conservazione, diritti umani e ambientali, per amplificare le voci di chi fa la differenza per il nostro Pianeta e raccontare storie che possono ispirare un cambiamento positivo. È anche curatrice della pagina di Instagram della testata e del libro Cose belle dal mondo. Quando non è in redazione, è tra i monti, tra le rocce, tra gli alberi o tra le onde per sentirsi profondamente connessa con gli elementi naturali.

LifeGate nasce nel 2000 con l’obiettivo di coinvolgere persone e aziende nei temi della sostenibilità ambientale e sociale. Come testata giornalistica attraverso il network multicanale composto da sito, radio, social network, newsletter, e come società benefit attraverso servizi di consulenza e progetti ambientali, diffonde fin dal primo giorno un modello di sviluppo sostenibile oggi necessario e urgente, e ha costruito negli anni una community attiva e solida. 

Nasce nel 2000 dall’esperienza della famiglia Roveda maturata negli anni Ottanta con Fattoria Scaldasole, la prima azienda a entrare in grande distribuzione con un prodotto biologico.

L’obiettivo, fin da allora, è stato promuovere un mondo giusto e sostenibile dove la circolarità è il futuro. Come nell’amicizia e nell’amore, prendere e restituire è alla base della relazione tra le persone, le imprese e il pianeta. Dove lo stile di vita sostenibile abbraccia ogni ambito della vita quotidiana di ciascun individuo, mettendolo in relazione con il sistema di valori proprio e di ciò che gli sta intorno. È un approccio consapevole per ridefinire il progresso, tenendo conto degli indicatori ambientali, sociali ed economici.

LifeGate oggi è una società benefit, considerata il punto di riferimento della sostenibilità e conta su una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità.

Ogni giorno LifeGate lavora con passione e determinazione per mettere a disposizione informazioni, progetti e servizi coinvolgendo una rete sempre più ampia di persone, imprese, ong, istituzioni che vogliono impegnarsi attivamente al cambiamento per un futuro sostenibile.

Vogliamo diffondere un approccio consapevole e un modus operandi in grado di ridefinire il progresso, tenendo conto degli indicatori ambientali, sociali ed economici. Siamo l’hub dello sviluppo sostenibile: a noi si rivolge non solo chi cerca informazioni, ma anche chi ha bisogno di strumenti concreti per passare all’azione.